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Gerusalemme: al Santo Sepolcro Processione funebre e Veglia pasquale

A Gerusalemme si è rinnovato l’antico rito della processione funebre con la statua del Cristo deposto dalla Croce. La liturgia è stata presieduta dal Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton. Questa mattina, al Santo Sepolcro già annunciata la Resurrezione

Al Santo Sepolcro il Venerdì Santo si è celebrato l’antico rito della processione funebre di Cristo. La liturgia si è svolta in serata, a seguito della celebrazione mattutina della Passione e della Via Crucis sulla Via Dolorosa. Secondo questa antica devozione popolare, ancora in uso in alcune regioni italiane, è stato portato in processione il Cristo morto e sono stati proclamati brani della Passione in diverse lingue. Fr. Marcelo Cichinelli, cerimoniere della Custodia di Terra Santa ha spiegato l’origine di questo rito al Sepolcro:

“Abbiamo testimonianze che parlano della processione funebre al Santo Sepolcro già dagli inizi della nostra presenza francescana. Alcune cronache dicono che si faceva già dal XV secolo. Abbiamo un cerimoniale di Terra Santa datato al 1750 che racconta la processione funebre così come la celebriamo ora. L’ultima forma, quindi, ha quasi 250 anni”.

Padre Patton: rito antico molto partecipato

La liturgia è stata presieduta dal Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, mentre un altro francescano portava il crocifisso. Una volta saliti sul Calvario, Gesù è stato tolto dalla croce, adagiato su un lenzuolo e deposto sulla pietra dell’unzione. Il Custode di Terra Santa ha unto il corpo di Gesù con unguenti e profumo come descritto dai Vangeli. Quella della processione funebre è una celebrazione che gode di grande partecipazione popolare, come ha spiegato Fr. Zacheusz Drazek, presidente della fraternità francescana del Santo Sepolcro.

“È una liturgia molto antica e molto bella e moltissimi pellegrini vengono per la celebrazione con grande gioia e con commozione. Questa devozione è molto forte anche per la gente locale”. L’omelia davanti alla Pietra dell’Unzione è stata pronunciata in arabo dal parroco della chiesa latina di Gerusalemme. I cristiani locali sono molto legati a questo rito, tanto che lo celebrano anche separatamente per le strade della Città Vecchia di Gerusalemme e poi vengono anche a partecipare al funerale di Gesù nel Santo Sepolcro".

Al Santo Sepolcro anticipata Veglia e annuncio Resurrezione

Poche ore dopo, nella mattina del Sabato Santo, al Santo Sepolcro è stata annunciata la Resurrezione. L’anticipo della Veglia di Pasqua è dovuto alla particolari norme che governano il Santo Sepolcro. “In questa veglia celebriamo la fedeltà di Dio all’alleanza e il suo perdono – ha detto nell’omelia mons. Pierbattista Pizzaballa, Amministratore Apostolico del Pariarcato Latino -. Lungo i secoli Dio non fa che perdonare e riattivare la sua relazione con l’uomo, da Adamo ad Abramo fino a Gesù, Colui che attraversando la morte e il peccato, ci riporta in quella comunione piena, una volta per tutte”. Mons. Pizzaballa ha invitato a non ripiegarsi su se stessi, ad aprirsi per diventare nuovi in Cristo e ha concluso: “Vorrei tanto che questa Pasqua ci renda capaci di quello sguardo nuovo su noi stessi e le proprie storie, lo sguardo di chi ha incontrato il Signore e la sua salvezza”.

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