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Caritas, più sobrietà contro la crisi

«Occorrono stili di vita adeguati al momento difficile e orientati al bene comune». Lo scrive monsignor Giuseppe Merisi, vescovo di Lodi e presidente di Caritas italiana.

 

pane_segale_2921926.jpg“L’antidoto più efficace”, in questi tempi di crisi, è “soprattutto un’autentica educazione ai valori di carità e sobrietà, con stili di vita adeguati al momento difficile e orientati al bene comune”. Lo scrive monsignor Giuseppe Merisi, vescovo di Lodi e presidente di Caritas italiana, in un editoriale sull’ultimo numero della rivista “ItaliaCaritas”, anticipato dall'agenzia di stampa Sir. “Quello in cui siamo entrati è anno di grandi sfide per il nostro Paese, per l’Europa e il mondo intero”, osserva il vescovo.

Nel mondo “non mancano guerre e violenze di tutti i tipi, contro la libertà religiosa, contro la vita, contro chi pensa diversamente o viene da altre culture e etnie”. A livello europeo, prosegue, “c’è una crisi che morde ampie fasce di popolazione, fa crescere gli squilibri e mina le basi dell’Unione”. In Italia “le crescenti tensioni sociali e l’allarmante aumento della disoccupazione si collocano in una delicata fase di scelte politiche”. Gli “antidoti per questi veleni”, secondo il presidente di Caritas italiana, sono “una presenza più coraggiosa, uniforme e organica degli organismi internazionali, dall’Onu a quelli continentali o regionali”, “l’attuazione degli Obiettivi del Millennio, facilmente disattesi”, “l’imperativo di devolvere una parte, pur piccola, del Prodotto lordo nazionale per i Paesi poveri e una regolazione più giusta di prezzi e mercati”.

© Famiglia Cristiana, 4 febbraio 2013

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