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Editoriali

Ss. Trinità anno B. Un Dio solo ma non solitario

La fede che professiamo fa zampillare la speranza che un giorno ci sarà dato di partecipare in piena luce alla comunione trinitaria e nella santa eucaristia ci offre tutto l’amore che ci occorre come viatico per il nostro pellegrinaggio verso la patria.

Ascensione del Signore anno B. L'annuncio del Vangelo a tutta la creazione

Il Vangelo non può essere contenuto né in un popolo, né in una cultura, e neppure in un modo religioso di vivere la fede: gli inviati devono lasciarsi alle loro spalle terra, famiglia, legami e cultura, per guardare a nuove terre, a nuove culture, nelle quali il semplice Vangelo potrà essere seminato e dare frutti abbondanti.

VI Domenica di Pasqua Anno B. Il comandamento nuovo

Che cosa fare come discepoli di Gesù? Credere all’amore, amare gli altri perché Dio ci ha amati per primo e non cedere mai alla tentazione di pensare che amiamo Dio solo desiderandolo o attendendolo: no, lo amiamo se realizziamo il comandamento nuovo dell’amore reciproco, a immagine di quello vissuto da Gesù.

V Domenica di Pasqua Anno B. Gesù, vite vera

Ognuno di noi discepoli di Gesù è un tralcio che, se non porta frutto, viene separato dalla vite e può solo seccare ed essere gettato nel fuoco; ma se resta un tralcio della vite, allora dà frutto e, per la potatura ricevuta dal Padre, darà frutto buono e abbondante!

IV Domenica di Pasqua Anno B. Gesù, il pastore santo, buono e bello

Sulla tomba di un cristiano della fine del II secolo si legge questa iscrizione: “Sono il discepolo di un pastore santo che ha occhi grandi; il suo sguardo raggiunge tutti”. Sì, Gesù è il pastore santo, buono e bello, con occhi grandi, che raggiungono tutti, anche noi oggi. E da questi occhi noi ci sentiamo protetti e guidati.

II Domenica di Pasqua. “Mio Signore e mio Dio!”

L’operazione più difficile, per Tommaso come per noi, sta proprio nel vedere nei corpi piagati la potenza di una trasfigurazione che fa delle piaghe delle cicatrici luminose e piene di senso: non più segno di morte o di peccato, ma segno di guarigione e di vita per sempre

Domenica di Pasqua. "Non abbiate paura! E' risorto!"

Ecco come noi possiamo essere testimoni di questo evento: se lo lasciamo accadere in noi; se permettiamo a Cristo di risorgere in noi, di operare il bene attraverso di noi, di continuare a lottare contro il male, l’egoismo, la cattiveria che c’è dentro e fuori di noi.

Veglia Pasquale. "Questa è la notte"

È questa la notte che non conosce tramonto in cui tempo ed eternità si uniscono, in cui vorremmo che la nostra flebile voce diventasse squillo per dire a tutti la nostra felicità di essere chiesa, depositari e mandatari di una notizia che può restituire gioia a tutta l'umanità: La Morte è vinta e dunque la nostra vita non è inutile, non è un "vuoto a perdere".

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