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«Troppi Paesi mettono in discussione il diritto di asilo»

Abbiamo incontrato la portavoce dell'Unhrc mentre parte la campagna "Mettiamocelo in testa" per sostenere all'istruzione i piccoli rifugiati. Basta un sms al 45516 per garantire un sostegno economico ai bambini. L'iniziativa sarà sostenuta da molti volti noti dello spettacolo e dello sport, tra cui Lorena Bianchetti, Carolina Crescentini, Tosca, Nicole Grimaudo, Lino Guanciale, Simone Montedoro, Francesco Pannofino, Giorgio Pasotti, insieme ai grandi campioni dello sport Gianluca Vialli, Beppe Bergomi, Demetrio Albertini, Andrea Barzagli e Maurizia Cacciatori

jordan-bambino_2326377.jpgAbbiamo incontrato Carlotta Sami, portavoce di Unhcr per il Sud Europa nonché capo ufficio stampa dell'ufficio di Roma dell'Alto Commissariato dell'Onu per i rifugiati a un convegno milanese di Soroptimist International Italia, associazione di donne professioniste, che da anni si occupa  tra l'altro di sostenere e scolarizzare ragazze del Sud del mondo.Con progetti dal Togo al Ruanda, dal Mali alla Siria.

Laurea in giurisprudenza, una lunga esperienza nel campo dei diritti umani e della cooperazione allo sviluppo, con un precedente impegno come direttrice in Amnesty International, la Sami nel 2014 ha raccolto il testimone del presidente della Camera Laura Boldrini.

Nel suo breve ma intenso intervento, Carlotta Sami, 47 anni, ha voluto esordire citando l'Alto commissario dell'Onu per i rifugiati Filippo Grandi, milanese. “Nel momento del suo insediamento ha detto al Consiglio superiore dell'Onu ”Questo mondo è diventato incapace di negoziare la pace? Una provocazione, certo, una domanda forse non tanto diplomatica, ma che spiega l'agenda di chi si trova oggi ad affrontare il problema dei rifugiati”.

Carlotta Sami ci ha tenuto poi a ribadire la differenza, forse per tanti scontata, tra rifugiati e migranti. “Sui giornali si parla quasi sempre e solo di migranti, ma quando si dice rifugiati si parla di una condizione molto specifica dell'essere umano. Nel mondo, oggi, ci sono 65 milioni e mezzo circa di rifugiati, ovvero di esuli, costretti a fuggire da guerre, persecuzioni per motivi di orientamento religioso o sessuale, persone estraneate da se stesse, costrette a lasciare le loro case e la loro vita anche per sempre. La convenzione di Ginevra del 1951 ha definito in modo chiaro lo statuto di rifugiato. Purtroppo oggi si cerca di mettere in discussione quasi ovunque il diritto di asilo”.

Per sottolineare come la condizione di esule tocchi da vicino ognuno di noi, la Sami ha ricordato come settant'anni fa, in tempo di guerra, anche tanti italiani (“persino alcuni dei miei parenti” ha detto) siano stati esuli e sfollati.  “E non possiamo certo escludere che situazioni come quelle di allora non possano ritornare ancora, magari per i nostri figli”, ha aggiunto.”Del resto, anche i migranti arrivano in Europa, perché anche se non sono nella condizione di rifugiati, di fatto scappano da situazioni di insostenibile o assoluta povertà nei loro Paesi”.

E poi arrivano i numeri: “Dei 65 milioni e mezzo di rifugiati di cui l'Unhcr si occupa nel mondo, solo 1 milione e 300 mila persone sono arrivate in Europa”. Un numero davvero esiguo, se si pensa che in Europa ci sono circa 530 milioni di abitanti per il 20 per cento degli scambi commerciali del Pianeta. Carlotta Sami non fa ai presenti la domanda poco diplomatica, che qui invece facciamo noi: siamo così sicuri che questa parte ricca del mondo non possa sostenere e integrare le tante persone che fuggono dalle zone povere e pericolose del mondo e che magari attraversano l'Africa, scappando dalle guerre, dal terrorismo di Al Qaeda o Boko Haram, per arrivare, ed è solo la fine di questo immenso viaggio, intrappolati nelle aree di detenzione della Libia o per attraversare il Mediterraneo su barche di fortuna mettendo la vita nelle mani di trafficanti senza scrupoli. E in balia del mare. 

 “Tra i nostri progetti in questo momento c'è il tentativo di portare fuori dalle carceri della Libia la maggior parte dei rifugiati possibili, in aereo e in modo legale. Purtroppo ci tocca fare delle tragiche scelte e prima di tutto privilegiamo le persone più deboli: donne, anche incinta, malati, bambini, disabili. Il 14 dicembre abbiamo tratto in salvo un bambino di 8 anni, che aveva viaggiato per mesi da solo. L'Ambasciatore italiano a Tripoli ci ha dato una grandissima mano in questi mesi”.

Dal 14 al 28 gennaio segnaliamo anche ai nostri lettori che riparte la seconda edizione della campagna di raccolta fondi “Mettiamocelo in testa” di Unhcr, per aiutare i piccoli rifugiati ad avere accesso all'istruzione.

Per garantire ai bambini rifugiati in 12 Paesi – Siria, Iran, Ciad, Pakistan, Yemen, Etiopia, Malesia, Kenia, Uganda, Ruanda, Sud Sudan, Ciad, Sudan – l’istruzione, proteggerli dalla violenza e aiutarli a crescere e a superare il trauma della guerra e della fuga, si può sostenere la Campagna dell’UNHCR inviando un sms o chiamando al numero solidale 45516. Parte dei fondi raccolti, inoltre, saranno utilizzati per attività di sensibilizzazione nelle scuole italiane sui temi dell’asilo e delle condizioni di vita dei rifugiati.

Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, Coop Voce e Tiscali; sarà di 5 euro per le chiamate da rete fissa TWT e Convergenze, di 10 euro per Vodafone, di 5 e 10 euro per ciascuna chiamata fatta sempre al 45516 da rete fissa TIM, Wind Tre, Fastweb e Tiscali.

Giusi Galimberti

© www.famigliacristiana.it, lunedì 15 gennaio 2018

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