
Sulle sponde del Mediterraneo: “Tolleranza e indifferenza o Incontro e dialogo”
Mercoledì 19 aprile 2023, a Bari alle ore 20.00, presso la Basilica di Santa Fara in Via Gen. N. Bellomo 94, Sala San Francesco, si terrà l’incontro: “Sulle sponde del Mediterraneo: tolleranza e indifferenza o incontro e dialogo?“ Promosso dal Centro Interculturale Ponte ad Oriente (CIPO), in collaborazione con il Centro Culturale di Bari, l’Università degli Studi di Bari A. Moro-Dipartimento di Scienze Politiche e con il Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (MEIC).
Interverrà padre Adrien Candiard, OP membro dell’Istituto Domenicano di Studi orientali del Cairo, Egitto, e autore del volume: “Tolleranza? Meglio il dialogo”, edito dalla Libreria Editrice Vaticana. Dopo i saluti di Domenico Donatelli, Rettore e Parroco della Basilica di Santa Fara, di Gaetano Dammacco del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (MEIC) e di Roberta Santoro, docente dell’Università degli Studi di Bari A. Moro-Dipartimento di Scienze Politiche, presenterà l’Autore Maria Graziella Belloli, Presidente del Centro Interculturale Ponte ad Oriente di Bari (CIPO). Modererà l’incontro Giancarlo Colacicco, Docente del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Bitonto.
Il titolo dato al colloquio rispecchia una domanda forse tra le più pressanti per l’uomo contemporaneo, specie in questi ultimi anni di “immigrazione selvaggia” (Camera dei deputati, seduta del 13 maggio 2008) di profughi attraverso il Mediterraneo e di conseguente dibattito sul ruolo dell’Europa e della sua tradizionale accoglienza sia in campo religioso che civile.
Alla luce di tali constatazioni il CIPO ha inteso organizzare un momento di riflessione sui temi esposti nel libro di Adrien Candiard proprio a Bari, città tradizionalmente nota con l’affermazione: “di vocazione ecumenica”, dove incontro e dialogo diventano circostanza storica e tradizioni e culture del mediterraneo da millenni si intersecano.
Questa prerogativa della città di Bari induce alla necessità di mettere a fuoco e far crescere in ognuno dei suoi abitanti la consapevolezza che la presenza dell’altro, con la sua diversità di cultura, tradizioni, confessioni e religioni, è una grande opportunità per l’accrescimento di ciascuno e della collettività in cui viviamo.
Illuminanti in tal senso sono le affermazioni di padre Candiard nel suo libro riguardo la Chiesa e il suo ruolo in questa contingenza: «La Chiesa non può e non deve porsi come insegnante di regole, ma aiutare tutti ad ascoltare la voce di Dio senza cadere nella tentazione di sostituirsi a Lui. Considerando che ragioni storiche fondano una atavica diffidenza tra cristiani e musulmani, l’essere protagonista del continuo dialogo e confronto con essi, mi fa sentire al centro della missione della Chiesa: in questa missione consiste il mio coraggio di dire “io”».