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Ecumenici per vocazione. Sempre

San Nicola a Bari

Il santo venerato universalmente da tutti i cristiani ispira le attività pastorali di un luogo di culto, nel cuore di Bari Vecchia, che da sempre accoglie fedeli cattolici e ortodossi di ogni parte del mondo. Una preziosa convivenza religiosa trasuda dalle mura del capolavoro dello stile romanico-pugliese risalente al 1089, due anni dopo l’arrivo delle reliquie del vescovo di Myra, in Asia Minore, traslate a Bari da 62 marinai baresi. Fede e spiritualità, fin dal 1951 (data dell’affidamento ai Domenicani della basilica) sono il pane quotidiano dei frati con il compito di portare la loro testimonianza di religiosi, esprimendo i valori fondamentali del Vangelo e della predicazione cristiana.
«La nostra vocazione è di lavorare per la causa dell’ecumenismo», sottolinea fra Ciro Capotosto, nominato nel novembre scorso rettore della basilica in successione di fra Lorenzo Lorusso. «San Nicola è il santo della Chiesa indivisa e noi frati siamo i depositari e custodi di questa specifica vocazione all’unità. Per i baresi è il patrono della città (ogni anno il 7-8-9 maggio si tiene la solenne processione, ndr), ma qui si ritrovano anche tanti fratelli ortodossi, in particolare russi, georgiani e rumeni che vivono e testimoniano una comunione spirituale profonda».
Il 26 febbraio del 1984 anche san Giovanni Paolo II pregò alla tomba di san Nicola. Così nei pellegrini che accorrono numerosi a Bari si realizza un’armoniosa sintesi tra preghiera e dialogo ecumenico, che favorisce la fratellanza tra i popoli, realtà di cui tanto si avverte il bisogno in questi momenti difficili vissuti dall’umanità.
Tra le iniziative più importanti svolte in basilica spiccano le veglie (ogni primo giovedì del mese) e le conversazioni ecumeniche. Le prime, animate di volta in volta da un ministro cattolico o di altre confessioni cristiane, sono orientate a mettere in atto l’ecumenismo spirituale. «Ci ritroviamo nella cripta, cristiani di ogni confessione, per pregare insieme e chiedere al Signore la grazia dell’unità. Le conversazioni, invece, sono dedicate a temi specifici, ispirate al pensiero dei Padri, su problemi del nostro tempo».
In sintonia con la vita culturale della basilica, dal 1969 è attivo l’Istituto di Teologia ecumenico-patristica greco-bizantina San Nicola, con docenti di ambienti accademici sia cattolici che ortodossi. Tra gli strumenti di comunicazione: il Bollettino di San Nicola e la rivista trimestrale O’ Odigos - La Guida a cura del Centro ecumenico “Padre Salvatore Manna”.


Nicola Lavacca

© Famiglia Cristiana, n°5, 1 febbraio 2015, pp. 92-93

Foto: Cosmo Laera

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