
Cattedrale di Bari. 725° Anniversario della Consacrazione
“Auguro a chi entra nella Cattedrale di Bari, affascinato dalla bellezza e dall’arte, di poter giungere a pregare e ad adorare; e a chi vi entra per pregare e adorare, che possa essere aiutato in questo dalla bellezza e dall’arte”.
Francesco Cacucci Arcivescovo di Bari-Bitonto
Hoc tibi sacravit Templum Regina polorum insignis titulis presul Romoaldus (Questo tempio a Te consacrò, regina dei cieli, il Vescovo Romualdo).
Queste sono le prime parole in latino della lapide di consacrazione della Cattedrale di Bari. Esse sono incise sulla lastra di marmo oggi inserita sopra l’arcata che, a sinistra dell’abside settentrionale, permette l’accesso che si sviluppa a oriente. Essa descrive quello che avvenne il 4 ottobre del 1292, quando il tempio fu consacrato dal Vescovo di origine barese già canonico della Cattedrale Romualdo Grisone, durante la dominazione angioina. La consacrazione avvenne dopo 136 anni dalla distruzione operata dal re normanno Guglielmo il Malo che nei primi giorni di giugno del 1156, costrinse i baresi ad andare in esilio e distrusse Bari e la sua Cattedrale.
La ricostruzione e la consacrazione del tempio furono eventi importanti per la città e per i baresi, simbolo di fede, ingegno, volontà e sacrifici dei nostri antenati.
Il Vescovo Romualdo dopo la sua elezione, avendo trovato la Cattedrale in cattive condizioni realizzò una serie d’interventi di restauro e di abbellimento che culminarono con la solenne consacrazione. Quest’anno il 4 ottobre (ma la festa è trasferita al 5 ottobre, data la coincidenza con la festa di San Francesco d’Assisi), la chiesa-madre della diocesi di Bari Bitonto ha festeggiato il 725° anniversario dalla consacrazione. Da 725 anni la Cattedrale è lì, con il suo campanile che come una sentinella veglia su tutta la città. Punto di riferimento cui tutti i naviganti guardano. Ogni chiesa è casa del popolo di Dio, ma nel caso della Cattedrale, l’espressione trova il suo significato più compiuto nelle celebrazioni della Chiesa diocesana, radunata attorno al Vescovo. La Cattedrale costituisce, infatti, il cuore della vita diocesana. Nel catino absidale vi è collocata la cattedra, simbolo del ministero del Vescovo nell’insegnamento, nella celebrazione e nel governo. Casa di Dio e casa dell’uomo, la Cattedrale di Bari è una presenza di Fede, Storia e Luce che parla anche all’uomo di oggi.
Da 27 anni lavoro in questo meraviglioso esempio di arte romanica pugliese e di essa conosco tutti i particolari. In questi anni ho vissuto tanti momenti che fanno parte della storia della chiesa locale. Di questi momenti conservo nel cuore e negli… scatti ricordi indelebili. Nel giugno del 2005 ho scoperto il fenomeno che avviene il giorno del solstizio d’estate che ha aggiunto un nuovo tassello di bellezza alla già tanto apprezzata chiesa visitata ogni anno da migliaia di turisti. Nel corso degli anni oltre a fotografare i luoghi importanti della chiesa ho immortalato sia le celebrazioni vissute dalla comunità diocesana di Bari-Bitonto, riunite attorno al Pastore della diocesi sia le celebrazioni parrocchiali. La mostra è composta da 16 pannelli che raccolgono le foto dei luoghi importanti e le foto d’epoca della chiesa. Le lapidi della consacrazione dell’altare fatta alla presenza di Federico II di Svevia e, quella della chiesa eseguita dal Vescovo Romualdo Grisone mentre la città era sotto la dominazione del re Angioino Carlo II d’Angiò.
Michele Cassano