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Presentazione dei restauri degli affreschi quattrocenteschi

Martedì 25 ottobre 2016, alle ore 18.00, verranno riconsegnati ufficialmente alla comunità, dopo un lungo e accurato intervento di restauro, i pregevoli affreschi quattrocenteschi del’antica chiesa di S. Maria della Chinisa, oggi parrocchia di Cristo Re Universale, raffiguranti san Bonaventura da Bagnoregio e san Francesco d’Assisi che consegna la regola ai tre ordini.

La cerimonia sarà presieduta da mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo Metropolita di Bari-Bitonto; interverranno il parroco don Nicola Cotrone, il prof. Ing. Antonio Castorani e la dott.ssa Ada Pizzi, rispettivamente Presidente e Direttore generale della Fondazione Puglia, la dott.ssa Rosa Lorusso Romito, già funzionario della SABP per la Città Metropolitana di Bari, il dott. Vito Basile, esperto di diagnostica dei beni culturali, la dott.ssa Anna Maria Riefolo, restauratrice (Esedra restauro e conservazione). 

Gli affreschi furono scoperti per la prima volta nel marzo 1971 dal Centro Ricerche di Storia e Arte di Bitonto, quando le due grandi pale d’altare del pittore Gaspar Hovic, dietro le quali erano celati, vennero spostate per essere sottoposte a restauri  dalla Soprintendenza alle Belle Arti della Puglia.  

In quell’occasione l’affresco raffigurante san Francesco d’Assisi, venne interessato da un intervento di restauro conservativo e la pala d’altare della Vergine Immacolata, che lo copriva, spostata su un’altra parete della chiesa, nella navata laterale; l’affresco raffigurante san Bonaventura da Bagnoregio, invece, dopo essere stato  fotografato e catalogato, tornò ad essere occultato dalla grande pala raffigurante La strage degli innocenti, fino all’iniziativa dell’attuale parroco don Nicola Cotrone di restituire alla comunità dei fedeli, queste preziose testimonianze di arte e fede,  attraverso un progetto volto al restauro di entrambe le opere ed alla loro valorizzazione, progetto condiviso e cofinanziato dalla Fondazione Puglia, attraverso il suo presidente il prof. Ing. Antonio Castorani e il direttore generale dot.ssa Ada Pizzi.

Gli affreschi erano originariamente parte di un ciclo pittorico di dimensioni maggiori, che con ogni probabilità impreziosiva tutte le pareti della chiesa, sul modello della basilica di S. Caterina d’Alessandria a Galatina, commissionati dall’ordine dei Minori osservanti che occupava il convento, annesso alla chiesa, negli anni del marchesato di Andrea Matteo III d’Acquaviva.

Il restauro costato 12.700 euro ha impegnato i restauratori Anna Maria e Francesco Riefolo della ditta Esedra (Barletta) per circa sei mesi; il restauro è stato preceduto da un’accurata campagna di indagini termografiche, curata dal dott. Vito Basile della Range lab s.r.l.s. e  tutte le operazioni di restauro sono state concordate ed effettuate sotto l'Alta Sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitna di Bari, attraverso il funzionario dott.ssa Rosa Lorusso Romito e la restauratrice Maria Pia Zambrini.

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