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Editoriali

II Domenica di Avvento anno A. Convertitevi!

Le letture convergono nel consegnare un messaggio centrato sul Messia: il Messia è colui su cui si posa lo Spirito di Dio con suoi doni (I lettura); Gesù il Messia è colui che, secondo la parola della Scrittura, ha adempiuto le promesse di Dio fatte ai padri (II lettura); il Messia, colui che battezzerà in Spirito santo e fuoco, è il più forte annunciato dal Battista (vangelo).

Gesù Cristo Re dell’Universo. Un Messia che «regna dal legno»

Nell’ultima domenica dell’anno liturgico celebriamo la festa di Gesù Cristo re dell’universo: ma qual è la vera regalità di Gesù? Quella di chi ama, perdona, cerca la comunione con gli uomini suoi fratelli fino alla fine. È la regalità di un Messia che «regna dal legno», come amavano dire i padri della chiesa: solo sulla croce, infatti, viene posta sul suo capo l’iscrizione: «Questi è il re dei Giudei».

XXXIII Domenica del tempo Ordinario. «Non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta»

Siamo alla fine dell’anno liturgico, e la chiesa ci fa ascoltare la prima parte del discorso escatologico di Gesù. Nell’imminenza della sua passione Gesù pronuncia una parola autorevole sulla fine dei tempi e sull’evento che ricapitolerà la storia: la venuta nella gloria del Figlio dell’uomo (cf. Lc 21,27), preceduta da alcuni segni che i discepoli devono saper leggere con intelligenza.

XXXII Domenica del tempo Ordinario. «Uguali agli angeli e figli della resurrezione»

Dopo il suo ingresso messianico a Gerusalemme, Gesù si reca al tempio, il cuore della vita di alleanza tra Dio e il suo popolo. Qui i rappresentanti dei vari gruppi religiosi di Israele, sempre più irritati dalla sua autorevolezza e «decisi a farlo perire» (cf. Lc 19,47), lo interpellano su varie questioni per coglierlo in fallo. Oggi ascoltiamo la controversia che oppone Gesù ai sadducei, i potenti della nobiltà sacerdotale, che lo interrogano sulla resurrezione dei morti.

XXXI Domenica del tempo Ordinario. Zaccheo, scendi!

“Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua. In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: E` andato ad alloggiare da un peccatore!”.

XXVIII Domenica del tempo Ordinario. «La tua fede ti ha salvato»

Il cuore della fede cristiana è l’eucaristia, che – non lo si dimentichi – significa proprio «rendimento di grazie»; il posto centrale dell’eucaristia ci ricorda che il culto cristiano consiste essenzialmente in una vita capace di rispondere con gratitudine al dono inestimabile di Dio, il dono del Figlio Gesù Cristo che il Padre, nel suo immenso amore, ha fatto all’umanità (cf. Gv 3,16)

XXVII Domenica del tempo Ordinario. «Signore, aumenta la nostra fede!»

Cosa significa avere fede, credere? Nella Bibbia ciò non indica mai un atteggiamento di conoscenza intellettuale nei confronti di Dio né il credere a un’astratta verità, quanto piuttosto la realtà che lega l’uomo a Dio nel rapporto di alleanza, di conoscenza attiva e penetrante: la fede è un atteggiamento vitale che coinvolge l’intera persona, colta nella sua unità, è l’aderire con tutto se stessi a Dio che ci ha amati per primo.

XXVI Domenica del tempo Ordinario. C'era un uomo ricco...

Oggi queste parole suonano stonate ai nostri orecchi, non vogliamo più ascoltarle, abituati come siamo alla presenza di poveri resi tali dalla nostra ricchezza non più percepita come ingiusta. Eppure per Dio non è così, «Dio aiuta» (questo significa il nome Lazzaro) i poveri, le vittime della storia: sì, ci sarà un giudizio di Dio alla fine dei tempi.

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