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La terza Settimana Liturgica Nazionale a Bari

Da giovedì 27 a domenica 30 agosto 2015 si terrà a Bari la 66a Settimana Liturgica Nazionale. È un evento promosso dal Centro di Azione Liturgica.

Il CAL è un’associazione di cultori di Liturgia e operatori pastorali, voluta dalla Conferenza Episcopale Italiana, al servizio delle Chiese che sono in Italia al fine di promuovere e diffondere le linee di pastorale liturgica proposte dalla stessa Conferenza. Il CAL, a tale scopo, ogni anno organizza la Settimana Liturgica Nazionale in una Diocesi e città italiana che la ospita collaborando attivamente alla sua organizzazione e al suo svolgimento.

Bari ha avuto l’onore di accogliere la celebrazione della Settimana Liturgica Nazionale altre due volte: nel 1978 e nel 1992 ed entrambi gli eventi sono ancora molto vivi nella memoria di quanti parteciparono. Il compianto padre Mariano Magrassi, nostro Arcivescovo, è stato anche presidente di questa associazione e la sua presenza qualificata come relatore a tantissime Settimane Liturgiche era da tutti attesa, desiderata e molto apprezzata. Nel programma della nostra Settimana dom Giulio Meiattini, della comunità benedettina di Noci, ci aiuterà a fare memoria dell’impegno profuso da padre Mariano nel cammino del rinnovamento liturgico della Chiesa italiana.

La Settimana Liturgica 2015 a Bari ha come tema “Eucaristia Matrimonio Famiglia”, collocandosi tra importanti eventi ecclesiali come il Sinodo straordinario dei Vescovi su “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione” (ottobre 2014), il Sinodo ordinario su “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo” (ottobre 2015) e il V Convegno ecclesiale nazionale di Firenze “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” (novembre 2015). Approfondiremo l’aspetto liturgico-sacramentale dell’Eucaristia, che è culmine dell’iniziazione cristiana ma anche fonte dell’amore nuziale; della Domenica, giorno memoriale delle nozze di Cristo-Sposo con la Chiesa-Sposa; e il valore della celebrazione eucaristica domenicale da cui la Famiglia può continuamente attingere la forza dello Spirito, linfa d’amore che la sostiene e che scorre nella liturgia del quotidiano, per essere se stessa in tutta la sua verità e bellezza.

Gli insegnamenti del Concilio Vaticano II e del magistero post conciliare ci hanno aiutato a riscoprire sempre più il rapporto intrinseco che collega la nuzialità all’Eucaristia. L’Eucaristia, in quanto memoriale della Pasqua di morte e risurrezione di Gesù, è il sacramento dell’amore sponsale del Cristo-Sposo che ama e si dona alla Chiesa sua Sposa ed è il luogo dell’effusione instancabile di questo amore, nella forza dello Spirito santo, a coloro che partecipano alla mensa eucaristica. E la Domenica è il tempo sacramentale nel quale Cristo risorto si rende presente in mezzo ai suoi discepoli e partecipa ad essi il soffio del suo Spirito, per essere anche loro, risorti con lui, immersi nella vita nuova, uomini e donne nuovi sulle strade del mondo.

La corrispondenza Eucaristia-Matrimonio non riguarda solo una coincidenza celebrativa - è ormai prassi celebrare le nozze cristiane all’interno della Messa - ma suppone una reale e profonda reciprocità che sempre più dobbiamo riscoprire. Anche nel nostro parlare comune, dire: “mi sposo in chiesa” - magari specificando subito in quale chiesa, alludendo alla location - non esprime ancora la consapevolezza del significato sacramentale più profondo che dovrebbe far dire agli sposi: “ci sposiamo in Cristo e nella Chiesa”. Dov’è poi la Chiesa quando due giovani oggi celebrano le nozze, pur facendolo in chiesa? Molti mi risponderebbero che la Chiesa è rappresentata dalle famiglie a cui appartengono gli sposi, dagli amici… e i più “sensibili” citeranno anche la presenza alla celebrazione del matrimonio di quelle coppie che hanno accompagnato i giovani fidanzati nel percorso di preparazione. E gli altri membri della Chiesa alla quale i due sposi appartengono? Vi siete mai chiesti perché di Domenica non ci si può sposare? Saprete che nella nostra Regione come in altre dell’Italia meridionale c’è una norma dei Vescovi che vieta le celebrazioni dei matrimoni di Domenica. E la “motivazione” o la “colpa” di questo divieto sta nello “stile” che hanno assunto i “nostri” matrimoni da non poter essere inseriti - come avviene “attualmente” per i Battesimi - in una celebrazione eucaristica (d’orario) della Domenica e restando così delle celebrazioni molto private e poco comunitarie. Immagino già i pensieri contrastanti e gli accesi confronti… Ecco una delle “questioni” che ci porremo durante i lavori della Settimana Liturgica.

Purtroppo a tutti è nota anche una certa rottura tra i “riti della famiglia” - i ritmi del tempo domenicale e i luoghi dove si celebra lo “stare insieme” - e i riti comunionali dell’Eucaristia e della Comunità ecclesiale. La stessa partecipazione alla celebrazione eucaristica tal volta appare come un fatto privato personale e non «culmen et fons» (SC, 10) della vita parrocchiale e familiare, fonte dalla quale scaturisce come linfa l’agape cristiana. Il rapporto Eucaristia-Famiglia rimanda inevitabilmente al rapporto mistagogico celebrazione e vita: la famiglia, valorizzando la partecipazione all’assemblea eucaristica domenicale può modellarsi come comunità-Chiesa domestica che sperimenta la gioia nuziale e celebra la festa della comunione. A partire dal rito della celebrazione eucaristica e di quella nuziale saremo condotti a riflette su alcune problematiche e nodi pastorali inerenti dinamiche coniugali e familiari: dalla Parola che convoca alla fatica del dialogo, dalla Mensa che raduna alla difficile ricerca di tempi e spazi per incontrarsi, dal ripiegamento su se stessi alla spinta missionaria di una Chiesa domestica “in uscita” (a cui richiama continuamente Papa Francesco). Ci aiuteranno nella riflessione alcuni teologi esperti come don Giorgio Mazzanti, don Silvano Sirboni, don Domenico Falco, l’Arcivescovo di Chieti-Vasto e Segretario speciale al Sinodo sulla famiglia, mons. Bruno Forte e il priore della comunità monastica di Bose, fr Enzo Bianchi, insieme a diverse coppie come i coniugi Franco Miano e Pina De Simone (che hanno partecipato come esperti al Sinodo straordinario sulla famiglia), Salvatore Martinez e Luciana Leone (del comitato nazionale del Rinnovamento nello Spirito), Giuseppe Petracca Ciavarella e Lucia Miglionico (una coppia pugliese che ha rappresentato le famiglie italiane come uditori al Sinodo straordinario sulla famiglia), Tommaso Cionciolini e Giulia Ceroni (collaboratori dell’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia della CEI).

Sarà prezioso il coinvolgimento di alcuni Uffici della Conferenza Episcopale Italiana ai quali sarà affidata l’animazione di quattro gruppi di interesse che si terranno in quattro parrocchie del centro della nostra città. A loro sono stati affidati i quattro verbi della Cena eucaristica legandoli a quattro tempi importanti della vita della coppia: “prese il pane” - il tempo del fidanzamento - con don Michele Falabretti (responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile); “rese grazie” - il tempo del matrimonio - con don Franco Magnani (direttore dell’Ufficio liturgico nazionale); “lo spezzò” - il tempo della prova - con don Paolo Gentili (direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia); “lo diede loro”- il tempo dell’educazione - con mons. Paolo Sartor (direttore dell’Ufficio catechistico nazionale). I tempi richiamati rimandano ad ambiti d’interesse e riflessione perché la storia quotidiana della coppia e della famiglia con le sue gioie e le sue difficoltà si apra ad una vera spiritualità eucaristica e l’Eucaristia, varcando i confini del luogo sacro, possa raggiungere le mura domestiche e trasfigurare i luoghi del quotidiano.

Un’attenzione particolare è stata riservata ai giovani che vorremmo partecipi e protagonisti, insieme alle famiglie, in questa Settimana Liturgica. Ai più giovani è dedicata, nella giornata di sabato 29 agosto, la proposta di tre workshop che aiutino a riscoprire i gesti, le parole, i segni della Liturgia e in particolare i tempi della celebrazione eucaristica riletti come opportunità per “celebrare l’Amore”. I workshop saranno affidati a sacerdoti e consacrati esperti nell’ambito liturgico e musicale: “Invitati e inviati” - riti di ingresso e di conclusione - con don Alessandro Amapani e Sr Miriam Manca; “dall’ascolto al dialogo” - liturgia della Parola - con fr Michael Davide Semeraro e sr Alessia Pantaleo; “dono e comunione” - liturgia eucaristica - con don Gaetano Amore Luca e Therese Henderson. La giornata di sabato culminerà in una celebrazione-festa con preghiere e testimonianze che ci vedrà tutti partecipi, insieme a quanti verranno da più lontano, la sera in largo Giannella (rotonda sul lungomare). Le relazioni e i momenti assembleari si terranno presso il Teatro Petruzzelli, mentre per la preghiera ci ritroveremo tutti riuniti in Cattedrale con la Celebrazione eucaristica presieduta il venerdì mattina da mons. Felice di Molfetta, Vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano e il sabato mattina da mons. Claudio Maniago, vescovo di Castellaneta e Presidente della Commissione Liturgia della CEI. I lavori si concluderanno domenica 30 agosto, dopo le conclusioni di Mons. Alceste Catella, Vescovo di Casale Monferrato e Presidente del CAL, con la celebrazione eucaristica domenicale presieduta dal nostro Arcivescovo, mons. Francesco Cacucci.

Auspicando la partecipazione in particolare degli animatori liturgici delle nostre parrocchie, degli operatori della pastorale familiare, dei responsabili delle associazioni e dei movimenti, delle famiglie e soprattutto dei fidanzati e dei giovani, sono fiducioso che la 66a Settimana Liturgica Nazionale ci vedrà partecipi in tanti e in modo attivo e qualificato e potrà segnare ulteriormente il cammino già bello ed intenso che la nostra Chiesa locale sta compiendo come Sposa amata e benedetta da Cristo suo Sposo.

 

sac. Mario Castellano

Direttore dell’Ufficio Liturgico diocesano

 

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