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Il Papa battezza 26 bambini: la fede è la più grande eredità

La fede è la più grande eredità che i genitori possono lasciare ai loro figli. Lo ha detto Papa Francesco

La fede è la più grande eredità che i genitori possono lasciare ai loro figli. Lo ha detto Papa Francesco all’omelia della Messa presieduta stamattina nella Cappella Sistina in occasione della Festa del Battesimo del Signore. Ventisei i bambini che il Papa ha battezzato nel corso della celebrazione.

“All’inizio di questa celebrazione mi rivolgo a voi genitori e a voi padrini e madrine: per i vostri bambini che cosa chiedete alla Chiesa di Dio?”

“La fede”.

Sono gli splenditi affreschi di Michelangelo e il pianto di qualche neonato in braccio alla mamma, mentre altri continuano placidamente a dormire, a fare da cornice alla celebrazione di oggi arricchendola di ulteriore bellezza. Come prevede il rito battesimale il Papa, prima della liturgia della Parola, dialoga con i genitori e poi segna ciascun bambino con il segno della croce e lo stesso gesto ripetono sul proprio le mamma e i papà. Francesco sceglie di pronunciare un’omelia brevissima e raccomanda: "se c’è un bambino che piange perché ha fame, la mamma gli dia da mangiare qui, senza problemi".

La più grande eredità che si può dare ai propri bambini è la fede
Quaranta giorni dopo la nascita Maria e Giuseppe portarono Gesù al tempio per presentarlo a Dio, ricorda il Papa, così anche voi genitori portate i vostri figli per ricevere il Battesimo:

“… per ricevere quello che avete chiesto all’inizio, quando io vi ho fatto la prima domanda: 'La fede. Io voglio per mio figlio la fede'”.

Così la fede viene trasmessa da una generazione all’altra, continua il Papa, la fede che dà il Battesimo e che porta lo Spirito Santo oggi nel cuore, nell’anima, nella vita di questi figli vostri.

“La Chiesa quando vi consegnerà la candela accesa, vi dirà di custodire la fede in questi bambini. E alla fine non dimenticatevi che la più grande eredità che voi potrete dare ai vostri bambini è la fede. Abbiate cura che non venga persa, di farla crescere e lasciarla come eredità".

Genitori siano capaci di far cresecere i figli nella fede
Ai genitori presenti in un giorno per loro tanto gioioso Francesco augura proprio questo:

“… che siate capaci di far crescere questi bambini nella fede e che la più grande eredità che loro riceveranno da voi sia proprio la fede”.

Al termine del rito del Battesimo e dopo aver pregato insieme ai fedeli per i neonati che ne hanno ricevuto il dono, per le famiglie piccole chiese domestiche e per i bambini che nel mondo soffrono per i maltrattamenti, la fame e le malattie, il Papa anche ai padrini raccomanda con le parole della Liturgia:

“Abbiate cura che i vostri bambini, illuminati da Cristo, vivano sempre come figli della luce; e perseverando nella fede, vadano incontro al Signore che viene, con tutti i Santi, nel Regno dei Cieli”.

Adriana Masotti

© www.news.va, 10 gennaio 2016

 

Battesimi in Cappella Sistina

Testo dell’omelia di Papa Francesco

 

Nella festa del Battesimo del Signore, Papa Francesco celebra la Messa nella Cappella Sistina e amministra il Battesimo a 26 bambini. Testo dell’omelia a braccio pronunciata dal Pontefice:

Quaranta giorni dopo la nascita, Gesù è portato al Tempio. Maria e Giuseppe lo portarono per presentarlo a Dio. Oggi, nella festa del Battesimo del Signore, voi genitori portate i vostri figli per ricevere il Battesimo, per ricevere quello che avete chiesto all’inizio, quando io vi ho fatto la prima domanda: la fede. “Io voglio per mio figlio la fede”. E così la fede viene trasmessa da una generazione all’altra, come una catena lungo i tempi.

Questi bambini, queste bambine, passati gli anni, occuperanno il vostro posto con un altro figlio - i vostri nipotini - e chiederanno lo stesso: la fede; la fede che ci dà il Battesimo; la fede che porta lo Spirito Santo oggi nel cuore, nell’anima, nella vita di questi figli, vostri. Voi avete chiesto la fede. La Chiesa quando vi consegnerà la candela accesa, vi dirà di custodire la fede in questi bambini. E alla fine non dimenticatevi che la più grande eredità che voi potrete dare ai vostri bambini è la fede; cercare che non venga persa, farla crescere e lasciarla come eredità.

Vi auguro quest’oggi che è un giorno gioioso per voi: vi auguro che siate capaci di far crescere questi bambini nella fede e che la più grande eredità che loro riceveranno da voi sia proprio la fede.

E’ un avviso soltanto, quando un bambino piange perché ha fame, alle mamme dico: “Se il tuo bambino ha fame, dagli da mangiare qui con tutta libertà”.

Fratelli e sorelle eleviamo al Padre, origine e fonte della vita, la nostra supplica per questi bambini, chiamati all’adozione filiale in Cristo Gesù, per i loro genitori, i padrini e le madrine e per tutti i battezzati.

Papa Francesco

© www.news.va, 10 gennaio 2016

 

L'Angelus

Francesco: perdono e misericordia più forti di superbia e intolleranza

Il cristiano è chiamato a testimoniare ogni giorno la “vita nuova” ricevuta nel Battesimo. E’ quanto affermato da Papa Francesco all’Angelus in Piazza San Pietro, dopo la Messa in Cappella Sistina durante la quale ha battezzato 26 bambini. Il Pontefice ha ribadito che lo Spirito Santo ci spinge verso il cammino “impegnativo ma gioioso della carità” verso i nostri fratelli.

Gesù riceve da Giovanni il battesimo nel fiume Giordano e mentre prega discende su di Lui lo Spirito Santo. Papa Francesco ha sviluppato la sua meditazione all’Angelus partendo da questa “meravigliosa rivelazione divina” narrata da tutti e quattro i Vangeli. Il Papa annota che nel Battesimo cristiano lo Spirito Santo è “l’artefice principale: è Colui che brucia e distrugge il peccato originale, restituendo al battezzato la bellezza della grazia divina”.

Lo Spirito Santo ci libera dal dominio delle tenebre
E’ sempre lo Spirito Santo, prosegue, “che ci libera dal dominio delle tenebre, cioè del peccato, e ci trasferisce nel regno della luce, cioè dell’amore, della verità e della pace”:

“Tale realtà stupenda di essere figli di Dio comporta la responsabilità di seguire Gesù, il Servo obbediente, e riprodurre in noi stessi i suoi lineamenti: mansuetudine, umiltà, tenerezza. E questo non è facile, specialmente se intorno a noi c’è tanta intolleranza, superbia, durezza. Ma con la forza che ci viene dallo Spirito Santo è possibile!”

Cristiani chiamati a cammino di carità verso i nostri fratelli
“Lo Spirito Santo, ricevuto per la prima volta nel giorno del nostro Battesimo – prosegue – ci apre il cuore alla Verità, a tutta la Verità”:

“Lo Spirito spinge la nostra vita sul sentiero impegnativo ma gioioso della carità e della solidarietà verso i nostri fratelli. Lo Spirito ci dona la tenerezza del perdono divino e ci pervade con la forza invincibile della misericordia del Padre. Non dimentichiamo che lo Spirito Santo è una presenza viva e vivificante in chi lo accoglie, prega in noi e ci riempie di gioia spirituale”.

Adesione a Gesù con l’impegno a vivere da cristiani
Nella festa del Battesimo di Gesù, Francesco chiede dunque di ripensare “al giorno del nostro Battesimo” e rendere grazie “per questo dono”. Così, evidenzia, riaffermeremo “la nostra adesione a Gesù, con l’impegno di vivere da cristiani, membri della Chiesa e di una umanità nuova, in cui tutti sono fratelli”. Il Papa ha inoltre affidato ai fedeli un “compito a casa”: cercare la data del proprio Battesimo:

“Festeggiare quel giorno significa riaffermare la nostra adesione a Gesù, con l’impegno di vivere da cristiani, membri della Chiesa e di una umanità nuova, in cui tutti sono fratelli”.

Dopo l’Angelus, Francesco ha rivolto un pensiero e una “speciale benedizione a tutti i bambini che sono stati battezzati recentemente, ma anche ai giovani e agli adulti che hanno ricevuto da poco i Sacramenti dell’iniziazione cristiana o che ad essi si stanno preparando”. “La grazia di Cristo – ha concluso – li accompagni sempre!”

Alessandro Gisotti

© www.news.va, 10 gennaio 2016

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