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Il dono di Kirill arriva in Vaticano

Il Papa entusiasta dell’icona di San Nicola consegnata dall’arcivescovo Cacucci.

«Missione compiuta». Un passo in più fra il Vaticano e Mosca è stato compiuto nella prima mattinata di ieri, nella residenza papale di Santa Marta, dove prima della Messa mattutina celebrata dal pontefice l’arcivescovo di Bari e Bitonto Francesco Cacucci ha consegnato a papa Francesco l’icona raffigurante San Nicola, dono del 16° patriarca della Chiesa russa ortodossa Kirill (Cirillo I).

Una consegna «privata», che le autorità del Vaticano hanno appunto voluto mantere nell’ambito della residenza scelta da papa Bergoglio sin dall’inizio del suo pontificato.

Un pontefice, il gesuita attualmente a capo della Chiesa cattolica, «che ha espresso la sua gioia - riferiscono fonti dell’Arcidiocesi barese - non solo per il dono dell’icona ma anche per l’evento di comunione fraterna fra le Chiese cattolica e ortodossa».

L’arcivescovo Cacucci è quindi stato in sostanza «ambasciatore », o meglio personalità di raccordo, fra i leader delle due Chiese, che hanno iniziato il dialogo ecumenico fra le fedi d’Occidente e d’Oriente già dall’anno scorso.

La consegna dell’icona russa alla vigilia della messa di ieri mattina, concelebrata da mons. Cacucci in prima fila e nella quale papa Francesco ha parlato contro l’ipocrisia «che uccide le comunità», è la terza tappa di un avvicinamento progressivo fra il Vaticano e Mosca
che investe in pieno Bari.

La prima tappa si registrò a Cuba nel febbraio 2016, quando si svolse lo storico incontro fra papa Bergoglio e il patriarca Kirill, proprio sull’isola dalla quale nel 1962 si rischiò una Guerra mondiale nucleare sventata dalla mediazione di papa Giovanni XXIII fra il presidente Usa John Kennedy e il leader sovietico Nikita Krusciov. In quell’incontro il capo della Chiesa ortodossa russa chiese un «favore» al pontefice: il prestito di una reliquia di San Nicola, le cui spoglie sono in gran parte custodite e venerate nella Basilica di Bari retta dai Padri Domenicani, da far venerare ai fedeli dell’Est sia nella capitale, Mosca, sia a San Pietroburgo.

Dopo il via libera deciso dal pontefice argentino, in gran segreto un’équipe dell’Istituto di Medicina legale dell’Università di Bari guidata dal prof. Francesco Introna la sera del 16 giugno dell’anno scorso estrasse con un «sondino» un pezzo di una costola destra di San Nicola dalla tomba della cripta della Basilica di Bari, attraverso il foro preesistente dal quale ogni anno viene estratta la Sacra Manna con una cannula.

Questa è la reliquia scelta come prestito alla Chiesa russa, che fino a maggio scorso è stata studiata e custodita prima dall’Università e successivamente dai Padri Domenicani.

Seconda tappa, quindi, la consegna alla Chiesa russo-ortodossa. È avvenuta il 29 maggio scorso, quando fu portata in volo da Bari a Mosca a bordo di un aereo messo a disposizione dalla Federazione russa accompagnata da una delegazione con a capo l’arcivescovo Cacucci. Fino al 28 luglio resterà esposta alla venerazione dei fedeli dell’Est, prima a Mosca e negli ultimi giorni lo sarà a San Pietroburgo. È previsto il suo ritiro sempre da parte di una delegazione barese con l’arcivescovo Cacucci.

Arcivescovo che di ritorno dalla capitale russa si è fatto «portatore» del dono dell’icona di San Nicola fatta realizzare per papa Francesco, in segno di gratitudine, dal patriarca Kirill. Il dialogo prosegue.

Armando Fizzarotti

© "La Gazzetta del Mezzogiorno", mercoledì 7 giugno 2017

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