Papa Francesco: «La Chiesa cammini con la Croce del Signore»

È  arrivato nella Basilica di Santa Maria Maggiore, una delle principali  di Roma, prima delle 8 e si è raccolto alcuni minuti davanti all'icona  di Maria Salus Populi Romae. Con il Papa c'erano il prefetto della Casa  Pontificia, mons. George Gaenswein, e il vice prefetto Leonardo  Sapienza. Una "visita privata" perchè papa Francesco è affezionato alla  basilica: quando era ancora il cardinale Jorge Mario Bergoglio ogni  volta che si trovava a Roma era solito andare a pregare nella Cappella  Paolina, dove appunto c'è l'immagine della Madonna. 
Dopo il  silenzio della preghiera papa Francesco, insieme a monsignor Emilio  Silvestrini, canonico liberiano di Santa Maria Maggiore, e ai domenicani  e ai francescani della Basilica, ha intonato il canto mariano "Salve  Regina". Il Papa è andato a pregare nella cappella realizzata in ricordo  di Sisto V e poi si è fermato davanti alla tomba di San Pio V. Alla  fine ha voluto salutare uno per uno tutti i presenti e a ognuno ha  rivolto alcune parole. "Voi siete i confessori - ha detto il Papa ai  domenicani - misericordia, misericordia, misericordia. Siate  misericordiosi verso le anime, ne hanno bisogno. Pregate per me". Alla  fine il pontefice è andato nella sacrestia e ha salutato anche i  dipendenti della Basilica.
"È stato un incontro con un padre e  non con un Papa", ha commentato padre Ludovico Melo, confessore della  Basilica. "Sembrava fosse stato sempre Papa - ha aggiunto un altro padre  domenicano, Elio Monteleone - non era né imbarazzato, né intimorito, ma  molto sereno". 
Alla Casa del clero
Dopo la  visita di preghiera nella basilica di Santa Maria Maggiore, il Papa si è  recato in auto alla Domus Sacerdotalis in Via della Scrofa 70, dove ha  resieduto prima del Conclave, per ritirare gli effetti personali che  aveva lasciato prima di entrare nella Casa di Santa Marta in  Vaticano. La vettura a bordo della quale ha viaggiato questa mattina  papa Francesco non è l'ammiraglia del parco auto dello Stato del  Vaticano. Infatti non è targata SCV 1, ma SCV 3578. Anche questa una  novità o curiosità del nuovo Pontificato, insieme alla decisione  immediata presa ieri sera di uscire subito nella città di Roma, sia pure  per un'ora o poco più tra andata e ritorno. Padre Lombardi ha rivelato  ai giornalisti che papa Bergoglio ha voluto pagare di persona il conto  dell'albergo.
Il messaggio al rabbino capo di Roma
"Spero  vivamente di poter contribuire al progresso che le relazioni tra ebrei a  cattolici hanno conosciuto a partire dal Concilio Vaticano II". È  quanto scrive papa Francesco in un messaggio inviato al rabbino capo
di  Roma, Riccardo Di Segni. "nel giorno della mia elezione a vescovo di  Roma e pastore universale della chiesa cattolica - scrive papa Bergoglio  - le invio il mio cordiale saluto. Annunciandole che la solenne  inaugurazione del mio pontificato avrà luogo martedì 19 marzo.  Confidando nella protezione dell'Altissimo, spero vivamente di poter  contribuire al progresso che le relazioni tra ebrei a cattolici hanno  conosciuto a partire dal Concilio Vaticano II, in uno spirito di  ronnovata collaborazione e al servizio di un mondo che possa
essere sempre più in armonia con la volontà del Creatore".
La Messa con i cardinali
Alle  17 la giornata del Papa è proseguita con la "Missa Pro Ecclesia"nella  Cappella Sistina, concelebrata con i cardinali elettori. I testi della  Messa sono stati la lettura di Isaia (2, 2-5), il salmo 97 (98), la  prima lettera di Pietro (2, 4-9) e il passo dal Vangelo di Matteo (Mt  16, 13-19, la professione di fede e primato di Pietro). La Messa è in  latino con le letture in italiano. La prima omelia da Papa è stata  pronunciata in italiano, a braccio, senza un testo scritto.
"Se non confessiamo Gesù Cristo non va bene, diventiamo solo una ong pietosa, ma la Chiesa è un'altra cosa", ha detto il Papa, richiamando il valore della testimonianza ("confessione"), accanto ad altri due verbi: camminare ed edificare. "Camminare, edificare, confessare altrimenti tutto viene giù come un castello di sabbia". "Quando confessiamo Cristo senza Croce siamo mondani: siamo preti, candinali, papi ma non siamo discepoli del Signore. Vorrei che dopo questi giorni di Grazia abbiamo il coraggio di camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore; di edificare la Chiesa sul sangue del Signore, che è versato sulla Croce, e di confessare l'unica gloria, Cristo Crocifisso. E così la Chiesa andrà avanti".
Quindi ha concluso: "Io auguro a tutti noi che lo Spirito Santo, la  preghiera della Madonna, nostra Madre, ci conceda questa grazia:  camminare, edificare, confessare Gesù Cristo Crocifisso. Così sia".
Una  curiosità: nella Cappella Sistina è tornato l'altare post-Concilio,  cioè rivolto verso il popolo. Benedetto XVI aveva invece sostituito  l'altare staccato dalla parete e rivolto al popolo - voluto da Paolo VI  nel 1975 - con quello rivolto al tabernacolo, sia pure un poco staccato  dal tabernacolo stesso, ripristinando la celebrazione di tutti "rivolti  al Signore". Ora Papa Francesco in questa circostanza solenne ha  riportato tutto al post-Concilio, con il celebrante che guarda verso il  popolo di Dio e della Chiesa. 
La preghiera dei fedeli.  Le prime due intenzioni della preghiera dei fedeli sono state dedicate  al papa Francesco ("Continui ad accogliere l'invito di Gesù e sulla sua  parola getti le reti della salvezza nel mare della vita") e al papa  emerito Benedetto XVI ("Per Sua Santità Benedetto XVI: serva la Chiesa  nel nascondimento con una vita dedicata alla preghiera e alla  meditazione"). E poi: "Per i responsabili delle nazioni: agiscano non  per forza nè per interesse, non spadroneggiando sulle persone,  consapevoli che ogni potere proviene da Dio"; "Per quanti soffrono, per  quanti lottano smarriti nella vita: Cristo, Pastore supremo, li ristori e  li consoli e dia loro la corona di gloria". "Per la famiglia di Dio  oggi qui convocata: il Dio di ogni grazia, che ci ha chiamati in Cristo,  confermi i nostri propositi e ci renda forti e saldi nella fede". 
Il  Papa poi toglierà i sigilli dall'appartamto papale in modo che si  possano iniziare i lavori, «che si prevedono molto semplici e rapidi».  Tra gli appuntamenti dei prossimi giorni l'incontro venerdì alle 11  nella sala Clementina, dove papa Bergoglio riceverà e saluterà tutti i  cardinali. Sabato, sempre alle 11, nell'aula Paolo VI, tutta la stampa è  invitata a un'udienza con il Santo Padre. Domenica invece primo Angelus  dalla finestra dello studio, come d'abitudine, e poi martedì, alle  9.30, a piazza San Pietro, la Messa di inaugurazione del pontificato.  «Non ci sono biglietti - ha precisato padre Lombardi - tutti quelli che  vogliono venire arrivano fino a dove si può arrivare». Infine mercoledì  non ci sarà l'udienza generale, ma il nuovo Papa incontrerà i delegati  fraterni, cioè le diverse delegazioni delle Chiese cristiane.
© Avvenire, 14 marzo 2013
Guarda la foto-storia dell'elezione di papa Francesco, clicca qui
            