«Quest’anno il Natale lo viviamo alla luce del racconto di Giuseppe.

Giuseppe ha un sogno, il sogno dei covoni, il covone più grande di fronte al quale si piegano quelli più piccoli; ma Giuseppe ha anche il sogno di essere un sole grande per cui anche le stelle fanno riferimento a lui. Questo covone più grande, questo sole luminoso è Gesù: è Lui verso il quale noi pieghiamo il capo adorandolo. È nostro fratello; Lui è venuto in cerca di noi: come Giuseppe andò in cerca dei suoi fratelli, Lui, il Figlio amato del Padre, il Figlio prediletto del Padre, il Figlio di Dio Benedetto, viene in mezzo a noi, diventa uomo con noi, viene mandato dal Padre e viene in cerca dei suoi fratelli, di noi suoi fratelli per salvarci.

Questo Natale segni per tutti noi una gratitudine immensa al Signore che ci ha mandato Gesù e ci faccia sentire la “generazione” come trasmissione di vita. Sentano la generazione i papà e le mamme che hanno un figlio o che attendono un figlio o una figlia. Sentano la trasmissione della vita anche gli adulti, gli anziani che guardino alle nuove generazioni, ai giovani con maggiore fiducia e maggiore disponibilità.

“Di generazione in generazione” è il titolo del programma pastorale di quest’anno. Giovani e Famiglie! Ma siamo pronti e disponibili a piegare il nostro cuore, la nostra intelligenza, la nostra vita nei confronti dei giovani? Oppure parliamo dei giovani ancora in modo moralistico e paternalistico? Per guardare le nuove generazioni, noi adulti dobbiamo rinunciare a qualcosa. Siamo pronti per questo?

L’amore di Gesù che è venuto dal cielo sulla terra e non ha ritenuto un privilegio particolare il conservare la sua divinità per essere uno di noi, ci aiuti ad uscire da noi stessi e a guardare alle nuove generazioni come alla speranza del futuro.

Buon Natale a tutti»!

Mons. Francesco Cacucci

Arcivescovo di Bari-Bitonto