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Cei. La Chiesa italiana continuerà a spendersi per tutti i bisognosi

Nella conferenza stampa il segretario generale ha ribadito la vicinanza della Chiesa a tutte le famiglie in difficoltà: "È stato scritto 'sconfitto Galantino, ma non ero candidato in nessun partito"

Immigrazione, incontro Cei per le Chiese dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e Lettera dei vescovi alle parrocchie sulla questione dell’immigrazione sono stati i temi che insieme alla riflessione politica dopo le elezioni del 4 marzo hanno scandito i lavori del Consiglio permanente della Cei conclusosi oggi a Roma. Ne ha parlato in conferenza stampa il segretario generale Nunzio Galantino, subito la lettura da parte del cardinale presidente Gualtiero Bassetti, delle conclusioni dell’assise.

Per la prima volta direttamente nella sede della Cei, il vescovo proprio in merito al risultato delle elezioni, che secondo la domanda di un giornalista, sul tema dell’immigrazione sono sembrati andare in un’altra direzione rispetto all'accoglienza auspicata dai vescovi, ha tenuto a precisare: "Qualcuno ha scritto: ‘E’ stato sconfitto Galantino, ma si saranno accorti che non ero candidato in nessun partito. Dunque non sono stati sconfitto, non è stata sconfitta la Chiesa, per il semplice motivo che ciò che porta la Chiesa, il Papa a parlare di accoglienza dei migranti è unicamente biblico-evangelico.

Quel ‘ero forestiero e mi avete accolto’ sta scritto nel Vangelo, non in un programma politico. Penso che proprio quello che è avvenuto – ha aggiunto il vescovo – impegna la Chiesa ancora di più non a mettersi a far lotte contro chi non la pensa in questa maniera, perché sarebbe sbagliato porre la questione in questi termini. Il problema è un altro. E’ segno che non riusciamo a far passare l’idea che un povero Cristo che ha bisogno, qualsiasi colore della pelle abbia, non può trovare il mio cuore, il cuore della Chiesa chiuso”.

Galatino ha però voluto mettere in guardia sulla nozione di bisogno. Che, ha spiegato, "non soltanto quello dell’immigrato che non sa dove andare a dormire e a mangiare. È la la stessa sensibilità che sta portando da sempre la Chiesa ad interessarsi della famiglia, delle famiglie in difficoltà. Uno dei vescovi del nord stamattina in Consiglio permanente ci ha portato le percentuali della sua Caritas, confermate da almeno tre quarti degli altri vescovi, dove l’attenzione e l’attenzione che le nostre Caritas stanno dando è almeno per il 60 per cento rivolto alle famiglie italiane, poi c’è un’altra percentuale di famiglie miste (italiani e stranieri) e solo 25-30 per cento è per gli immigrati".

Mimmo Muolo

© Avvenire, mercoledì 21 marzo 2018