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«La vera rivoluzione è difendere la vita»

Si è celebrata domenica 5 febbraio in tutta Italia la XXXIX Giornata per la vita. Iniziative, celebrazioni, convegni e marce da Nord a Sud. Il tema, "Uomini e donne per la vita nel solco di santa Teresa di Calcutta"

Il messaggio che i vescovi italiani hanno scritto per la 39esima Giornata della vita che domenica si è celebrata in tutte le diocesi non supera le due cartelle di testo. Perché, come succede ogni anno, i vescovi scelgono di privilegiare alcuni temi, lasciando sullo sfondo i tanti aspetti e le tante emergenze che ruotano comunque intorno al tema vita e che potrebbe essere ricordati. Ma, visto che si tratta di un messaggio e non di un’enciclopedia, evidentemente non è possibile. Sfogliando però i programmi della "Giornata" che, da Nord a Sud, ogni comunità mette in campo, si arriva a comporre un puzzle dai contorni tanti vasti da apparire quasi indefiniti. Ed è inevitabile.

Non c’è tema che in qualche modo non finisca per intercettare, intrecciarsi, contagiare la dimensione della vita e della famiglia. Intenso il programma del Vicariato di Roma, dove in oltre cento parrocchie, il Movimento per la vita ha distribuito 10mila primule insieme a materiale informativo sui temi della Giornata. Sabato 4, sempre a Roma, si è tenuto il convegno su "Attualità della diagnostica ostetrico-ginecologica: temi emergenti ed eticamente sensibili", concluso dal vescovo ausiliare Lorenzo Leuzzi che domenica, alle 10,30 ha celebreto una Messa nella chiesa di Santa Maria in Traspontina.

A Genova la “Veglia per la vita”, si è tenuta venerdì nella cattedrale di San Lorenzo ed è stata presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco. Nella stessa occasione è stato distributo un fascicolo intitolato "La bussola della famiglia. Orientamente per vivere cristianamente la famiglia secondo il progetto di Dio".

Nella diocesi di Spoleto-Norcia, domenica alle 11,30, l’arcivescovo Renato Boccardo ha presieduto una Messa per i nati nel 2016 (542 bambini) nel reparto di ginecologia e ostetricia dell’ospedale di Spoleto.

 

A Milano un incontro per la Giornata si è tenuto venerdì nella parrocchia Beata Vergine Addolorata in San Siro. Al centro la figura di madre Teresa. Sono intervenuti padre Bernardo Cervellera missionario del Pime e direttore di AsiaNews e Luca Tanduo, presidente MpV ambrosiano.

 

A Brescia sono scesi in campo i monasteri della diocesi. Porte aperte da lunedì scorso fino a domenica sera per un’intensa preghiera alla vita. Il vescovo Luciano Monari ha celebrato la Messa alle 16 presso il Santuario diocesano della Madonna delle Grazie.

Nella diocesi di Lodi celebrazione domenica sera alle18, a Codogno, con la benedizione delle future mamme e dei futuri papà e delle coppie in cammino verso il matrimonio, presieduta dal vescovo Maurizio Malvestiti.

Ad Aversa la veglia con il corteo per la vita dei movimenti ecclesiali, presieduto dal vescovo Angelo Spinillo, si è tenuto sabato sera alla presenza di migliaia di persone. Tradizionale “passeggiata in famiglia” domenica a Napoli con il cardinale Sepe, per le strade del XIII Decanato, in particolare toccherà Trecase, estrema periferia della diocesi di san Gennaro. A Firenze, alle 15 di domenica, si è tenuto un convegno sui temi della Giornata con il presidente onorario del MpV, Carlo Casini e la campionessa di tennis Mara Santangelo. Al termine celebrazione presieduta dal cardinale Giuseppe Betori.

 

Tanto, davvero. «Eppure quando parliamo di vita, non possiamo non comprendere anche i drammi, le polemiche, le situazioni di sofferenze che – osserva il vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli, presidente della Commissione episcopale Cei per la famiglia, la vita e i giovani – abbiamo ogni giorno davanti agli occhi». Fragnelli ricorda il dibattito di queste settimane sulle Dat («polemiche spesso miopi perché si tenta di assolutizzare punti di vista su temi così complessi che meriterebbero analisi più ampie e visioni più larghe»), ma anche il dramma dei migranti, il ripiegamento etico dell’Occidente, con la nuova difesa degli egoismi che arriva oggi dagli Stati Uniti. «Credo che solo con una visione antropologica davvero attenta all’uomo e alle sue verità – prosegue Fragnelli – potremo offrire una speranza al nostro mondo occidentale così in declino. Siamo tutti attenti a rilanciare il fronte economico e non ci accorgiamo che serve soprattutto una nuova visione dell’uomo».

 

Da qui la speranza con cui il presule guarda al Sinodo dei giovani, occasione per offrire alle nuove generazioni «la possibilità di rompere gli schemi con un respiro davvero cattolico, cioè universale. Perché promuovere e difendere la vita in tutti i momenti, in tutti gli aspetti, in tutte le circostanze, è l’unica vera rivoluzione possibile».

Luciano Moia

© Avvenire, sabato 4 febbraio 2017