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Storia

Il santuario fu eretto dai Frati Francescani in seguito al ritrovamento dell’immagine della Madonna, in un pozzo, nel 1705, da parte del sacerdote capursese Domenico Tanzella. La devozione alla Madonna del Pozzo si diffuse molto rapidamente. Il 20 maggio 1852 il card. Mattei incoronò la statua della Madonna con il Bambino e il 20 dicembre 1853 Pio IX elevò il santuario a Basilica Minore. In seguito ad una visita del Re di Napoli fu scritto sul frontale Basilica Reale. La storia del santuario ha incontrato serie difficoltà a cominciare dal fatto che i Frati, per costruire la chiesa, non ottenendo dal Capitolo di Capurso (proprietario del pozzo e del fondo circostante) di poterli acquistare, si rivolsero a Re Ferdinando II che, con decreto del 31 maggio 1854, dichiarò la futura costruzione di Regia fondazione e, perciò, di diritto sovrano, costringendo il Capitolo a cedere la proprietà. Fu realizzata la chiesetta ad una navata con un altare centrale e due laterali con, al centro, il pozzo a cui si accede da una scala a chiocciola. Nel luogo ove fu rinvenuta l’immagine è eretto, per volontà dell’arcivescovo Pedicini, un piccolo altare di marmo con un quadro ad olio, imitazione del dipinto ritrovato.
Convento e Chiesa degli Alcantarini, con la soppressione del 28 dicembre 1866, furono ceduti dal Demanio al Comune che ne aveva avanzato richiesta. L’intromissione dell’amministrazione comunale nel culto della chiesa, indusse mons. Pedicini, il 2 settembre 1869, a presentare un esposto al Prefetto che, sul caso, interpellò invano il Ministero di Grazia e Giustizia. Il perdurare della situazione indusse l’arcivescovo a protestare contro gli abusi dell’amministrazione comunale rivendicando la sua giurisdizione e minacciando anche di interdire il tempio. Intanto, Leone XIII, il 4 ottobre 1897, riuniva le quattro famiglie francescane: Alcantarini, Riformati, Osservanti, Recolletti, in un solo Ordine con la denominazione di Frati Minori.
Nel 1920, il Comune deliberò il ritorno a Capurso dei Frati, cedendo in locazione sia la basilica che alcuni locali del convento. Solo dopo i Patti Lateranensi del 1929, i Frati poterono procedere al necessario restauro di tali locali.
Tutta la costruzione è in tufo con zoccolatura di pietra. Il prospetto è diviso orizzontalmente in due ordini, da un largo cornicione che si incurva al centro per comprendere un finestrone con gli stipiti mistilinei. Il portale ha stipiti cordonati. Su di esso, una cartella marmorea reca l’iscrizione delle Indulgenze. Sotto il finestrone, in una nicchia è collocata la statua in pietra della Madonna del Pozzo, opera di G. Vitulli di Ceglie, eseguita nel 1769. Sulle lesene centrali sono applicati due stemmi: l’emblema francescano e quello del Comune di Capurso. Il portone di bronzo è composto da sei formelle lavorate a sbalzo. Il Santuario è retto dai Frati Minori della Provincia di Foggia. Sono presenti diversi gruppi: la Fraternità dell’Ordine francescano secolare, la Gi.Fra., l’Araldinato, il Gruppo Missionario, l’équipe della Caritas francescana, le diverse corali per i bambini (con l’iniziativa del Pozzetto d’oro) e per gli adulti, il Gruppo Famiglie, quello della Divina Misericordia, la Comunità al servizio della Parola per una rivoluzione d’Amore. Diverse le collaborazioni sia con le associazioni di volontariato (Avis, Unitalsi e Misericordie) e con le altre forme di associazionismo di Capurso.

 

Rettore                            fr. Francesco Piciocco, ofm
 

Periodico del Santuario
La Madonna del Pozzo
Frati Minori di Puglia Molise - Convento S. Maria del Pozzo - Capurso (Ba).
Registrazione n. 167 del 17 febbraio 1962 presso il Tribunale di Bari.
Direttore Responsabile:     p. Giammaria Apollonio

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