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Migranti, minacce alla Caritas

Blitz xenofobi contro dieci sedi. Veneti Fronte Skinheads ha rivendicato le azioni in cinque regioni. Sagome di cartone e manifesti contro lo "ius soli" anche in sedi Pd.

Minacce e provocazioni xenofobe alla Caritas in 10 diocesi del nord per il lavoro di accoglienza e integrazione che svolge. Sagome tricolori di morti e manifesti funebri contro lo ius soliche condannano il «favoreggiamento di un’invasione pianificata di orde di immigrati extracomunitari» sono state posate dagli estremisti di Veneto Fronte skinheahs in un blitz notturno davanti ad alcune sedi diocesane dell’organizzazione pastorale della Chiesa cattolica e del Partito democratico in 5 regioni. L’azione intimidatoria dei fascisti è stata condotta contro le sedi della Caritas diocesane di Como, Brescia, Crema, Lodi, Reggio Emilia-Guastalla, Piacenza-Bobbio, Trento, Mestre, Vicenza e Treviso. La rivendicazione è stata pubblicata sul sito del gruppo insieme alle foto delle azioni in un comunicato intitolato 'Guerra ai nemici della nostra terra!': «Di fronte ai tiepidi, rari e scarni festeggiamenti per l’anniversario della vittoria della Prima guerra mondiale, l’associazione culturale Veneto Fronte Skinheads intende rivendicare le azioni tenutesi nella notte di ieri, volte a denunciare chi continua a condurre un chiaro disegno politico finalizzato all’annientamento dell’identità italiana».

Il testo prosegue: «Associazioni come la Caritas, in nome di un ipocrita umanitarismo di facciata e un falso filantropismo, trovano motivo di speculazione ed interesse, proponendo un pericolosissimo modello di integrazione volto solo ed esclusivamente a ridurre i popoli in una poltiglia in- differenziata, sradicandoli dalle loro radici e dalle loro tradizioni, in nome e per conto di un multiculturalismo dominante. I nostri antenati hanno combattuto e consacrato con il loro sangue quella Vittoria così come il nostro sacro suolo natio. Oggi politici imbelli, vili e asserviti alla grande finanza internazionale apolide, lo stanno svendendo ai grandi capitali stranieri ed esponendo alla sistematica opera di razzia e conquista di masse di stranieri che ci stanno invadendo, il tutto con la complicità e collaborazione di associazioni interessate come appunto la Caritas. Da sempre e per sempre guerra ai nemici della nostra terra!» conclude il comunicato che chiosa con l’avverbio «ferocemente».

Molti gli attestati di solidarietà da parte di cittadini e associazioni. Dura la condanna del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, ex sindaco di Reggio su Twitter: «Indegno atto di squadrismo verso la Caritas e il Pd a #ReggioEmilia. La violenza non sconfigge la solidarietà». La Caritas italiana ha deciso di non replicare pubblicamente all’attacco inviando una nota di solidarietà ai direttori e ai delegati regionali invitandoli a proseguire la propria opera con serenità perché «promuove la vera cultura per il bene comune». Serenità che non manca a Isacco Rinaldi, direttore della Caritas diocesana di Reggio e Guastalla: «Accogliamo italiani e immigrati senza distinzioni, sia alla nostra mensa che nelle parrocchie. Tra poco inizierà l’emergenza freddo e faremo il nostro dovere. Non abbiamo paura».

Ieri la diocesi guidata dal vescovo Camisasca ha risposto alle ingiurie delle teste rasate con un comunicato che cita il brano del Vangelo di ieri, quello di Luca (21,12-19): «Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita». Il Pd emiliano ha sottolineato che il partito non si lascia intimidire e continuerà per l’approvazione di «una legge che finalmente riconosca i diritti di chi nasce e cresce in Italia da genitori stranieri».

Paolo Lambruschi

© Avvenire, 26 novembre 2015

 

Ma non metteranno il bavaglio a chi difende la vita e la dignità

 

L’intimidazione notturna e vile delle teste rasate contro la Caritas in 10 diocesi del Nord è parte di un più generale attacco alla Chiesa in atto da tempo su direttrici diverse e tristemente convergenti. È bene ricordare a questa sedicente "associazione culturale" di estrema destra che la Caritas non è movimento isolato, è organismo di tutta la comunità cristiana. In un momento così delicato, quando la deriva xenofoba diventa rischio concreto, gli squadristi passano dagli insulti su Internet e Facebook alle ingiurie di carta e cartone per tentare di imbavagliare chi vive il Vangelo accogliendo il povero italiano e straniero, chi tenta di costruire integrazione superando solitudini ed emarginazione. Dichiarare guerra alla Caritas con simboli di morte significa contrapporre una visione cieca e senza sbocchi a chi difende la vita, la pace, la dignità dell’uomo. Non va sottovalutato l’avvertimento ai volontari e agli operatori: "Sappiamo dove siete e chi siete". Lo abbiano chiaro pure quei politici che investono sulla paura. Bene ha fatto la diocesi di Reggio a replicare agli insulti citando il Vangelo di Luca. La forza imbattibile di chi sta in prima linea dalla parte di Dio e dell’uomo.

© Avvenire, 26 novembre 2015

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