Dom Mosconi: «Verso la Pasqua incontro al Risorto»
 Dom Franco Mosconi, monaco camaldolese dell’Eremo di San Giorgio a Bardolino (Verona), ripercorre per Avvenire il Messaggio di Benedetto XVI per la Quaresima 2011, Con Cristo siete sepolti nel Battesimo, con lui siete anche risorti, ispirato a un passo (2,12) della Lettera ai Colossesi.  Un messaggio che invita a lasciarsi illuminare dalla peculiare  relazione fra Battesimo e Quaresima e a riscoprire nel cammino  quaresimale il dono ricevuto nel Sacramento e la responsabilità – verso  Dio, i fratelli, la storia – alla quale ogni battezzato è chiamato.
Dom Franco Mosconi, monaco camaldolese dell’Eremo di San Giorgio a Bardolino (Verona), ripercorre per Avvenire il Messaggio di Benedetto XVI per la Quaresima 2011, Con Cristo siete sepolti nel Battesimo, con lui siete anche risorti, ispirato a un passo (2,12) della Lettera ai Colossesi.  Un messaggio che invita a lasciarsi illuminare dalla peculiare  relazione fra Battesimo e Quaresima e a riscoprire nel cammino  quaresimale il dono ricevuto nel Sacramento e la responsabilità – verso  Dio, i fratelli, la storia – alla quale ogni battezzato è chiamato.
«Il  messaggio del Papa si offre come un perfetto itinerario quaresimale  attraverso l’intreccio dei testi evangelici delle domeniche di questo  tempo liturgico. Un cammino di conversione che è, nel contempo, crescita  interiore e itinerario comunitario. Che dà senso alla storia personale  della fede del credente ed anche alla storia del mondo», spiega dom  Mosconi.
Le tentazioni di Gesù, la Trasfigurazione, l’incontro  con la Samaritana, la guarigione del cieco nato, la risurrezione di  Lazzaro: «Il ciclo quaresimale delle letture domenicali per l’anno A –  prosegue il monaco – è quello che più direttamente riflette l’origine e  il costituirsi di questo tempo liturgico fin dai primi tempi della  Chiesa». La Quaresima «era tempo di formazione dei neofiti alla fede  cristiana. Di domenica in domenica i catecumeni, che ancora non avevano  accesso alla celebrazione dei Divini Misteri, cioè al rito  dell’Eucaristia, erano però ammessi alla prima parte della celebrazione  domenicale, la liturgia della Parola. Anzi, questa liturgia era  espressamente dedicata loro, per istruirli circa il senso del rito del  Battesimo, che proprio nella Veglia pasquale avrebbe segnato il loro  ingresso a pieno titolo nella comunità cristiana».
Ma il percorso  di formazione aveva una peculiarità: «Non consisteva principalmente  nell’insegnamento di una dottrina – anche se momenti di istruzione erano  previsti – quanto piuttosto era concepito come una mistagogia –  una preparazione spirituale all’esperienza che il battezzato si  apprestava a vivere con la partecipazione ai misteri sacramentali.  L’itinerario catecumenale in quanto mistagogia ha dunque il carattere di  una iniziazione, di una predisposizione a entrare in una nuova  dimensione di senso e di vita: entrare nel mistero e farsi plasmare,  farsi trasfigurare da un qualcosa che ci viene dato, e che quindi, più  che scelto, va accolto – come ci insegna il Vangelo della  Trasfigurazione, che ascolteremo nella seconda domenica».
In  questa prospettiva la Quaresima, prosegue dom Mosconi, è itinerario che  «va compreso in quanto proteso alla Pasqua, che al Battesimo dà senso e  nel Battesimo si attualizza. Pasqua e Battesimo come passaggio dalla  morte alla vita: per questo il periodo quaresimale si presenta anche  simbolicamente come cammino concreto di prove, che hanno valore nel  chiamarci verso un oltre: oltre il Mar Rosso, verso la libertà;  oltre il deserto, verso la Terra Promessa; oltre la morte, verso la  vita in Dio». Così la Quaresima si offre come esperienza e come tempo  «per scoprire, o riscoprire, alcune prospettive del nostro Battesimo:  inteso come ingresso in un "mistero", come lo definiva sant’Ambrogio;  cioè una nuova dimensione di senso e di esperienza spirituale. Che  chiama a sua volta a una nuova coerenza di vita».
Ecco perché il  messaggio del Papa «si conclude con un richiamo ai tre grandi pilastri  della spiritualità giudaica – scandisce il monaco camaldolese –: la  preghiera, l’elemosina, il digiuno. L’indice della verità di queste  pratiche sta nella fiducia profonda riposta nel Padre. Da questa fiducia  scaturisce anche quella perseveranza che ci è necessaria a trasformare  tali pratiche in un vero abito interiore nella vita virtuosa».
Il  cammino della Quaresima ci orienta verso la Pasqua. «Nella Resurrezione  di Gesù – afferma infine dom Mosconi – sperimentiamo come Dio si è  fatto vicino all’umanità. È questa vicinanza di Dio che rende possibile  la nostra conversione. La Quaresima diventa allora un tempo di ricerca  di Dio, nel quale vivere più intensamente l’incontro con il Padre che  conosce il nostro mistero e che ci attira continuamente a sé». E il  Battesimo «non sarà più solo un fatto sociologico, una tradizione, un  costume, ma un dono che rinnova la vita».
 
            