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Aiuto alla Chiesa che soffre. Rapporto: i cristiani nel mondo soffrono come mai prima

Il rapporto 2015-17 evidenzia che i cristiani sono stati vittime del fondamentalismo, del nazionalismo religioso, di regimi totalitari, ma anche di violenze indirettamente finanziate dall'Occidente

 I cristiani soffrono, forse come mai nella storia, anche a causa della quasi totale indifferenza dell’Occidente. È quanto afferma il rapporto sulla persecuzione anticristiana di Aiuto alla Chiesa che Soffre dal titolo Perseguitati e dimenticati. Rapporto sui cristiani oppressi in ragione della loro fede tra il 2015 e il 2017.

In questo periodo - scrive Acs - i cristiani sono stati vittime del fondamentalismo, del nazionalismo religioso, di regimi totalitari, ma anche di violenze indirettamente finanziate dall’Occidente, nonché dell’incapacità dei governi occidentali di porre un tempestivo freno al genocidio in atto in Medio Oriente e non solo.

Lo studio prende in esame 13 Paesi in cui le negazioni alla libertà di fede dei cristiani sono più efferate. In undici di questi, tra la metà del 2015 e la metà del 2017, la situazione è degenerata rispetto al biennio precedente che già aveva registrato un netto peggioramento. Negli altri due, Arabia Saudita e Corea del Nord, era tanto drammatica da non poter aggravarsi. «Tra il 2015 e il 2017, i cristiani hanno subito crimini contro l’umanità: alcuni sono stati impiccati o crocifissi, altri violentati, alcuni rapiti e mai più ritrovati», si legge nel rapporto che si serve delle ricerche effettuate sul campo da Acs nelle aree maggiormente interessate dalla persecuzione.

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I cristiani soffrono a causa dell’estremismo islamico in Paesi quali Iraq e Siria. Lo studio riporta storie di atrocità commesse dallo Stato islamico ai danni dei cristiani. Il genocidio compiuto dal Daesh ha avuto effetti devastanti sulle locali minoranze religiose. Le prove raccolte da questo rapporto mostrano come lo sradicamento dei cristiani e delle altre minoranze sia stato – e sia – lo specifico e dichiarato obiettivo dei gruppi estremisti che agiscono in Iraq, in Siria e in altre aree della regione, incluso l’Egitto dove si ricordano i tre tragici attentati avvenuti quest’anno: le stragi perpetrate nel corso delle celebrazioni della Domenica della Palme a Tanta e ad Alessandria e l’attacco in un autobus di pellegrini a Minya. Vi sono inoltre continui casi di copti uccisi da estremisti.

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«Nella primavera del 2016, la campagna politica mirata al riconoscimento ufficiale del genocidio portata avanti da Paesi quali Stati Uniti e Gran Bretagna ha alimentato le speranze dei cristiani - scrive il rapporto Acs - , in seguito tuttavia disilluse a causa dell’incapacità dei governi occidentali di intraprendere le azioni necessarie a fermare il genocidio e assicurarne i perpetratori alla giustizia, così come indicato dalla Convenzione sul genocidio.

Violenze contro i cristiani in Nigeria, in India, dove hanno subito 365 atti di violenza nel 2016 e ben 316 nei soli primi cinque mesi del 2017.

Se in Pakistan il governo risulta incapace di proteggere le minoranze dall’estremismo e dalla discriminazione, nonché di apportare modifiche alla legge antiblasfemia, in altri Paesi i regimi totalitari sono attori diretti delle persecuzioni anticristiane: in Cina i diritti umani vengono gravemente violati nel tentativo statale di assoggettare qualsiasi attività religiosa al proprio controllo, mentre continua la campagna di rimozione delle croci e di distruzione delle chiese.

© Avvenire, Redazione Internet venerdì 13 ottobre 2017