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Educare alla fede per essere testimoni di umanità «La fede che si rende operosa per mezzo della carità» (Gal 5,6)

Speciale 36° Convegno nazionale delle Caritas diocesane iniziato lunedì 15 e concluso giovedì 18 aprile 2013 a Montesilvano (PE), che ha visto riuniti i direttori e operatori delle 220 Caritas diocesane e di Caritas Italiana. Tutti gli interventi possono essere scaricati

Si è chiuso il 18 aprile a Montesilvano (PE) il 36° Convegno nazionale delle Caritas diocesane che ha visto il confronto tra quasi 600 rappresentanti provenienti da 161 delle 220 Caritas diocesane.
La giornata del 17 ha visto in mattinata la prosecuzione dei gruppi di lavoro sui cinque ambiti di confronto: migranti, famiglie, persone in solitudine, giovani, persone che vivono forme diverse di solitudine, giovani, persone che sperimentano dipendenze.
Sempre in mattinata, si è svolta anche la seconda giornata del Coordinamento nazionale degli addetti alla comunicazione delle Caritas diocesane, i cui lavori sono stati dedicati ai social network, al loro ruolo e alla loro incidenza nel piano di comunicazione globale della Chiesa e in particolare della Caritas. Con l’aiuto di Leo Spadaro e Francesca Triani di “IDS&Unitelm” (che cura il sito web della Cei), si sono messe a fuoco potenzialità e problematicità di questi strumenti. Tra l’altro è emerso che uno dei rischi è quello che diventino un veicolo di critica negativa e di sfogo, ma al contempo si è sottolineato che possono anche rappresentare un’ulteriore oopportunità per ascoltare i bisogni delle persone in difficoltà.
Nel pomeriggio si è svolta una tavola rotonda, coordinata da Paolo Beccegato, responsabile dell’Area Internazionale di Caritas Italiana, che ha visto la partecipazione di S.E. Mons. Pierre-André Dumas, vescovo di Anse-à-Veau-Miragoâne e presidente di Caritas Haiti; P. Samir Khalil Samir, islamologo, docente presso l’Università di Beirut e il Pontificio Istituto Orientale di Roma, Carlo Di Cicco, vicedirettore de L’Osservatore Romano, Alberto Chiara giornalista di Famiglia Cristiana. A partire dall’auspicio di papa Francesco di “Una Chiesa povera e per i poveri” nel mondo, molti sono stati gli argomenti toccati: dal ruolo pedagogico e da una pastorale di prossimità della Chiesa chiamata in particolare nelle emergenze e nei complessi scenari di crisi a testimoniare il Vangelo e a dare speranza, al ruolo dei media nel comunicare volti e vicende di questa Chiesa. Si è parlato anche della drammatica emergenza in Siria e del complesso scenario emerso dalla c.d. primavera araba.
La mattina del 18 aprile è stato tempo di conclusioni e prospettive, a partire da quanto esaminato nei gruppi di confronto, dalle esperienze diocesane presentate nelle c.d. “aree di servizio”, delle relazioni e degli spunti emersi in tutti gli altri momenti del Convegno.
“Occorre riconoscere e ridirci il valore di quella che a volte definiamo come la rete Caritas in Italia” ha sottolineato il direttore di Caritas Italiana, don Francesco Soddu, richiamando la responsabilità affidata al servizio e all’azione delle Caritas. “Responsabilità certamente nell’accoglienza ai poveri, ma anche educativa, animativa, culturale, ecclesiale nel discernere il tempo presente”. “Questo Convegno – ha aggiunto don Soddu - non finisce oggi: ricomincia domani nel lavoro che ci attende, è un viaggio che continua in una chiesa della carità, in un paese solidale e accogliente”.
Infine il direttore di Caritas Italiana ha ricordato che “in un mondo che cambia, con le crisi che si alternano e si susseguono, siamo sempre chiamati ad essere segno e portatori di speranza mediante l’educazione secondo la pedagogia dei fatti che tende a mettere in evidenza primariamente l’aspetto testimoniale”.
Dal Presidente, S.E. Mons. Giuseppe Merisi è giunto poi un ringraziamento a tutti i presenti e a quanti si sono impegnati per la buona riuscita del Convegno. Il vescovo ha evidenziato infine la necessità di investire sempre più sulla formazione e sul potenziamento delle Caritas diocesane sviluppando percorsi educativi per le comunità locali affinché siano capaci di testimoniare nel quotidiano che la carità è l’intima natura della Chiesa ed è esigenza concreta della fede cristiana.

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Puoi scaricare o visualizzare online tutti gli interventi del Convegno:

  • Gruppi di confronto per il discernimento comunitario su cinque ambiti di povertà:
  1. Migranti
  2. Famiglie
  3. Persone che vivono le solitudini
  4. Giovani
  5. Persone che vivono nelle dipendenze
  • Sintesi della riflessione nei Gruppi di confronto per il discernimento comunitario:
  1. Donatella Turri
  2. Pierluigi Dovis
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