II Domenica del Tempo Ordinario anno B. Che cosa cercate?
Ecco la dinamica del nostro incontro con il Signore: "cercare", "seguire", "dimorare". Queste sono anche le attitudini essenziali per conoscere e vivere l’amore
Ecco la dinamica del nostro incontro con il Signore: "cercare", "seguire", "dimorare". Queste sono anche le attitudini essenziali per conoscere e vivere l’amore
Con la festa del Battesimo di Gesù, ricordiamo il grande dono del nostro Battesimo: un giorno che segnò la nostra vita e che dovrebbe farci infinitamente felici.
La festa dell'Epifania ci fa contemplare il mistero dell'incarnazione da un altro punto di vista, sotto un'altra angolatura. Il bambino nato a Betlemme non è solo il Figlio di Dio annunciato nel segreto del cuore a Maria e Giuseppe, non è solo il salvatore annunciato dagli angeli ai pastori e da loro adorato, ma è anche il Re di Israele, non accolto dal suo popolo, condannato a morte dal potere politico e riconosciuto come luce da tutti i popoli.
La liturgia di oggi ci immerge nuovamente nel mistero del Natale. È facile per noi dimenticare, essere presi dai ritmi della nostra vita e lasciarci dominare da essi. E forse, in questi giorni, non siamo stati attenti come Maria che "conservava nel cuore tutto quanto accadeva" attorno a Gesù.
In questo primo giorno dell'anno, festa di Maria Madre di Dio e Giornata Mondiale della pace, vogliamo tentare di cogliere l'altro verso del Natale, o - se si vuole - l'altro versante dello "scambio", quello che riguarda noi, così come lo esprime la liturgia: "Oggi la nostra debolezza è assunta dal Verbo, l'uomo mortale è innalzato a dignità perenne e noi, uniti a lui in comunione mirabile, condividiamo la sua vita immortale".
La fede di Giuseppe e Maria si manifesta nel modo in cui essi ascoltano ciò che del divino figlio viene detto dalle persone che incontrano, ci raccontano pur distanti nel tempo, la vita familiare nell’attesa di Dio.
Solo Dio poteva darci un uomo come Gesù, e a questo dono ha risposto con un “amen”, un sì disponibile, Maria, la donna di Nazaret che Dio ha scelto facendola oggetto della sua grazia, della sua benevolenza, del suo amore totalmente gratuito.
Ministero difficile, a prezzo della vita spesa e data, quello di Giovanni: nella consapevolezza di non avere luce propria, egli ha solo offerto il suo volto alla luce, ha contemplato la luce, è rimasto sempre rivolto alla luce, in modo così convincente e autorevole che chi guardava a lui si sentiva costretto a volgere lo sguardo verso la luce, verso colui di cui Giovanni era solo testimone, Gesù Cristo.
Il Vangelo di Luca sviluppa il racconto dell'annuncio a Maria come la zoomata di una cinepresa: parte dall'immensità dei cieli, restringe progressivamente lo sguardo fino ad un piccolo villaggio, poi ad una casa, al primo piano di una ragazza tra le tante, occupata nelle sue faccende e nei suoi pensieri.
Il cristianesimo, il Vangelo vissuto nella carne di uomini e donne, ricomincia sempre: ancora oggi, come ieri e come domani, sempre si constaterà un rinascere, un ricominciare del Vangelo, che appare qua e là nella vita di alcuni che vogliono, tentano con tutte le loro forze di essere alla sequela di Gesù, sulle sue tracce.