Convegno Ecclesiale Regionale. Intervista a Mons. Rocco Talucci
Intervista a Mons. Rocco Talucci, Arcivescovo di Brindisi, in preparazione del III Convegno Ecclesiale regionale di san Giovanni Rotondo (27 - 30 aprile 2011) sul tema: " I laici nella Chiesa e nella società pugliese oggi".
- Quali sono i doni e i valori che dovrebbero essere comuni ai movimenti e alle aggregazioni laicali?
«La consapevolezza di essere un grande frutto dello Spirito e una ricchezza della Chiesa nella diversità dei carismi che rendono bella la fede. L'elemento comune è proprio la ecclesialità che si esprime nella chiamata alla santità, nell'adesione alla fede cattolica, nella comunione al Papa e ai Vescovi, nello scopo missionario e nella testimonianza all’interno della società».
- I diversi e numerosi carismi che caratterizzano i tanti movimenti di laici che animano la Chiesa sono una risorsa o, talvolta, possono essere un problema per l’unità dei fedeli?
«Senza dubbio sono una risorsa perché ogni carisma è un vero approfondimento di ogni aspetto del Vangelo, il quale, insieme agli altri, rivela la bellezza e l'attualità della Chiesa. Se coltivati nella comunione col Vescovo e con la Chiesa e nella conoscenza e nella stima reciproca, non mettono mai a rischio l'unità, ma faciliteranno, invece, l'opera di evangelizzazione, la santificazione degli uomini e l'animazione della società».
- Come fare in modo che le diverse aggregazioni laicali possano imparare ad aprirsi tra loro, conoscersi, apprezzarsi e scambiare esperienze?
«È sufficiente sentire l'universalità della Chiesa con il Papa e la diocesanità attorno al Vescovo. Ogni aggregazione è una vera espressione di Chiesa e non è una chiesa autonoma. Partecipa con gioia comunitaria alle convocazioni diocesane col proprio specifico, aderisce alla Consulta delle Aggregazioni che nel coordinamento garantisce l'unità nella diversità e la diversità nell'unità. Fa circolare la propria identità col piacere di conoscere quella delle altre, nella gioia di essere Chiesa e facilitando esperienze di scambio reciproco».
- Le aggregazioni confraternali come possono essere punto di riferimento educativo per i laici cristiani?
«Le Confraternite, al di là di alcune apparenze, hanno sempre avuto finalità caritative e culturali, insieme alla capacità di educare ai valori cristiani intere generazioni. Basta riscoprire i vecchi statuti aggiornati alla sensibilità del Concilio Vaticano II per ritrovarvi delle vere forme educative per i cristiani e di testimonianza per i non credenti».