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La Marcia Perugia-Assisi festeggia 50 anni di vita. Fu organizzata la prima volta nel 1961 da Aldo Capitini. Il valore, gli obiettivi, i partecipanti oggi, a mezzo secolo di distanza

pace2_2012056.jpgLa Perugia-Assisi compie mezzo secolo di vita e continua a essere la coscienza critica di un mondo lacerato dall’odio, sempre alle prese con armi che sparano, feriscono, uccidono. «Marcia per la pace e la fratellanza fra i popoli»: questo è il nome per intero dell’iniziativa che proprio oggi, 24 settembre 2011, festeggia 50 anni. Aldo Capitini, filosofo politico e pedagogista, ma soprattutto uno dei “padri” della non violenza nel nostro Paese, la vagheggiava già nel corso degli anni Cinquanta. Ma fu solo nell’estate del 1960 che la Marcia cominciò ad essere un progetto concreto, con l’invio delle prime lettere e la costituzione di un piccolo comitato promotore che lentamente raccoglierà le adesioni di intellettuali, professori, insegnanti, partiti, parlamentari, amministratori comunali e provinciali, sindacati e associazioni di ogni genere.

Per Aldo Capitini la Marcia doveva essere «popolare e regionale», in modo da «destare la consapevolezza della pace in pericolo nelle persone più periferiche e lontane dall’informazione e dalla politica», come scrisse lui stesso. Scelse Assisi, come meta finale, così da richiamare «il santo italiano della nonviolenza», e disegnò il percorso attraverso le zone più popolose dell’Umbria, Perugia, Bastia Umbra, Santa Maria degli Angeli. Aldo Capitini – che morirà pochi anni dopo, nel 1968 – alla fine degli anni Cinquanta sentì l’urgenza di realizzare un’importante iniziativa di pace per via della situazione internazionale che si faceva sempre più pesante a causa della guerra fredda, la corsa al riarmo, la costruzione del muro di Berlino. A soli 15 anni dal terribile secondo conflitto mondiale si consolidava ormai la divisione del mondo nei due blocchi, guidati dalle superpotenze, Stati Uniti e Unione Sovietica. Una realtà ben diversa da quella di oggi, e da quelle che le diciannove successive edizioni della Perugia-Assisi si sono trovate ad affrontare.

La prima volta fu il 24 settembre 1961, alle 8 del mattino, la Marcia prese il via dai Giardini del Frontone di Perugia, cosa che si è sempre ripetuta poi fino ad oggi. Tra i partecipanti c'era gente d’ogni condizione sociale, nomi illustri e gente comune; il deputato a fianco del mezzadro, lo scrittore accanto al professionista, il contadino umbro allo studente romano. Quell’edizione contò in tutto venti-trentamila persone, una partecipazione eccezionale per l’epoca. Era la prima volta che una simile iniziativa si svolgeva in Italia. Quella prima Marcia, giunta nel primo pomeriggio alla Rocca di Assisi, si concluse con gli interventi di uno studente giapponese, di Arturo Carlo Jemolo, Guido Piovene, Renato Guttuso, Ernesto Rossi.

Intervenne anche Aldo Capitini, naturalmente, cui toccò la lettura della Mozione del popolo per la pace. «La pace è troppo importante perché possa essere lasciata nelle mani dei soli governanti», disse Capitini. Tra gli obiettivi che indicò c’erano il superamento dell’imperialismo, del razzismo, del colonialismo e dello sfruttamento, il rafforzamento delle Nazioni Unite, il disarmo totale controllato, la cessazione degli esperimenti nucleari, una diversa impostazione dei bilanci statali, il massimo sviluppo di tutta la vita democratica dal basso, l’alleanza di tutte le forze pacifiste per una azione unitaria. Molti di essi sono quanto mai validi ancora dopo mezzo secolo.

La marcia suscitò un grande entusiasmo aprendo una stagione di “marce per la pace” che si svolsero in numerose città di diverse regioni. Ma quella da Perugia ad Assisi sarà ripetuta solo diciassette anni dopo, in occasione del decimo anniversario della morte di Aldo Capitini. Nel suo ricordo, il 24 settembre 1978, quindicimila persone ripercorrono quella strada con lo slogan, coniato dalla Fondazione Centro Studi Aldo Capitini e dal Movimento Nonviolento, “Mille idee contro la guerra”.

«Dai giorni della Marcia del 1961», si legge nel volantino di convocazione, «il disarmo è rimasto nelle intenzioni ma la corsa agli armamenti è proseguita impegnando oltre la metà delle ricchezze prodotte dagli uomini, aggravando tutti i problemi economici, alimentari, politici, morali del mondo». Nel 1978, dalla Rocca di Assisi, parlano Pietro Pinna, il primo obiettore di coscienza in Italia, Lucio Lombardo Radice, padre Ernesto Balducci. Da allora la Marcia si è svolta con una certa regolarità, ogni due o tre anni, anche con diverse eccezioni ed edizioni straordinarie, come ad esempio il 1999 – l’anno della guerra in Kosovo – che spinse gli organizzatori a realizzare un doppio appuntamento, a maggio e a settembre dello stesso anno; oppure il 2001, quando si svolse la più grande e partecipata delle edizioni, con una presenza stimata in 350-400 mila persone. O ancora nel 2003, quando il 12 ottobre, di nuovo si riverserà un grande fiume umano (stimato in 300 mila persone) per reagire alla seconda disastrosa guerra angloamericana contro l’Iraq.

 

Domattina, 25 settembre 2011, ancora una volta dai Giardini del Frontone di Perugia, partirà la diciannovesima Marcia, con lo slogan “50 anni nei 150 anni”, dato che la manifestazione di pace si svolge nell’anniversario dell’Unità d’Italia.

 
Luciano Scalettari
 
© Famiglia Cristiana, 24 settembre 2011
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