
«Oggi commemoriamo anche il centenario della nascita di Cardinale Francesco Colasuonno, figlio di questa terra»
Cari fratelli e sorelle in Cristo,
l’occasione mi è gradita di salutarvi, tutti quanti, qui radunati per celebrare insieme la Santa Messa in questa seconda domenica dell’Avvento. Ringrazio Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo di Bari – Bitonto, per il gentile invito a presiedere la Santa Eucaristia oggi. Saluto cordialmente il Signor parroco Don Michele, e tutti i sacerdoti concelebranti, tutte le persone consacrate e tutti voi cari fratelli e sorelle. Mentre continuiamo il nostro cammino spirituale verso Natale, oggi vogliamo altresì ricordarci dell’anima del compianto Cardinale Francesco Colasuonno, Nunzio Apostolico e diplomatico della Santa Sede per lunghi anni, in occasione del suo centesimo genetliaco.
Questa seconda domenica di Avvento ci presenta la bellissima figura di Giovanni il Battista, conosciuto come il Precursore, il quale preparava gli ebrei del suo tempo all’arrivo imminente del Messia. E noi, in questo tempo liturgico dell’Avvento, siamo in preparazione per l’arrivo del Signore a Natale. Noi crediamo che Dio viene a noi in modo particolare nella celebrazione della S. Messa e i sacramenti, e quindi, dobbiamo essere sempre pronti ad accoglierlo quando Egli viene, perché viene per restare sempre con noi.
Come sappiamo, ci sono tante persone nel mondo della diplomazia coinvolti in missioni particolari, come inviati o delegati speciali, ad es., per la pace nel Medio Oriente, o in zone di guerra e conflitti armati, i quali ricevano un mandato speciale dall’ONU, oppure dai loro governi o Capi di Stato. Giovanni Battista è l’inviato di Dio. Egli ricevette il suo mandato da Dio e la sua missione era di preparare il mondo per l’arrivo dell’Agnello di Dio, il Salvatore del mondo. E possiamo chiederci come si è preparato il Battista?
Conosciamo dal Vangelo che prima di incontrare la gente, Giovanni Battista aveva passato molto tempo in preghiera nel deserto. È già un bell’esempio anche per noi! Durante questo tempo di Avvento è bene per noi pregare di più per poter discernere meglio la volontà di Dio, e ricevere i diversi doni dello Spirito Santo. Succede spesso, purtroppo, che l’Avvento si trasforma in un tempo di agitazione, di fretta e tensione, poiché tanti si preoccupano di fare tutti i preparativi per il Natale in tempo e vi si avvicinano con tante attività invece di occuparsi di più delle proprie anime e quella preparazione spirituale essenziale per l’incontro con il Signore.
La missione del Battista fu basata principalmente sulla predicazione. Egli annunciava: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!” e anche: “Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!”. Giovanni il Battista invitava tutti alla conversione. Egli non si fermava ad una semplice critica del male, ma sfidava la gente a trasformarsi in quello che potevano diventare. Infatti, non basta solo denunciare il male, bisogna indicare la strada giusta e offrire qualcosa di meglio. Il Battista indicava la strada del ritorno a Dio che è l’unica strada giusta che porta la libertà, felicità e la pace. Non cercava nessuna vana gloria per sé stesso, neanche l’ammirazione del popolo, ma solo che essi ritornassero a Dio e a realizzare le opere di giustizia.
Il Precursore non si fermava a un semplice invito, ma criticava duramente i molti farisei e sadducei venuti a battezzarsi da lui con le parole: “Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate, dunque, un frutto degno della conversione…” Il Battista denunciava il male con fermezza e senza paura. Bisogna riconoscere che pochi oggi avrebbero il coraggio di Giovanni Battista di denunciare il male in questo modo nella società e anche nella Chiesa! Nel mondo in cui viviamo il male viene mitigato, tollerato, diminuito e in alcuni casi addirittura - giustificato. Si dice: ‘non è così grave’, ‘pazienza’, ‘siamo tutti peccatori’. Sì, è vero che siamo peccatori bisognosi di salvezza, ma non dobbiamo mai rassegnarci davanti al peccato e al male, nemmeno lasciare che venga sopportato e continui a diffondersi. Invece l’imperativo è di rinunciare al peccato e di combattere contro il male, ovunque e in ogni circostanza!
C’è una frase importante nel vangelo odierno: “Fate, dunque, un frutto degno della conversione”. Queste parole sono anche dirette a noi oggi. Sono un invito, una sfida di prepararsi bene per il Natale del Signore, con opere degne di conversione. Siamo a volte riluttanti nel nostro impegno a rinunciare a certi peccati, perché siamo troppo abituati e ci sentiamo più a nostro agio così, e perciò, resta difficile andare a confessarsi e cambiare vita. Il Signore invece, ci vuole vedere liberi, puliti, preparati, vigilanti e disponibili per il suo servizio in modo che possiamo anche attirare altri alla conversione e alla fede.
Cari fratelli e sorelle! Ascoltiamo le parole del Precursore San Giovanni Battista: convertiamoci, ossia mettiamo la vostra vita in cammino verso la luce che viene dall’alto, verso la verità che Gesù incarna, verso la libertà che il Signore ci offre. Giovanni diceva: “colui che viene dopo di me è più forte di me (…) egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”. Lasciamoci attirare da Cristo Gesù, il Messia promesso, Salvatore del mondo, che è più forte di tutti noi, e accogliamolo nei nostri cuori affinché Egli li purifica da ogni ostacolo e idolo, da ogni falsità e male, per diventare la sua dimora e tempi del suo Spirito Santo e del fuoco.
Oggi commemoriamo anche il centenario della nascita di Cardinale Francesco Colasuonno, figlio di questa terra, nato nel gennaio del 1925 a Grumo Appula. Egli entrò da giovanissimo sacerdote nel servizio diplomatico della Santa Sede, che è il corpo di sacerdoti e arcivescovi che prestano servizio presso le Nunziature Apostoliche nel mondo oppure nella Segreteria di Stato nel Vaticano. Essi servono il Santo Padre come rappresentanti suoi presso gli Stati che mantengono rapporti diplomatici con la Santa Sede e presso le rispettive Chiese locali. Mons. Colasuonno, iniziò il suo servizio presso la Segreteria di Stato, poi nelle Nunziature negli Stati Uniti, in India e la Rappresentanza Pontificia a Taipei in Taiwan. Da Nunzio Apostolico ha servito la Chiesa in varie sedi, incominciando con Mozambico, poi lo Zimbabwe, brevemente nella ex-Jugoslavia, e poi, in Polonia, Russia, e infine ha concluso il suo servizio come Nunzio Apostolico in Italia e San Marino. In concomitanza con la conclusione del suo ministero da Nunzio in Italia e San Marino, fu creato Cardinale di Santa Romana Chiesa nel 1998 da parte di San Giovanni Paolo II. Morì il 31 maggio 2003 all’età di 78 anni, ed è sepolto qui, nella chiesa Matrice di Grumo Appula.
Durante gli anni del servizio per la Santa Sede, a Mons. Colasuonno furono affidate varie delicate missioni: prima in Africa, zone di guerre e conflitti armati, poi nei paesi europei sotto il comunismo, dietro la Cortina di Ferro, dove la Chiesa era stata discriminata e perseguitata pesantemente da regimi ostili verso il cristianesimo. Fece tutto con la fiducia in Dio e l’apertura di mente e cuore, per continuare un dialogo con le autorità, anche nelle circostanze in cui esse non erano predisposti a fare delle concessioni alla Chiesa.
Il mio personale ricordo di lui risale ai tempi quando ero seminarista nel Seminario maggiore di Sarajevo negli anni Ottanta del secolo scorso. Mons. Colasuonno fece due visite al nostro seminario nel breve tempo del suo servizio nel Paese. In entrambe le occasioni i seminaristi si sono radunati in assemblea per ascoltare la parola del Nunzio. Per la maggioranza di noi, fu la prima volta che incontravamo un Nunzio Apostolico e Rappresentante del Santo Padre. Il Nunzio Colasuonno fece una breve presentazione del ruolo e missione dei Nunzi Apostolici e poi rimase disponibile per una sessione di domande e risposte con noi. L’impatto che ha lasciato su di noi giovani seminaristi, era quella di un Presule dalla grande visione ed esperienza della Chiesa Universale, un abile comunicatore, e un uomo molto cordiale e gentile. Con le ottime qualità umane, intellettuali e sacerdotali che portava in sé, ci ha avvicinato in modo trasparente e semplice, la presenza del Santo Padre e la sua sollecitudine per tutte le Chiese nel mondo, specialmente quelle provate da lunghe e ingiuste sofferenze, come quella in Croazia e Bosnia ed Erzegovina. Nel Nunzio Francesco Colasuonno, poi Cardinale, abbiamo potuto riconoscere un messaggero di Cristo e rappresentante del Papa per noi giovani seminaristi, che guardavamo verso i nostri superiori con rispetto e riconoscenza. Che il Signore della vita che lo ha chiamato al suo servizio nella Chiesa gli doni l’eterno riposo tra gli eletti del suo regno, e a noi una rinnovata fede e speranza nella risurrezione della carne e vita eterna.
Mentre ci prepariamo per la solennità di Natale, ricordiamoci che la Beatissima Vergine all’annuncio dell’Arcangelo Gabriele, ricevette lo Spirito Santo e così concepì nel suo grembo verginale, colui che sarà chiamato il Messia, il Figlio di Dio vivente. La Madonna è stata sempre sentita come la Signora del popolo di Bari-Bitonto, che sia nel passato come anch’oggi si affida alla sua intercessione, perché è sempre stata vicina al popolo di Dio, specialmente nei momenti difficili e di sofferenza. Dio ha effettuato la sua opera di salvezza attraverso persone semplici come Maria, Giuseppe, e Giovanni il Battista. Ed Egli continua la sua opera oggi perché “vuole che tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità” (1 Tim 2,4). Chiediamolo nella preghiera di venire e continuare a fare le sue grandi opere attraverso di noi oggi, e così sarà Natale! Amen.
✠ Card. Petar Rajič
Nunzio Apostolico in Italia e nella Repubblica di San Marino
