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Don Ubaldo, quella telefonata per ricordarci del nostro anniversario

Don Ubaldo Aruanno ci telefonava sempre nel giorno del nostro anniversario. Lo faceva con tutte le coppie che aveva sposato. Anche dopo anni, non si è mai dimenticato. Era un rito ed una consuetudine che tutti attendevamo con simpatia e affetto

Ci ricordava con semplicità che cos’è l’amore fedele di Dio, a quale cammino ci aveva chiamato a partire dalle promesse d’amore pronunciate davanti al suo altare, e da sacerdote ridonava alla nostra famiglia la freschezza di quel momento.

Sovvenire_Marzo_2019.pdf_page_22.jpg“Don Ubaldo, sei un amico!” si era sentito rispondere una volta da un marito, svegliato dalla sua chiamata al mattino del suo anniversario di matrimonio, consapevole che, in mancanza di quell’allerta telefonico, avrebbe rischiato di dimenticarsi di fare gli auguri alla moglie, affrontandone le conseguenze. Che sacerdote e che uomo, don Ubaldo! Raramente sorrideva con il viso, lo faceva però con gli occhi, quando ascoltava i tuoi problemi o semplicemente i racconti del pezzo di vita che ti separava dall’ultimo incontro. I suoi consigli erano sempre pieni di esperienza e di buon senso, talmente intrisi dei valori del Vangelo da portarteli sotto traccia attraverso ragionamenti evidenti, convincenti. Era dolce, don Ubaldo, ma anche rigoroso. Difficile estorcergli un giudizio o una critica, piuttosto rispondeva con un’indicazione, una direzione orientata dal pragmatismo, sempre rivolta alla soluzione del problema, alla conciliazione fra le persone.

La sua fede era un dono naturale: non lasciava adito ad alternative. È stato sacerdote per 62 anni (era stato ordinato a luglio del 1956, quando ne aveva 23). E nelle sue frasi brevi i valori cristiani assumevano una serena ineluttabilità alla quale era dolce arrendersi facendosi trasportare nelle braccia di una Provvidenza efficace, lontanissima da qualsiasi fatalismo superstizioso.

Con quella fede don Ubaldo affrontava anche il Maligno senza paura, guardandolo negli occhi, da quando era stato nominato esorcista dell’arcidiocesi di Bari-Bitonto, ultimo per cronologia ma certo non per importanza fra i tanti incarichi ricevuti.

Nel suo lungo ministero presbiterale ha diretto l’Ufficio Catechistico e Missionario dell’arcidiocesi, è stato parroco di San Giuseppe a Bari, padre spirituale del Seminario e direttore della Casa del Clero, oltre che responsabile del vicariato di Bitonto-Palo.

Era bello sapere che c’era don Ubaldo e, con la fede che ci ha trasmesso, credere che c’è e che da lassù continua a custodirci.

Ci mancherai caro don Ubaldo, e mancherai a tutte le persone che ti vogliono bene, tantissime davvero.

Serena e Diego L. - Bari

© Sovvenire, marzo 2019, pp. 22-23

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