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Lettera aperta delle Associazioni Familiari

Una lettera aperta sul provvedimento del nuovo servizio di messaggistica istantaneo della Regione “EvƏ”, da parte del Forum Famiglie, Confederazione nazionale Centri regolazione naturale della fertilità, Federazione pugliese Consultori familiari di ispirazione cristiana

Alla cortese attenzione di:

Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia

Rosa Barone, assessore al Welfare della Regione Puglia

Rocco Palese, assessore alla Sanità della Regione Puglia

Antonio Sanguedolce, direttore Asl Bari

 

Illustrissimi,

Apprendiamo dalla stampa di “EvƏ”, nuovo servizio di messaggistica istantanea attivato dalla Asl di Bari e dalla unità operativa di pianificazione familiare Di VenereFallacara per garantire una assistenza tempestiva a donne ma anche uomini che necessitano di un supporto per casi di contraccezione d’urgenza e altre problematiche legate alla sessualità.

Il nuovo servizio si avvarrà di un numero WhatsApp, operativo da oggi, cui ci si potrà rivolgere per richiedere assistenza su pianificazione famigliare e contraccezione volontaria. Secondo il comunicato della Regione è possibile interagire con gli operatori solo tramite messaggio per
molteplici condizioni: pillola anticoncezionale, pillola del giorno dopo, gravidanza indesiderata, interruzioni di gravidanza, malattie sessualmente trasmesse, papilloma virus, infezioni vaginali e rapporti sessuali a rischio.

Lascia non poco perplessi questo modo di affrontare i problemi connessi alla sessualità ed alla contraccezione, tanto più che l’uso di WhatsApp è stato voluto dalla Regione per raggiungere un target giovane o adolescenziale. Per la nostra esperienza di ginecologhe, in accordo con numerosi operatori del settore, non riteniamo efficace per nessuno una comunicazione basata esclusivamente su messaggini digitali, necessitando essa invece di ascolto personale, approfondimento ed accompagnamento da parte dei professionisti dedicati.

D’altro canto, trattandosi di una prescrizione medica, come è possibile consigliare contraccettivi orali mediante un messaggio WhatsApp senza effettuare una adeguata anamnesi, senza approfondire gli stili di vita delle utenti o indicar loro i necessari esami ematochimici preliminari, indispensabili per accertare eventuali condizioni di rischio della paziente che sconsiglierebbero l’uso di tali farmaci?

E perché non indicare tra i mezzi di regolazione della fertilità anche quelle metodiche naturali, oggi assolutamente sicure e basate su consensus scientifici, che permetterebbero a tutte le donne ed a quelle più giovani in particolare di poter conoscere approfonditamente e regolare la loro fertilità in modo naturale, senza ricorrere a farmaci impegnativi?

Desta meraviglia non vedere attribuita la stessa attenzione che la società contemporanea invece riserva alla tutela dell’ambiente e della natura nei riguardi del corpo femminile. Aver cura della salute riproduttiva delle donne insegnando stili di vita in grado di regolare la fertilità e di limitare la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili ci permetterebbe di contenere le molte cause di infertilità maschile e femminile, specialmente in questi tempi di gravissima denatalità!

Non ci sembra adeguato, in definitiva, il modo con cui la Regione Puglia intende affrontare il grave problema della carenza dei consultori familiari sul territorio e dei relativi organici. Chi vi opera conosce bene la fondamentale importanza dell’incontro personale con l’utente, del suo ascolto, del sostegno e dell’accompagnamento offerto, che evidentemente hanno bisogno di essere potenziati e non sostituiti da un messaggio sul telefonino.

Ciò vale in particolare per linterruzione volontaria di gravidanza.

La legge 194 è chiarissima e va applicata in toto: è indispensabile l’incontro e l’ascolto della donna da parte di professionisti ed operatori consultoriali esperti anche al fine di aiutarla, qualora lei lo desideri, a superare gli ostacoli che la inducono a richiedere l’aborto, anche ideando soluzioni pratiche ed innovative tramite la collaborazione fra consultori, servizi pubblici ed associazioni dedicate e competenti.

La Regione Puglia sta muovendo dei passi in questa direzione, vista l’approvazione nell’ambito del Piano regionale di Politiche familiari di una misura che prevede la stretta collaborazione fra ciascuno degli Ambiti territoriali afferenti agli otto comuni capoluogo, i consultori, i servizi pubblici comunali e le associazioni competenti presenti sul territorio per intercettare e proporre alle donne che lo richiedono soluzioni alternative all’aborto (artt. 2 e 5 della legge 194/78): modalità concreta di realizzare quella tutela sociale della maternità che la legge richiama come suo fondamentale obiettivo.

Ci sembra particolarmente strana e contraddittoria questa inversione di tendenza. Siamo certe che la Regione vorrà riconsiderare le modalità del provvedimento in questione, potenziando e valorizzando l’opera dei consultori e disegnando attraverso il dialogo ed il confronto nuove e più efficaci modalità di educazione alla affettività, alla sessualità ed alla tutela della fertilità per uomini e donne di ogni età ed in particolare per i più giovani.

Dott.ssa Maria Boerci, ginecologa, presidente Confederazione nazionale dei centri per la regolazione naturale della fertilità

Dott.ssa Lodovica Carli, ginecologa, presidente Forum regionale delle Associazioni Familiari di Puglia

Dott.ssa Michela di Gennaro, medico internista, presidente Federazione pugliese Consultori familiari di ispirazione cristiana

Bari, 13 settembre 2022

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