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Dossier. Internet: navigare sicuri

Si celebra il 5 febbraio la giornata delle sicurezza in Internet. Riguarda soprattutto i bambini e i ragazzi sempre più connessi e sempre più esposti a rischi. I consigli degli esperti.

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1. Il boom delle nuove tecnologie

 

safer_internet_2_2921802.jpgDieci anni fa la Commissione Europea istituiva il Safer Internet Day, ovvero la Giornata della Sicurezza in Internet per sensibilizzare la popolazione all’uso responsabile e sicuro delle nuove tecnologie, in particolare Internet. Quest’anno il Safer Internet Day si svolge il 5 febbraio, in oltre 90 Paesi contemporaneamente, coinvolgendo numerosi settori della vita associativa e dell’istruzione.

Lo slogan scelto per questa edizione è Connect with respect, con il tema Online rights and responsabilities (Diritti e responsabilità online). L’obiettivo è quello di richiamare l’attenzione di tutti ad avere dei comportamenti rispettosi e utilizzare i social network avendo chiari i diritti e i limiti oltre i quali non si deve andare, come purtroppo ci hanno evidenziato, anche in Italia, i recentissimi casi di cyberbullismo e le loro tragiche conseguenze su studenti giovanissimi.

Il Ministero dell’Istruzione, in qualità di membro istituzionale del Comitato del Centro Giovani Online (www.sicurinrete.it) ha invitato tutte le scuole di ogni ordine e grado alla celebrazione del Safer Internet Day e a promuovere iniziative centrate sul tema della giornata coinvolgendo studenti, docenti e genitori.

Di fatto, in dieci anni la dimensione dell’uso delle tecnologie è andata oltre ogni immaginazione: i media mobili convergenti, come gli smartphone e i tablet, sono diventati sempre più popolari in particolare tra i ragazzi e hanno sviluppato nuove forme di consumo della tecnologia a cui gli adulti si trovano spesso impreparati.

Nel 2012 le vendite di tablet nel mondo hanno superato i 100 milioni di pezzi e la previsione è che entro il 2016 supereranno i 360 milioni di unità. Nel periodo natalizio, anche in Italia, si è registrato un boom di vendite di baby-tablet, supporti destinati a bambini in età prescolare.

Tutto questo apre il dibattito tra gli psicologi e il livello di allarme per l’accesso di minori a contenuti non appropriati.

 

2. Se l'uso è eccessivo e compulsivo

 

Ma l’accesso a internet dagli smartphone e dai tablet può davvero comportare più rischi per i nostri ragazzi? Per dare una risposta a questo interrogativo è appena partita una ricerca europea, Net Children Go Mobile, finanziata dal Safer Internet Programme, in cui è coinvolta anche l’Italia attraverso il gruppo di studiosi del Centro di ricerca sui media e la comunicazione dell’Università Cattolica di Milano.

I dati a disposizione, provenienti dalla ricerca Eu Kids Online, rivelano che almeno un terzo dei ragazzi europei tra i 9 e i 16 anni accede a internet dal telefono cellulare e da altri supporti portatili. Si tratta di un trend molto rapido che va guardato in due direzioni: da un lato offre alle nuove generazioni importanti opportunità di inclusione digitale, alfabetizzazione, apprendimento e partecipazione.

Dall’altro, però, le espone a nuovi rischi
: un uso eccessivo e compulsivo che può estraniarli dalla realtà, rischi commerciali, violazione della privacy e geolocalizzazione, per non parlare di cyber bullismo e adescamenti online. «L’accesso a internet da dispositivi mobili potrebbe portare a un’intensificazione di alcuni rischi che i ragazzi possono incontrare online, come l’esposizione a contenuti sessuali, rischi di comportamento come il cyber bullismo e il cosiddetto sexting (l’invio di immagini a contenuto sessuale attraverso mms – n.d.r.). Abbiamo bisogno di valutare empiricamente quanto questi rischi stiano effettivamente aumentando, e come i ragazzi li percepiscono e li affrontano», ha detto Giovanna Mascheroni, ricercatrice dell’Università Cattolica e coordinatrice del progetto (www.netchildrengomobile.eu).

 

3. Ecpat: uno spot e le istruzioni per l'uso

 

 

Altra realtà in prima linea per la protezione dell’infanzia in Rete è Ecpat Italia, che ha promosso le ultime leggi approvate, nel 1998 e nel 2006, per il contrasto allo sfruttamento sessuale a danno dei minori tra cui la pedopornografia. Ecpat avverte che l’uso superficiale dei nuovi media, aggiunto al divario di conoscenze tra genitori e figli in ambito tecnologico, hanno generato l’aumento di modi pericolosi di navigare in rete. Il consiglio è quello di controllare, piuttosto che di vietare. L’associazione ha così realizzato uno spot educativo (vedi in fondo all'articolo) e sta divulgando una serie di consigli utili per aiutare i genitori a rendere la navigazione dei figli sempre più sicura:

1. Sperimenta per primo l’utilizzo degli strumenti di accesso ad Internet, i meccanismi delle chat e dei social network (Facebook, Twitter..), magari chiedendo ad amici o ad organizzazioni. L’esperienza diretta consente di affiancare i bambini e gli adolescenti nell’uso che ne possono fare ed evita di esprimersi per luoghi comuni.

2. Ribadisci ai minori che devono immediatamente segnalare a te o a una persona di cui si fidano, se ignoti, conosciuti in rete, cercano di fissare un incontro oppure offrono gratuitamente qualcosa: accesso a siti, ricariche telefoniche, abbigliamento etc.

3. Pubblicare, vendere, divulgare e detenere materiale pedopornografico (video e foto in cui sono ritratti minorenni coinvolti in atti sessuali, svestiti o in atteggiamenti erotici) è reato. Nel caso in cui, cercando altro, accedessi ad un sito del genere, mantieni la calma e segnalalo alla Polizia Postale o all’Arma dei Carabinieri o a ECPAT (provvederanno loro a inviarlo alle forze di Polizia).

4. Non pensare che i minori siano meno esposti ai pericoli esterni solo perché preferiscono rimanere chiusi in camera a giocare e/o a studiare con il PC. Ristabilire l’equilibrio tra l’uso del computer e le attività nella vita reale, imponendo un tempo di utilizzo del pc quotidiano è una buona cosa da fare.

5. I minorenni non sono solo vittime, spesso sono anche autori (cyberbullismo). Agire nell’anonimato e comodamente seduti alla scrivania non autorizza a non avere rispetto delle persone, ad avere comportamenti che nella vita reale di tutti i giorni non avrebbero mai perché sanno perfettamente che sarebbero puniti.

6
. L’accesso ad Internet può essere effettuato non più solo attraverso il Pc ma anche tramite telefonia mobile, smartphone, blackberry, i-phone, i-pad. Dando quindi per scontato che i ragazzi possono navigare in ogni momento ed in ogni luogo, liberi da qualsiasi controllo, l’unica strada percorribile è quella di informarli sui rischi che – anche inconsapevolmente – si corrono nel web.

7. Così come chiedi normalmente ai bambini e ai ragazzi cosa abbiano fatto a scuola e negli ambienti che frequentano, stimolali a condividere con te le attività in rete. Con i bambini di un’età inferiore ai 12 anni è bene costruire insieme dei percorsi di navigazione.

8. Alcune delle principali caratteristiche del web sono l’anonimato e la difficile tracciabilità. Chi comunica tramite chat e/o Social Network potrebbe non corrispondere al profilo creato per quanto riguarda sesso, età, intenzioni etc. Quindi è consigliabile dire ai bambini di non fornire dati personali (soprattutto indirizzo di casa e della scuola che si frequenta), bancari, postali, utenze telefoniche,password.

9. Su i social network e community la privacy non esiste per cui tutto ciò che viene pubblicato, comprese immagini e dati sensibili, divengono proprietà del gestore. È consigliabile evitare di pubblicare foto e video inappropriati.

10. E’ bene ricordare che molti dei comportamenti attraverso i quali si manifestano il bullismo e il cyberbullismo costituiscono reati puniti dal Codice Penale (ad es. percosse, lesioni personali, violenza privata, minaccia, accesso abusivo a sistema informatico, illecite interferenze nella vita privata…).  

11. Produrre e divulgare, anche gratuitamente, materiale pornografico che ritrae minorenni è un reato che rende perseguibile chi lo commette, anche se minorenne.

12. Le forze di polizia denunciano il fenomeno emergente delle cosiddette “Candy Girls”, vale a dire ragazze minorenni che inviano proprie immagini hard ad utenti adulti (o prevalentemente adulti) in cambio di una ricarica telefonica. Segnala il link ai Carabinieri, alla Polizia o a ECPAT, che provvederà immediatamente a girarlo agli organi competenti.

13. Se non vuoi che gli amici dei tuoi amici vedano gli aggiornamenti della tua pagina Facebook cambia le  impostazioni relative alla privacy. Accedi alla tua pagina e nella barra in alto, accanto al tuo nome, potrai trovare una freccia che ti permetterà di aprire un menù a tendina. In essa troverai "Impostazioni sulla privacy". Clicca su "Amici" o "Personalizza".

14. Tieniti informato sulle caratteristiche che devono avere i siti su cui è possibile effettuare degli acquisti. I siti certificati dai circuiti di carte di credito (Visa, American Express, Mastercard) di solito sono preferibili in quanto le necessarie verifiche vengono effettuate preventivamente dai servizi interbancari.

15. A volte ci sono delle e-mail che sembrano provenire da amici, istituti di credito, contatti noti (per es. contatti di lavoro) che riportano contenuti pubblicitari o richieste particolari. Se la cosa ti insospettisce leggendo semplicemente l’oggetto non aprirla affatto e cestinala. Se le hai aperte evita di cliccare eventuali link contenuti o di rispondere: potrebbero essere virus oppure phishing (modo illecito di carpire dati sensibili o avere accesso a dati bancari).

16. Attraverso l’accesso al pannello di controllo del tuo Pc puoi attivare la funzione Controllo genitori (http://windows.microsoft.com/it-IT/windows7/Set-up-Parental-Controls); altrimenti puoi ricorrere a filtri (acquistabili online – per es. http://www.virtualparent.it/index.php?main_page=index - oppure acquistabili nei negozi di informatica ed elettronica), bloccare una serie di siti che ritieni inopportuni (è possibile solo con il browser Internet Explorer: su strumenti cliccare opzioni internet. Nella scheda protezione trovi la voce siti con restrizione, selezioni l'icona corrispondente e si attiva il pulsante "siti". Cliccare nel pulsante e aggiungere gli url dei siti che vuoi bloccare.)

17. Nessuno di questi consigli potrà sostituirsi al ruolo-guida di un genitore, insegnante, organizzazione. Non aver timore a stabilire delle regole, non divieti che potrebbero sortire l’effetto contrario.

Benedetta Verrini

© Famiglia Cristiana, 4 febbraio 2013

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