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I 13 giovani a pranzo con il Papa: "Menù semplice e tanto dialogo"

Malgorzata, Fatima, José: ecco i racconti dei rappresentanti di ogni continenti che oggi hanno condiviso il pasto con Bergoglio nella Curia arcivescovile

La zuppa con pezzetti di carne e fiori di zucchine, i pierogi (i tortelloni russi) con diverse salse, il riso con la carne, e poi per dessert una cheese cake "buonissima". Da bere, acqua e succo d'arancia. Questo il menù del pranzo che oggi il Papa ha condiviso con 13 ragazzi impegnati nell'organizzazione della Giornata mondiale della gioventù, il cardinale Dziwisz e un interprete alla Curia arcivescovile di Cracovia.

Due per ogni continente, e in più due polacchi. Il Papa ha parlato in spagnolo per tutta la durata del pranzo (1 ora e 20 minuti) e ha voluto che ciascuno dei ragazzi gli facesse la domanda che gli stava più a cuore. "Voglio ascoltarvi", hanno detto i ragazzi, che hanno incontrato i gornalisti nella sala stampa internazionale.

Un incontro senza protocollo, "siamo riusciti a dialogare con il Papa e questo dialogo costituisce il centro e l'essenza della Gmg", racconta Dorota, 32 anni. Malgorzata Krupnik, polacca, da 7 mesi si occupa del sistema informatico di registrazione dei pellegrini. "Abbiamo trascorso tante notti in ufficio a risolvere problemi - spiega - e ora ho avuto la gioia di vedere tutti questi giovani, che per me erano solo numero, in carne eossa qui a Cracovia.

Fatima Leung-Wai, dalla Nuova Zelanda, ha chiesto al Papa quale fosse per lui la sfida più importante. "Ha risposto: vorrei che i giovani non perdessero mai la speranza". Un incontro che tutti i giovani hanno definito molto semplice e informale, a parte i primi attimi di imbarazzo, risolti grazie anche alle parole paterne del Papa. "E' una persona molto umile, come un papà", ha detto Fatima.

Antonella Mariani

© Avvenire, 30 luglio 2016