XXVII Domenica del Tempo Ordinario anno B. Un annuncio fatto in ginocchio

Chi legge l’annuncio di Gesù sul matrimonio fedele non sta in uno spazio esente dal peccato, ma si deve sentire solidale con quanti, nel duro mestiere del ...

Ai suoi discepoli Gesù chiede una fede disinteressata proprio perché movimento di abbandono generato dall'amore di Dio, riconosciuto e accolto, a cui si tenta ...

XXVII Domenica del Tempo Ordinario anno C. Servi inutili cioè senza secondi fini, che si donano

“Signore, aumenta la nostra fede”. Accresci, aggiungi fede. È così poca! Ne basta poca di fede, anzi pochissima, meno di un granello di senape

XXVII Domenica del Tempo Ordinario anno B. Il sogno di Dio è che nessuno sia solo, senza sicurezza

Gesù ci porta a respirare l'aria degli inizi: l'uomo non separi quello che Dio ha congiunto. Il nome di Dio è dal principio “colui-che-congiunge”, la sua opera ...

XXVII Domenica del Tempo Ordinario anno A. Nella vigna del Signore il bene revoca il male

Gesù introduce la novità propria del Vangelo: la storia di amore e tradimenti tra uomo e Dio non si concluderà con un fallimento, ma con una vigna viva e una ...

Il padrone non si stanca di mandare i suoi servi, insiste, bussa alla porta e arriva fino al dono del Figlio. È una storia di amore e di libertà.

XXVII Domenica del Tempo Ordinario anno A. Il Figlio inviato nella vigna

Gesù racconta questa parabola alla vigilia della sua passione, proprio per quelli che la metteranno in pratica contro di lui, fino a rigettarlo fuori dalla ...

XXVII Domenica del Tempo Ordinario anno B. Dall'origine il Signore congiunge le vite

Fin dal principio Dio congiunge le vite! Fa incontrare le vite, le unisce

XXVII Domenica del Tempo Ordinario anno A. Più forte dei tradimenti, il progetto di Dio è vino di festa

Gesù racconta di una vigna con una vendemmia di sangue e tradimento. La parabola è trasparente. La vigna è Israele, siamo noi, sono io: tutti insieme speranza ...

Gesù ha scelto, nel suo ministero, un messianismo fatto di tenerezza e di toni pacati, rifiutando il miracolo e preferendo il dialogo all’atto di forza