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Tutta l'Italia il 6 dicembre celebrerà il Patrono di Bari

Mons. Cacucci: la Chiesa ha deciso che sia «memoria obbligatoria» la festa pre-natalizia

San Nicola «memoria obbligatoria» in tutte le chiese d’Italia. Il 6 dicembre sarà festa non solo a Bari per il Santo di Myra, patrono del capoluogo pugliese. «Con il voto unanime del vescovi italiani, è stata ripristinata quest’anno la memoria obbligatoria di san Nicola. Significa che in tutte le chiese italiane sarà festa, i sacerdoti indosseranno i paramenti bianchi in memoria del santo, un importatissimo riconoscimento della sua dimensione ecumenica».

Così mons. Francesco Cacucci, arcivescovo della diocesi di Bari-Bitonto, dà l’annuncio della festa ormai alle porte. Nessun viaggio in Russia in programma, ma, ribadisce l’arcivescovo: «Continua il dialogo con la chiesa russa, che è fatto di accordi e incontri cordiali, senza che questi siano necessariamente grandi eventi. D’altronde, anche il pellegrinaggio delle reliquie a Mosca e a San Pietroburgo è stato il frutto di un lungo cammino».

Si ricomincia, dunque, con il cardinale Kurt Koch, che celebrerà il 6 la messa a San Nicola. «Il cardinale, che cura per il papa i rapporti con le chiese ortodosse ed evangeliche, ha contribuito in modo sostanziale alla preparazione del pellegrinaggio in Russia». Sempre il giorno 6, sarà presentato il volume che raccoglie la lectio magistralis e i discorsi che il patriarca Bartolomeo I ha tenuto a Bari lo scorso anno.

La festa si prolungherà fino al 18 e il 19 dicembre. Sarà ospite della chiesa di Bari il metropolita Ilarion Alfeev, presidente del Dipartimento per le relazione estere del Patriarcato di Mosca, l’omologo del segretario di stato del Papa. Il metropolita, teologo e «finissimo musicista», sottolinea Cacucci, riceverà la laurea honoris causa alla facoltà teologica pugliese: gli scritti di Ilarion sull’ecumenismo sono stati di recente tradotti e pubblicati anche in Italia.

Il 19 dicembre, l’arcivescovo Ilarion celebrerà la divina liturgia nella cripta della basilica. «L’amicizia con il patriarca Kirill, con il metropolita Ilarion, il rapporto fraterno con Bartolomeo I, sono espressione di un dialogo aperto, fecondo e cordiale che è l’essenza del dialogo ecumenico».

Un rapporto che ha anche propaggini laiche e che vede in prima linea anche Vladimir Putin: «La presidenza della Federazione russa del Cremlino ci ha concesso, per la prima volta nella storia, la pubblicazione e l’uso di alcune immagini in loro possesso del patriarca Giuseppe d’Egitto, che utilizzeremo a corredo iconografico del programma pastorale dell’anno».

Occhi e orecchi rivolte a est, ma san Nicola è anche il santo dei baresi. «Sappiamo bene che la festa di dicembre è vissuta dai baresi per il suo valore spirituale, come dimostrano le affollatissime celebrazioni, dall’alba al tramonto. Sono importanti anche gli aspetti folcloristici, che sono segnali d’amore che la città riserva al santo. Quest’anno mi aspetto che i baresi tengano a mente l’accoglienza che i fedeli russi hanno riservato alle reliquie di San Nicola. Per ore, sono stati in fila anche solo per quale secondo di preghiera e venerazione. La devozione dei russi dia risalto e valore anche alla devozione dei fedeli baresi, per un santo che, dopo la Madonna, è il più venerato».

Enrica D'Acciò

© www.lagazzettadelmezzogiorno.it, mercoledì 29 novembre 2017

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