Arcivescovo

S.E. Giuseppe

Satriano

IN AGENDA

«I poveri, gli ultimi, mi hanno evangelizzato... mi hanno convertito»

Discorso di don Ciccio Savino, presso l'Aula Magna dell'Istituto di Scienze Religiose "Odegitria" all'annuncio della sua nomina a Vescovo di Cassano allo Ionio. Bari, sabato 28 febbraio 2015, ore 12.00

«Buongiorno a tutte e a tutti.

Quasi mi dispiace che la mia elezione a vescovo di Cassano allo Ionio, abbia accelerato un po’ l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario, ma in questo momento stiamo tutti obbedendo ad una volontà che ci trascende, che ci supera.

Sono contento della presenza di S.E. Mons. Vincenzo Paglia perché per noi della comunità del Santuario – qualche volta i nostri giovani sono venuti a Roma a fare esperienza di volontariato presso la Comunità di Sant’Egidio - per noi la Comunità di Sant’Egidio è un punto di riferimento per quello che è, è stato e rappresenterà penso nel futuro.

Comprendete molto bene il mio stato d’animo. Il mio cuore è in grande subbuglio: è accaduto tutto così rapidamente che non me ne rendo ancora conto. Confusione e paura, incertezze e insicurezze ma gratitudine al Signore per questo dono che giunge alla mia persona da Papa Francesco.

Mi hanno molto incoraggiato questa mattina le parole della prima lettura tratta dal libro del Deuteronomio. Riporto un versetto: “Mosè parla al popolo e dice: ‘tu hai sentito oggi il Signore dichiarare che Egli sarà Dio per te ma solo se tu camminerai per le sue vie e osserverai le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e ascolterai la sua voce’”. Queste parole le ho sentite questa mattina in particolare rivolte a me per tutto quello che è accaduto in questi giorni e sta accadendo ed è accaduto in questo momento.

Vorrei soltanto rivolgervi due parole.

La prima che sento di dire a tutti è la parola “grazie”. Grazie al Signore: a Lui solo la lode; grazie a Papa Francesco per la fiducia accordatami; grazie a Padre Arcivescovo Mons. Francesco Cacucci per la profonda comunione vissuta e condivisa; al Vicario Generale mons. Mimì Ciavarella, sempre affettuoso nei miei confronti. Un abbraccio di fraternità a tutti i sacerdoti, i diaconi, i religiosi, le religiose, i seminaristi, tutti i laici e, credetemi, nessuno escluso  - perché in questi momenti si può escludere qualcuno. Nessuno escluso da questo mio abbraccio di fraternità.

Un ricordo a tre vescovi che sono in cielo, che mi hanno veramente voluto bene. Mons. Aurelio Marena che mi ordinò sacerdote il 24 agosto del 1978; a Padre Mariano Magrassi: la sua finezza spirituale mi ha sempre affascinato, mi ha sempre coinvolto; a Mons. Luciano Bux che mi ha sempre incoraggiato da Vescovo ausiliare della nostra Diocesi.

Non posso non ricordare il mio parroco defunto, mons. Francesco Fornelli a cui devo il mio discernimento vocazionale degli anni dei Liceo classico.

Ho chiesto a S.E. Mons. Nunzio Galantino, per me pastore sapiente e buono, che ringrazio di cuore e al suo vicario don Francesco Di Chiara, di leggere un mio messaggio, che forse stanno leggendo in questo momento, che ho rivolto al popolo di Dio della Diocesi di Cassano allo Ionio.

Un’altra parola sento di condividere con voi questa mattina, una mattinata che dà una svolta alla mia vita: la parola “perdono”.

Sì chiedo perdono e invoco la misericordia di Cristo e vostra sulla mia persona per tutte quelle volte in cui il mio modo di essere, il mio entusiasmo, la mia esuberanza, sì mi rendo conto la mia esuberanza, hanno potuto ferire qualcuno. Vi chiedo di darmi la vostra benedizione misericordiosa.

Non vi nascondo anche la mia tristezza nel dovermi distaccare dalla mia città di Bitonto dove ho sempre vissuto. Una città che amo profondamente e che ho cercato di servire in tutte le esperienze pastorali. Prima come vicario parrocchiale presso la parrocchia San Silvestro-Crocifisso; in seguito come parroco della parrocchia Cristo Re Universale e poi per più di 25 anni come parroco-rettore della parrocchia-santuario Santi Medici, dove – grazie ad un progetto pastorale articolato e complesso, sempre condiviso con Padre Arcivescovo – è nata una Fondazione che da più di vent’anni organizza la speranza attraverso opere-segno, attraverso opere socio-sanitarie.

Ma lasciatemi dire che i poveri, gli ultimi, le persone vulnerabili e vulnerate mi hanno evangelizzato, ma vorrei dire di più: loro mi hanno convertito, mi hanno cambiato radicalmente il cuore, il mio modo di pensare e la prospettiva della mia vita, della mia esistenza.

La mia ordinazione episcopale, condivisa con Padre Arcivescovo, avverrà a Bitonto presso il Santuario dei Santi Medici il pomeriggio di sabato 2 maggio prossimo venturo.

In questo giorni così carichi di emozione ho scelto anche il motto per il mio ministero episcopale che è tratto dalla seconda lettera di San Paolo ai Corinzi al versetto 14: “Charitas Christi urget nos” (2Cor 5,14). Sì, l’amore di Cristo ci spinge, o come traduce qualche attento studioso, “l’amore di Cristo ci avvolge”. Mi sono sempre sentito amato da Cristo con tutte le mie debolezze. Lui mi spinge, mi ha spinto e mi spingerà sempre, ne sono convinto, ad amare tutte le persone che incontro.

Custodiamoci nella preghiera.

Maria, l’Immacolata, Patrona di Bitonto, l’Odegitria, ci indichi la strada che porta “al più bello”, Gesù: è Lui che attrae e non lasciamoci rubare la gioia del suo vangelo.

Grazie!»

[Scarica il testo del saluto di Mons. Galantino]

[Scarica il messaggio del nuovo vescovo alla Diocesi di Cassano allo Ionio]

[Leggi la biografia di don Francesco Savino]