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Cei. Galantino: ai politici chiediamo onestà, realismo, umiltà e moralità

Il segretario generale della Cei: la Chiesa italiana chiede ai candidati alle prossime elezioni politiche «quello che chiederebbe qualunque persona di buon senso»

La Chiesa italiana chiede ai candidati alle prossime elezioni politiche «quello che chiederebbe qualunque persona di buon senso: onestà, realismo, umiltà e moralità». Lo ha detto il segretario generale della Cei, il vescovo Nunzio Galantino nella conferenza stampa a conclusione dei lavori del Consiglio permanente dei vescovi, sessione invernale.

«Onestà personale e del gruppo di appartenenza – ha declinato -. Realismo perché bisogna guardare negli occhi problemi, ma anche saper intercettare le attese, le progettualità e le speranze delle persone. Umiltà nel riconoscere le proprie capacità e metterle in comunione con quelle degli altri. Moralità non solo riguardo al 6° e 9° Comandamento (“Non commettere atti impuri” e “Non desiderare la roba d'altri”, ndr), ma anche su altre cose». A tal proposito Galantino ha ribadito ciò che era già scritto nella prolusione del cardinale presidente della Cei, Gualtiero Bassetti e cioè che «è immorale fare promesse che si sa di non poter mantenere e speculare sulle paure della gente». Oggi invece sembra «una campagna elettorale impostata sulle cose da abolire. Speriamo che qualcuno si ricordi anche della pars costruens».

A proposito della quale il vescovo si è riferito ad esempio al Patto per la natalità lanciato dal Forum delle Famiglie. «Ho visto tra le proposte l'innalzamento dei contributi per gli asili nido. Ma se continuiamo di questo passo non avremo più i bambini da mandarci». Il Patto è stato recepito da quasi tutte le forze politiche, ha ricordato Galantino. «Speriamo che dalle dichiarazioni di principio si passi ai fatti», in quanto ciò è determinante per il futuro dell'Italia.

Il segretario generale della Cei ha molto insistito anche sul diritto-dovere degli elettori di recarsi alle urne, rivolgendosi soprattutto ai giovani, e ha detto che «è un fatto molto bello che ci siano tanti candidati, soprattutto se a dettare questa partecipazione c'è il desiderio di servire la politica e non di servirsi della politica».

Quanto alla posizione della Chiesa, «quando il cardinale presidente – ha detto in risposta a una specifica domanda – invita a superare le visioni ideologiche vuole dire dire esattamente e solo questo. Non vuole assolutamente indicare percorsi verso 'grandi' o 'piccole' coalizioni'. L'invito per tutti è naturalmente 'salvare' le istituzioni democratiche, non a sfasciarle».

Mimmo Muolo

© Avvenire, giovedì 25 gennaio 2018

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