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Card. Rylko: Wojtyla patrono delle Gmg

Polacco, ordinato sacerdote dall'allora arcivescovo di Cracovia, sua collaboratore di pastorale giovanile, il presidente del Pontificio consiglio per i laici ricorda Giovanni Paolo II.

 

 

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Le sue parole scaldano le fredde navate dell'imponente Basilica del monastero dell'Escorial. Iniziando la solenne celebrazione eucaristica che chiude il secondo incontro preparatorio della Giornata mondiale della gioventù di Madrid il cardinale Stanislaw Rylko parte dall'annuncio del giorno: Giovanni Paolo II verrà proclamato beato il primo maggio prossimo.  «Siamo grati al Signore», esordisce. «Non è una casualità che noi lo si sia appreso qui, oggi. Preghiamo in comunione con Giovanni Paolo II patrono delle Gmg».  «Un patrono speciale in quanto fondatore delle Gmg che ha voluto lui con amore e tenacia», avrà modo di precisare in seguito.

       La notizia gliel'avevano comunicata gli inviati di Famiglia Cristiana, Avvenire e di Tv2000. Il cardinale Styanislaw Rylko aveva sorriso, commosso. «È un motivo di grande gioia  soprattutto perchè l'apprendo in un contesto come questo», aveva esclamato a margine dei lavori di preparazione dell'appuntamento madrileno, che comincerà il 16 per finire il 21 agosto e che dovrebbe vedere l'arrivo di due milioni di giovani, proveninenti da tutte le parti del mondo.

    Nato il 4 luglio 1945 in Polonia, a Andrychów, a una decina di chilometri da Wadowice, la città natale di Karol Wojtyla,  Stanislaw Rylko fu ordinato sacerdote proprio da Karol Wojtyla, a quell'epoca arcivescovo di Cracovia. Era il 30 marzo 1969, Domenica delle Palme. E di Karol Wojtyla, diventato nel frattempo papa Giovanni Paolo II, Stanislaw Rylko è stato uno dei principali collaboratori nell'ambito della pastorale giovanile. «Sappiamo che cosa i giovani hanno significato per Giovanni Paolo II, lui che si definiva amico dei giovani, aggiungendo peró  sempre "un amico esigente"», ha aggiunto il cardinal Rylko. «Giovanni Paolo II amava i giovani ma non temeva di proporre loro delle mete impegnative. Ricordiamo ad esempio le sue parole a Czestochowa: "volate ad alta quota", oppure le parole pronunciate a Santiago de Compostela "non abbiate paura di diventare santi"».   

    «Le Giornate mondiali della gioventù furono una sua intuizione», ha precisato il cardinale Rylko. In un momento - gli anni Ottanta - in cui la Chiesa sembrava incapace di parlare alle nuove generazioni, Giovanni Paolo II «scommise su questo modo di raggiungere il loro cuore, annunciando loro Cristo. Provava fastidio», ha osservato il cardinal Rylko, «quando, riferendosi alla Gmg, si parlava di eventi di massa. Si tratta di popolo e non di massa, e la differenza è sostanziale in quanto un "popolo" è la somma di tante persone,  non un insieme confuso, indistinto».

Alberto Chiara
© Famiglia Cristiana, 15 gennaio 2011
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