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La vicinanza della Chiesa Ortodossa: “forza, Dio è con noi”

"Ciò che è in pericolo non è la fede, ma i fedeli, non è Cristo, ma noi Cristiani, non è il Dio-Uomo, ma siamo noi uomini", scrive il Patriarca ecumenico Bartolomeo in un messaggio

Fratelli e Figli nel Signore, dal Fanar, dal cuore della Città Regina, dalla città di Santa Sofia, dalla Grande Chiesa, mi rivolgo alle vostre amatissime persone, a ognuno e a ognuna di voi, a riguardo delle circostanze senza precedenti, la prova che attraversiamo come genere umano, a causa della minaccia mondiale che provoca la pandemia del nuovo Coronavirus, conosciuto come Covid-19.

La parola della Chiesa, della Madre Chiesa, non può mancare. La nostra parola dunque, è quella che abbiamo imparato dall’esperienza dei secoli: gratificante, istruttiva, corroborante e consolante. Ringraziamo sinceramente tutti coloro che lottano con abnegazione, anzi trascurando sé stessi e le loro famiglie:
– Il corpo medico e infermieristico che si trovano al capezzale dei nostri fratelli e sorelli ammalati,
– I ricercatori e scienziati esperti che cercano la idonea terapia farmaceutica, e il vaccino per salvarci dal virus,
– Ma anche tutti coloro che si occupano attivamente di affrontare questa pandemia.
Il vostro contributo, carissimi, è inestimabile. È un contributo per tutta la società. È sacrificio e merita ogni onore e riconoscenza. Vi ringraziamo e tutti insieme vi applaudiamo, non solo dalle nostre terrazze, ma in ogni momento dal nostro cuore. Il nostro pensiero e la nostra preghiera vi accompagnano.

In questa lotta, le amministrazioni predisposte, gli stati, le competenti autorità sanitarie hanno la responsabilità primaria di progettare, affrontare e superare questa crisi. Potrebbero essere caratterizzati come Strateghi in battaglia per affrontare il nemico invisibile, ma già conosciuto. Un nemico che si volge contro l’umanità.
Questa responsabilità, che si caricano sulle proprie spalle, richiede necessariamente la collaborazione di tutti noi. È l’ora di una responsabilità collegiale, personale e sociale.
Per questo, figli miei, ovunque nel mondo, vi esorto paternamente a fronteggiare con precisione e pazienza, tutte le misure difficili, ma necessarie che prendono le Autorità Sanitarie e gli Stati. Ogni cosa serve alla nostra salvaguardia, per il bene comune, per limitare la diffusione del virus. Pertanto, la nostra liberazione da questa sofferenza dipende assolutamente dalla nostra collaborazione.
Forse, alcuni di voi hanno avuto la sensazione che con queste misure drastiche si sottovaluti e si offenda la fede. Tuttavia, ciò che è in pericolo non è la fede, ma i fedeli, non è Cristo, ma noi Cristiani, non è il Dio-Uomo, ma siamo noi uomini.

La nostra fede è profondamente consolidata nelle radici della nostra cultura. La nostra fede è viva e nessuna situazione straordinaria la può limitare. Ciò che si deve limitare sono i raduni, le grandi concentrazioni di persone, a motivo delle circostanze straordinarie. Restiamo a casa. Proteggiamoci e proteggiamo chi ci è accanto. Là [a casa], ciascuno di noi preghi per tutta l’umanità, confidando sulla forza della nostra unità spirituale. Vivremo questo periodo come un cammino del deserto, per giungere in sicurezza alla Terra Promessa, quando la scienza, per grazia di Dio, vincerà la battaglia col virus.
Perché siamo sicuri che, anche con le nostre preghiere, la vincerà. Allora dunque, è bene essere tutti insieme, qui, spiritualmente uniti, continuando la lotta della metanoia e della santificazione.
Vediamo il nostro prossimo subire le conseguenze del virus. Alcuni sono stati già costretti a soccombere e ci hanno lasciato.
La nostra Chiesa si augura e prega perché gli ammalati si ristabiliscano, per il riposo delle anime delle vittime, ma anche per aiutare e dare forza alle famiglie di coloro che sono nel dolore.

Passerà anche questa prova, se ne andranno anche queste nuvole e il Sole di Giustizia cancellerà l’effetto letale del virus. Tuttavia, la nostra vita sarà cambiata. E la prova è una occasione per cambiare al meglio. Nella direzione di rafforzare l’amore e la solidarietà.

La benedizione del Signore, figli nel Signore, per intercessione della Tuttasanta Theotokos, l’Evangelistria, sia presente nel cammino di tutti noi, trasformi l’isolamento volontario in vera comunione, divenga la preghiera e la nostra meta, divenga il senso e il nostro ritorno a ciò che è vero, a ciò che è gradito a Dio.

Forza, Dio è con noi!

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