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Dom Mosconi: «Verso la Pasqua incontro al Risorto»

«È la Pasqua a dare senso al Battesimo. Ed è nel Battesimo che si attualizza la Pasqua. Battesimo e Pasqua come passaggio dalla morte alla vita. E la Quaresima come cammino che ci orienta e prepara all’incontro col Risorto, la vittoria della vita sulla morte: è la vicinanza di Dio all’umanità – che sperimentiamo nella Resurrezione di Gesù Cristo – a rendere possibile la nostra conversione, la direzione nuova da dare alla nostra esistenza».

440_0_2163980_332848.jpgDom Franco Mosconi, monaco camaldolese dell’Eremo di San Giorgio a Bardolino (Verona), ripercorre per Avvenire il Messaggio di Benedetto XVI per la Quaresima 2011, Con Cristo siete sepolti nel Battesimo, con lui siete anche risorti, ispirato a un passo (2,12) della Lettera ai Colossesi. Un messaggio che invita a lasciarsi illuminare dalla peculiare relazione fra Battesimo e Quaresima e a riscoprire nel cammino quaresimale il dono ricevuto nel Sacramento e la responsabilità – verso Dio, i fratelli, la storia – alla quale ogni battezzato è chiamato.

«Il messaggio del Papa si offre come un perfetto itinerario quaresimale attraverso l’intreccio dei testi evangelici delle domeniche di questo tempo liturgico. Un cammino di conversione che è, nel contempo, crescita interiore e itinerario comunitario. Che dà senso alla storia personale della fede del credente ed anche alla storia del mondo», spiega dom Mosconi.

Le tentazioni di Gesù, la Trasfigurazione, l’incontro con la Samaritana, la guarigione del cieco nato, la risurrezione di Lazzaro: «Il ciclo quaresimale delle letture domenicali per l’anno A – prosegue il monaco – è quello che più direttamente riflette l’origine e il costituirsi di questo tempo liturgico fin dai primi tempi della Chiesa». La Quaresima «era tempo di formazione dei neofiti alla fede cristiana. Di domenica in domenica i catecumeni, che ancora non avevano accesso alla celebrazione dei Divini Misteri, cioè al rito dell’Eucaristia, erano però ammessi alla prima parte della celebrazione domenicale, la liturgia della Parola. Anzi, questa liturgia era espressamente dedicata loro, per istruirli circa il senso del rito del Battesimo, che proprio nella Veglia pasquale avrebbe segnato il loro ingresso a pieno titolo nella comunità cristiana».

Ma il percorso di formazione aveva una peculiarità: «Non consisteva principalmente nell’insegnamento di una dottrina – anche se momenti di istruzione erano previsti – quanto piuttosto era concepito come una mistagogia – una preparazione spirituale all’esperienza che il battezzato si apprestava a vivere con la partecipazione ai misteri sacramentali. L’itinerario catecumenale in quanto mistagogia ha dunque il carattere di una iniziazione, di una predisposizione a entrare in una nuova dimensione di senso e di vita: entrare nel mistero e farsi plasmare, farsi trasfigurare da un qualcosa che ci viene dato, e che quindi, più che scelto, va accolto – come ci insegna il Vangelo della Trasfigurazione, che ascolteremo nella seconda domenica».

In questa prospettiva la Quaresima, prosegue dom Mosconi, è itinerario che «va compreso in quanto proteso alla Pasqua, che al Battesimo dà senso e nel Battesimo si attualizza. Pasqua e Battesimo come passaggio dalla morte alla vita: per questo il periodo quaresimale si presenta anche simbolicamente come cammino concreto di prove, che hanno valore nel chiamarci verso un oltre: oltre il Mar Rosso, verso la libertà; oltre il deserto, verso la Terra Promessa; oltre la morte, verso la vita in Dio». Così la Quaresima si offre come esperienza e come tempo «per scoprire, o riscoprire, alcune prospettive del nostro Battesimo: inteso come ingresso in un "mistero", come lo definiva sant’Ambrogio; cioè una nuova dimensione di senso e di esperienza spirituale. Che chiama a sua volta a una nuova coerenza di vita».

Ecco perché il messaggio del Papa «si conclude con un richiamo ai tre grandi pilastri della spiritualità giudaica – scandisce il monaco camaldolese –: la preghiera, l’elemosina, il digiuno. L’indice della verità di queste pratiche sta nella fiducia profonda riposta nel Padre. Da questa fiducia scaturisce anche quella perseveranza che ci è necessaria a trasformare tali pratiche in un vero abito interiore nella vita virtuosa».

Il cammino della Quaresima ci orienta verso la Pasqua. «Nella Resurrezione di Gesù – afferma infine dom Mosconi – sperimentiamo come Dio si è fatto vicino all’umanità. È questa vicinanza di Dio che rende possibile la nostra conversione. La Quaresima diventa allora un tempo di ricerca di Dio, nel quale vivere più intensamente l’incontro con il Padre che conosce il nostro mistero e che ci attira continuamente a sé». E il Battesimo «non sarà più solo un fatto sociologico, una tradizione, un costume, ma un dono che rinnova la vita».

Lorenzo Rosoli
© Avvenire, 9 marzo 2011