Le periferie del nostro tempo non sono solo luoghi esclusi, segregati, in rivolta, ma anche ogni uomo e donna ai margini della storia e delle relazioni.

È proprio nell'essere periferia, però, che si trova il germe del rinnovamento, la necessità di aprirsi al nuovo e nutrirsi di speranza.

La samaritana del Vangelo va a dissetarsi al pozzo, dove scopre Gesù sorgente che disseta per la vita eterna, e vede la speranza diventare progetto di vita, rinascita e voglia di correre verso gli altri per coinvolgerli e strapparli all'emarginazione e alla solitudine.

“Dalle periferie, la speranza”, il titolo della quinta edizione di Notti Sacre, invita ad andare al pozzo con fiducia e spirito di rinnovamento, disponibilità all'incontro con gli altri, con il nuovo che sia sorgente di spiritualità, come possono essere la musica, il teatro, le arti visive, la preghiera, la bellezza delle nostre chiese di Bari Vecchia.

Dobbiamo reagire alle bruttezze del nostro tempo ed essere comunità che condivide e progetta il cambiamento. La testimonianza di Don Maurizio Patricello, il prete coraggio della Terra dei Fuochi, è la prova che è possibile uscire dalle periferie per riconquistare la speranza di una comunità intera.

Notti sacre sono dunque una occasione perché ognuno scopra il piacere del passaggio dalla periferia della storia al centro, ritrovandosi e condividendo il piacere di sentirsi ed essere comunità, anche semplicemente nell'ascoltare insieme della buona musica. “Periferie” è il filmato che ci propone la Fondazione Giovanni Paolo II, forte anche di una esperienza cittadina ultradecennale. Periferie interiori sono i "frammenti", nel succorpo della Cattedrale, da cui far ripartire la speranza che lasciano le grafiche inedite di Vito Zaza, artista molfettese recentemente scomparso.

Ringrazio ancora una volta le Istituzioni pubbliche e private che confermano la loro collaborazione.

Buone Notti sacre a tutti.

Francesco Cacucci

Arcivescovo di Bari-Bitonto