La porta è stretta, ricorda Gesù, e richiede uno sforzo per essere attraversata. Stretta non per il gusto di imporre fatica, non per ridurre il numero dei salvati, ma perché indica con chiarezza che Cristo solo è "il punto di passaggio tra i valori di questo mondo e quelli del mondo venturo
Gesù non parla affatto un linguaggio politically correct: non è venuto a portare la pace, ma la divisione (la "spada", dice Mt 10,34). Di fronte a lui nessuno può rimanere indifferente o neutrale. Bisogna scegliere: o con lui o contro di lui.
Come quella di Maria, la nostra vita è un pellegrinaggio: incerto e faticoso e anche non poco penoso e sofferto, "in questa valle di lacrime", ma è un cammino aperto e costantemente accompagnato da Cristo, misterioso viandante che cammina con noi "tutti i giorni fino alla fine del mondo"
Due sono gli atteggiamenti che proprio non si addicono ai discepoli: la sedentarietà e la pigrizia. Se vi è una tentazione per le nostre comunità, oggi, è l'incapacità di sentirsi in cammino. È la pretesa di aver già raggiunto la meta, senza lasciarsi scomodare dal novum ultimum che ancora ci attende
"Quello che hai preparato di chi sarà?" (v. 20). È una domanda che dovrebbe squarciare anche i veli delle nostre illusioni. È un interrogativo che ci invita a operare un serio discernimento sul nostro modo di usare le ricchezze, distinguendo tra ciò che compiamo per "arricchire dinnanzi a Dio" (v. 21) e ciò che accumuliamo per noi stessi.
Solo lo Spirito ci consente di rivolgerci a Dio chiamandolo Abbà. Come Gesù e in Gesù. Solo lo Spirito "attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio" (Rm 8, 16), rendendoci capaci di quella confidenza e intimità, propria di Gesù, della quale Egli ci rende partecipi e co-eredi.
Il Santo Padre è decollato alla volta del Brasile, dove celebrerà la Giornata mondiale della gioventù. «Incoraggerò i ragazzi ad essere testimoni di speranza e artefici di pace». Sale sull'aereo portandosi la borsa, poi twitta: «Il mio cuore è pieno di gioia». Atterrerà attorno alle 22 ora italiana. Napolitano: «Attesa per messaggio di speranza».
La città brasiliana si affolla di giovani (700mila in arrivo solo nel fine settimana) in attesa del Pontefice, che partirà lunedì da Roma. Intanto Papa Francesco sabato pomeriggio a sorpresa si è recato a pregare a Santa Maria Maggiore.
La predicazione certamente sarà compito di uomini misteriosamente scelti da Gesù e che, inviati direttamente da Lui prima e poi per il tramite della Chiesa, continueranno la sua opera spinti dal suo Spirito, ma portare il vangelo resta l'opera di ogni cristiano degno di questo nome.
La difficoltà del discepolato cristiano, dunque, è la sequela. Sequela significa concretamente lasciare tutto per seguire Lui la Verità non fatta libro, teoria, scuola, anche se ci saranno libri, teorie e scuole, ma fatta Carne, che una volta accolta ha come scopo di fare la verità in noi, la verità dei motivi che, più o meno consci, di fatto vanno a sovrapporsi a quelli autentici del Regno, nel cammino di un nuovo esodo il cui obiettivo è la purificazione dell'amore prima di e per entrare nella terra promessa.