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Crociata: «Basta risse, fermiamoci in tempo»

"Assistiamo a un abbassamento della tensione morale che riguarda tutti a cominciare da chi ha più responsabilità". È quanto ha detto questa mattina il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, durante la conferenza stampa nella quale ha presentato le conclusioni del Consiglio episcopale permanente svoltosi ad Ancona.

crociata_mariano_monsignor.jpgLa Chiesa esprime "una preoccupazione generale per l'andazzo generale nel quale rischiamo di lasciarci andare, tutti - ha detto sempre mons. Crociata - "siamo di fronte a quel disastro antropologico di cui ha parlato il cardinale Bagnasco. È una tendenza che tocca tutti con responsabilità diverse, c'è un abbassamento della tensione morale e della ricerca del giusto," prevale invece la "ricerca del proprio interesse a scapito del bene di tutti".

Per mons. Crociata, nella posizione dei vescovi italiani riguardo all'inchiesta giudiziaria che coinvolge il premier, "non c'è contrapposizione tra l'indignazione e la pacatezza. La pacatezza riguarda il modo come affrontare i problemi che indignano". "Questi fatti - ha spiegato il presule - ci coinvolgono, non ci vedono solo spettatori. Ci interpellano tutti: è troppo facile indignarsi senza sentirsi coinvolti. Senza la pretesa di giudicare dall'alto o chiamandosi fuori, in uno sforzo di solidarietà che coinvolge tutto e tutti". Secondo mons. Crociata, "da questo punto di vista dobbiamo affrontare tutto, invitandoci a vicenda ciascuno sia raggiunto come ricerca del bene di tutti". "Se tale ricerca viene piegata, strumentalizzata - ha ammonito il segretario della Cei -  rimane tacciabile di essere una difesa di parte. E si prolunga la difficoltà a prendere in mano la situazione". Serve invece "uno sforzo a superare il clima di rissa e faziosità per affrontare i problemi che riguardano tutti". "Come ha detto il card. Bagnasco, da questa situazione nessuno ne esce bene. Mi pare un tipo di considerazione che invita a un senso di responsabilità, a farsi carico di impegni che il momento richiede".

Il Comunicato finale
“La Chiesa che vive in Italia ha parlato al Paese con riconosciuta autorevolezza e credibilità. Ha saputo farlo dimostrando unità di giudizio, anche nella disamina delle delicate problematiche che ne stanno segnando la vita politica e sociale”. Lo afferma il comunicato finale, reso noto oggi, del Consiglio permanente della Cei (Ancona, 24-27 gennaio). “I vescovi – riporta la nota – sono intervenuti in quanto pastori, animati da una chiarezza morale lontana da ogni faziosità, capaci di una parola di fiducia e d’incoraggiamento, sostenuti dal desiderio dei credenti e di tutti i cittadini di superare le difficoltà del momento presente”. Facendo riferimento alla prolusione del card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, e alla discussione successiva, il comunicato rileva che i membri del Consiglio permanente “hanno apprezzato la pacatezza, la profondità e l’equilibrio di una lettura della realtà né reticente né aggressiva, e nel contempo capace di dar conto del disagio morale che serpeggia nel nostro Paese. In particolare – è stato rilevato – la posizione espressa dal cardinale presidente ha saputo tener conto della complessità dei fattori in gioco, senza prestarsi a interpretazioni di parte e riconducendo la questione a un livello culturale ed etico che chiama in causa la responsabilità di tutti, in particolare di quanti hanno maggiori responsabilità in vista del bene comune”.

Particolare attenzione è stata riservata dal Consiglio episcopale permanente ai giovani, “lente attraverso la quale leggere la realtà: di qui l’attenzione alle loro attese, prima fra tutte quella dell’accesso al mondo del lavoro”. Riprendendo gli “Orientamenti pastorali” per il decennio, circa “gli obiettivi e le priorità su cui investire”, ad Ancona sono stati rivisitati “i momenti salienti dell’azione educativa delle comunità ecclesiali, in vista di un nuovo slancio della loro missione evangelizzatrice”. “È emersa la consapevolezza – annota il comunicato finale – che l’iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi costituisce una chiave di accesso a una realtà pastorale più ampia, che abbraccia in primo luogo i genitori e le famiglie”. Per questo il tema principale della prossima Assemblea generale, che si svolgerà a Roma dal 23 al 27 maggio, sarà “Introdurre e accompagnare all’incontro con Cristo nella comunità ecclesiale: soggetti e metodi dell’educazione alla fede”. Guardando al decennio nel suo insieme, il Consiglio ha poi deciso di dedicarne la prima metà all’approfondimento tematico intorno al tema “Comunità cristiana ed educazione alla fede”, mentre la seconda parte sarà dedicata al tema “Comunità cristiana e città”. “A fare da spartiacque” tra le due fasi sarà il Convegno ecclesiale nazionale.

Tra i punti all’ordine del giorno del Consiglio permanente, inoltre, vi era il documento conclusivo della 46ª Settimana Sociale dei cattolici italiani, del quale è stata autorizzata la pubblicazione. “Il documento – ricorda la nota – riconduce la questione sociale alla questione antropologica nella sua integralità e la declina riprendendo le sessioni tematiche della Settimana Sociale”: intraprendere, educare, includere, slegare, completare la transizione istituzionale. I presuli, in particolare, “hanno sottolineato l’importanza di promuovere il volontariato in tutte le sue forme; la necessità di declinare il tema del federalismo alla luce dei principi di sussidiarietà e di solidarietà; l’importanza di additare figure emblematiche nell’impegno impegno sociale, quali Giuseppe Toniolo e don Pino Puglisi”. In questa prospettiva rientra pure la riflessione “sulle scuole e le esperienze di formazione all’impegno sociale e politico”, rispetto alle quali i vescovi intendono “sostenere le diocesi che hanno avviato tali luoghi formativi e incoraggiare chi è disponibile a suscitarne di nuovi”. Tra gli altri argomenti trattati, infine, la formazione umana, spirituale e teologica offerta nei seminari maggiori, i nuovi parametri per l’edilizia di culto e il Messaggio d’invito al 25° Congresso eucaristico nazionale (Ancona, 3-11 settembre 2011), il cui testo sarà “diffuso a breve”.

© Avvenire, 28 gennaio 2011