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Francesco: chi fugge da gravi pericoli va protetto

Nel dopo Angelus, il Papa ha rivolto un pensiero e una preghiera a chi è costretto a mettersi al riparo da situazioni di crisi durante la pandemia, in particolare ai rifugiati di cui ieri si è celebrata la Giornata mondiale. Gli auguri ai papà di tutto il mondo

L’invito a pregare per “un rinnovato ed efficace impegno di tutti a favore della effettiva protezione di ogni essere umano”. Lo ha rivolto il Papa nei saluti del dopo Angelus,  riferendosi alla Giornata Mondiale del Rifugiato, celebrata ieri dalle Nazioni Unite:

La crisi provocata dal coronavirus ha messo in luce l’esigenza di assicurare la necessaria protezione anche alle persone rifugiate, per garantire la loro dignità e sicurezza. Vi invito ad unirvi alla mia preghiera per un rinnovato ed efficace impegno di tutti a favore della effettiva protezione di ogni essere umano, in particolare di quanti sono stati costretti a fuggire per situazioni di grave pericolo per loro o per le loro famiglie.

Lo scorso anno - si legge nel rapporto dell'Alto Commissariato Onu per i rifugiati - circa 80 milioni di persone sono state costrette a lasciare le loro case o i loro Paesi, a seguito di conflitti, perscuzioni, crisi ambientali e alimentari. Una cifra pari all'1% della popolazione mondiale e che in 10 anni è raddoppiata. Si tratta di numeri senza precedenti, che non hanno ancora incontrato le risposte adeguate e che spingono le istituzioni internazionali ad appellarsi con maggior vigore soprattutto all'Ue, terra di arrivi, affinché dimostri maggiore impegno nella tutela di chi è costretto alla fuga per salvare la propria vita e quella dei propri cari.

Gli auguri ai papà di tutto il mondo, anche a quelli che proteggono dal cielo

Francesco ha quindi indicato come oggi in Argentina nella "sua patria", così come in altri posti, si celebri la giornata dedicata ai papà:

Assicuro la mia vicinanza e preghiera a tutti i papà, tutti noi sappiamo che fare i papà non è un mestiere facile, per questo preghiamo per loro. Ricordo in maniera speciale anche i nostri padri che continuano a proteggerci dal cielo.

San Luigi Gonzaga, giovane che morì per la cura del prossimo

Nei suoi saluti ai pellegrini arrivati dalle varie parti d’Italia, Francesco ha quindi rivolto un pensiero particolare ai giovani, affidandoli all’intercessione di San Luigi Gonzaga:

Oggi ricordiamo San Luigi Gonzaga, un ragazzo pieno di amore per Dio e per il prossimo; morì giovanissimo, qui a Roma, perché si prendeva cura dei malati di peste. Alla sua intercessione affido i giovani di tutto il mondo.

A San Luigi Gonzaga, il Papa ha dedicato anche l’odierno tweet su @pontifex: “Cari giovani, chiediamo la grazie di un cuore nuovo per l’intercessione del vostro patrono San Luigi Gonzaga, giovane coraggioso che non si tirò mai indietro nel servizio degli altri, tanto da dare la vita per curare i malati dell’epidemia di peste. Il Signore ci cambi il cuore!”.

Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

© www.vaticannews.va, domenica 21 giugno 2020

 

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