Berlusconi di nuovo nello scandalo
L’ultima bufera su Berlusconi e la sua corte di ragazze sta provocando ondate di reazioni, una diversa dall’altra.  C’è chi, con linguaggio sprezzante, lo esorta a dimettersi. Chi già  apertamente lo insulta nelle rubriche tv, con termini da trivio. Chi  vede solo l’aspetto etico e chi tenta analisi politiche a freddo,  interrogandosi sule conseguenze. Chi tende a ingigantire e chi tenta di  arginare: però nel secondo caso, vedi stampa di destra, con titoloni su  tutta la prima pagina. Per una vicenda che si voleva sopire, strana tecnica. E siamo solo all’inizio. Come sa chi ha un minimo di esperienza sul gossip e le sue diramazioni, aspettiamoci il peggio.
 
     Fra tutte queste reazioni ne manca una che faticheremmo a definire, qualcosa che sta fra la tristezza civile e la pietà umana.  Non assistiamo soltanto a una tegola sulla testa del Berlusconi  politico, primo ministro in carica e aspirante al Quirinale. Né stavolta  si può parlare di complotto giudiziario, o tanto meno poliziesco.  Semmai, fino a ieri, prevaleva la circospezione. Il fatto è che esistono  testimonianze, alcune opinabili ma altre, ahimè, documentate, che  creano un duplice ordine di problemi.
 
     Uno, ovviamente, è politico: la credibilità, meglio ancora la dignità, dell’uomo che governa il Paese;  i riflessi sulla vita nazionale e sui rapporti con l’estero; l’esempio  che dall’alto viene trasmesso ai normali cittadini. I quali non si  sognano né trasgressioni né festini, ma da oggi dovranno abituarsi alle  variazioni pecorecce sul “bunga bunga”.
 
     L’altro problema, da valutare come se Berlusconi fosse un tizio qualunque, è  la condizione che già la moglie, Veronica Lario, aveva pubblicamente  segnalato. Uno stato di malattia, qualcosa di incontrollabile anche  perchè consentito, anzi incoraggiato, dal potere e da enormi  disponibilità di denaro. Si sa che Berlusconi è un generoso, non lesina su aiuti e ricompense. Ma quale tipo di aiuti, e ricompense per che cosa? Incredibile  che un uomo di simile livello e responsabilità non disponga del  necessario autocrontrollo. E che il suo entourage stia a guardare.
 
     E’ vero che in passato abbiamo avuto personaggi di primo piano che,  oggi, non l’avrebbero passata liscia. Altri tempi, però. Altro  comportamento di giornali e tv. Altre cautele. O forse allora si taceva o si sminuiva un po’ per prudenza, un po’ per tristezza e un po’, nessuno sghignazzi, per pietà.
            