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Medio Oriente, Francesco: il dialogo costruisce la pace, non la guerra e il terrorismo

All'udienza generale, il Papa prega per le vittime della guerra fra Israele e Palestina e chiede che gli ostaggi vengano subito rilasciati: "È diritto di chi è attaccato difendersi, ma sono molto preoccupato per l’assedio totale in cui vivono i palestinesi a Gaza, dove pure ci sono state molte vittime innocenti". Gli estremismi non aiutano a raggiungere una soluzione al conflitto ma alimentano l’odio, la violenza e la vendetta e fanno solo soffrire i due popoli


“Il Medio Oriente non ha bisogno di guerra ma di pace, di una pace costruita sulla giustizia, sul dialogo e sul coraggio della fraternità”

Appello di Papa Francesco alla pace, dopo la catechesi all'udienza generale di questo mercoledì 11 ottobre, per una regione che sta vivendo la recrudescenza feroce della guerra. Il Pontefice continua a seguire "con dolore e apprensione quanto sta succedendo in Israele e Palestina" e, di fronte a tante persone uccise e altre ferite, prega "per quelle famiglie che hanno visto trasformare un giorno di festa in un giorno di lutto". E aggiunge la richiesta "che gli ostaggi vengano subito rilasciati".

Terrorismo ed estremismi non aiutano 

La preoccupazione del Papa è anche per chi vive nella Striscia di Gaza.

È diritto di chi è attaccato difendersi, ma sono molto preoccupato per l’assedio totale in cui vivono i palestinesi a Gaza, dove pure ci sono state molte vittime innocenti. Il terrorismo e gli estremismi non aiutano a raggiungere una soluzione al conflitto tra israeliani e palestinesi, ma alimentano l’odio, la violenza e la vendetta e fanno solo soffrire gli uni e gli altri. 

Almeno quaranta i bambini uccisi in kibbutz

E mentre il Papa ricorda, nella sua catechesi in piazza San Pietro, le popolazioni che vivono in guerra - aveva citato la situazione del Sudan nel suo riferimento alla figura di Bakhita, così come ancora una volta non aveva dimenticato l'Ucraina martoriata - le notizie di morte e distruzione continuano a giungere da Iraele e Palestina. Israele afferma di aver trovato almeno 40 bimbi uccisi tra le circa 200 persone trucidate nel kibbutz di Kfar Aza. Lo Stato ebraico conta almeno 1.200 morti e 2.700 dall'aggressione di Hamas e prepara "un'offensiva totale" su Gaza. Schierati 300 mila soldati al confine. Oggi è previsto l'incontro tra Netanyahu e Gantz per la formazione di un governo d'unità nazionale. Gravi danni sono stati riportati alla sede dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi a Gaza. L'esercito israeliano ha detto di aver condotto 70 raid aerei nella zona di Daraj Tuffah e aver colpito obiettivi navali di Hamas nella Striscia.

Trenta persone morte nella notte per gli attacchi su Gaza

Nella notte sono stati centrati 450 obiettivi di Hamas e delle altre fazioni palestinesi. Solo a Beit Hanoun - ha detto il portavoce militare - nel nord della Striscia sono stati 80 gli obiettivi colpiti, comprese due banche usate da Hamas, un tunnel e due centri operativi. Almeno 30 persone sono morte nella notte in seguito agli attacchi israeliani su Gaza: lo fa sapere Hamas citata dai media. Complessivamente, sono saliti a 950 i morti a Gaza per gli attacchi di Israele con circa 5mila feriti. Lo fa sapere il ministero della Sanità di Hamas nella Striscia.

Antonella Palermo - Città del Vaticano

© www.vaticannews.va, mercoledì 11 ottobre 2023

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