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GMG: amicizia e accoglienza oltre i confini

Il gemellaggio Bari – Cucujaes. Il gemellaggio prima della GMG è un dono che aiuta a rivedere le prospettive a volte tralasciate nella quotidianità

Nella prima settimana di agosto Lisbona è invasa dai “Papa boys” per celebrare la 38° Giornata Mondiale della Gioventù. L’antipasto della grande festa dei giovani cattolici è già iniziato la scorsa settimana, dedicata proprio al gemellaggio. Le diocesi portoghesi hanno accolto, infatti, i gruppi provenienti dalle parrocchie e dai movimenti italiani per vivere un’esperienza di conoscenza e condivisione, grazie alla disponibilità di tantissime famiglie e delle comunità parrocchiali. Il gemellaggio lascia sempre meravigliati dalla bellezza della diversità di posti e culture e, soprattutto, emoziona il legame che si crea tra persone, giovani e famiglie. I giovani della parrocchia del Preziosissimo Sangue di Bari si sono lanciati in questa nuova “missione”; per molti di loro si tratta della prima GMG e, armati di entusiasmo e spiccato spirito di adattamento, si sono aggregati all’Arcidiocesi di Bari – Bitonto, gemellata con Cucujaes, località a circa 30 km da Porto. «Il gemellaggio che sto vivendo, non si tratta solo dell’incontro di due mondi diversi, ma» – afferma Giovanna – «questi, essendo legati da qualcosa di più grande, si mescolano in uno solo». La comprensione tra giovani e famiglie ospitanti avviene mediante la condivisione e non necessariamente la lingua diversa rappresenta un ostacolo! Il gemellaggio prima della GMG è un dono che aiuta a rivedere le prospettive a volte tralasciate nella quotidianità come afferma Lucrezia accolta in casa con Giovanna e Myriam da una famiglia portoghese: «È bello vedere come gente sconosciuta, ti accolga come un altro figlio, nella propria casa. Quella famiglia riesce a comprendere le preoccupazioni che i tuoi genitori possono avere e questo, ti fa sentire a casa». «Non si tratta solo di condivisione» – prosegue la giovane barese – «ma è la testimonianza dell’amore verso l’altro espresso tramite la cura, la curiosità nel sapere come è andata la giornata, la semplice preparazione della merenda o lo svegliarsi con un sorriso che, alla fine, tanto sconosciuto, non lo è più. Per me il gemellaggio a Cucujaes ha trasmesso questo: vedere che si può amare, a prescindere da tutto, senza essere troppo invadenti, ma sapendo che c’è qualcuno che ti accoglierà sempre». Affrontare oltre 3000 km in pullman con annessa sosta “turistica” a Barcellona può definirsi una sana follia e inoltre con l’imprevisto del guasto alla ruota proprio al confine tra Spagna e Portogallo, che ha allungato le interminabili ore di viaggio, per i ragazzi del Preziosissimo Sangue ha un sapore di vera e propria “missione di pazienza e resistenza”. Eppure, i giovani hanno mostrato sempre allegria, inventando canti che hanno coinvolto i circa 300 giovani baresi della Diocesi e tanta spontaneità come ricorda don Arockiadass, che ha accompagnato gli otto ragazzi della comunità barese retta dalla Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue: «Siamo partiti per Lisbona pieni di tanta gioia e desiderio di portare Gesù e incontrarLo nei volti dei giovani provenienti dai cinque continenti. Nonostante quasi 50 ore di pullman il nostro entusiasmo non è mai venuto meno. I ragazzi mi hanno stupito molto con il loro ottimismo e spirito di adattamento. Abbiamo sperimentato una straordinaria accoglienza nel villaggio di Cucujães nella Diocesi di Porto! L’emozione che stiamo vivendo è unica perché, smentendo ogni pregiudizio, vediamo una sete incredibile dei giovani di testimoniare Gesù e fare scelte di vita controcorrente!». Oltre ad aver partecipato alla celebrazione eucaristica a Porto insieme ad 80000 giovani provenienti da differenti parti del mondo, la comunità parrocchiale di Cucujaes, ha organizzato visite guidate, messe e una grande festa “pic nic” insieme alle famiglie, tra concerti e giri in moto insieme ai “bikers” della zona. Padre Arturo de Mastos parroco della chiesa di San Martino e missionario della Sociedade Missionária da Boa Nova, al termine della celebrazione eucaristica con piena gratitudine afferma «questa settimana di preparazione alla Giornata Mondiale della Gioventù è stata per noi bellissima. Le famiglie di Cucujaes hanno accolto con grande gioia i giovani. A questi ultimi che abbiamo ospitato, e non solo, vorrei dire che questo evento è un’opportunità per rafforzare la loro fede ed esprimerla con forza al mondo». Nella settimana del gemellaggio i giovani hanno davvero visto nel concreto la testimonianza di tante persone comuni animate da un vero e proprio spirito di fede! «I giovani di oggi non hanno bisogno dei maestri di parole» – conclude don Arockiadass – «ma di testimoni veri di Gesù e spero che possano tornare dalla GMG credendo in loro stessi e in tutto ciò che è bello, buono e vero che in Gesù ha un volto!». Da Cucujaes, adesso inizia la “missione Lisbona”, passando per Fatima.

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Luigi Laguaragnella

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