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Francesco: i due Papi Santi, doni per la Chiesa

Alla vigilia della canonizzazione dei due Papi, Francesco ha inviato messaggi sia al popolo polacco, sia a quello bergamasco

La lettera all'Eco di Bergamo
La santità di Giovanni XXIII è un "grande dono" per la Chiesa. Lo scrive Papa Francesco in una lettera inviata a "L'Eco di Bergamo" alla vigilia della canonizzazione di Papa Roncalli, che da sacerdote fu "apprezzato collaboratore" del giornale. Una lettera inviata ai "cari amici bergamaschi", non solo ai cattolici "ma anche a coloro che non appartengono alla Chiesa e all'intera comunità civile" per ringraziare il Signore "per il grande dono" che la santità di Giovanni XXIII "è stata per la Chiesa universale".

Il Pontefice incoraggia "a custodire la memoria del terreno nel quale essa è germinata: un terreno fatto di profonda fede vissuta nel quotidiano, di famiglie povere ma unite dall'amore del Signore, di comunità capaci di condivisione nella semplicità". "So quanto bene volete a Papa Giovanni, e quanto lui ne voleva alla sua terra. Dal giorno della sua elezione al Pontificato - scrive Papa Francesco - il nome di Bergamo e di Sotto il Monte", dove è nato il 25 novembre 1881, "sono diventati familiari in tutto il mondo e ancora oggi, a più di cinquant'anni di distanza, essi sono associati al suo volto sorridente e alla sua tenerezza di padre".

"Certo - prosegue Papa Francesco - da allora il mondo è cambiato, e nuove sono anche le sfide per la missione della comunità cristiana. Tuttavia, quell'eredità può ispirare ancora oggi una Chiesa chiamata a vivere la dolce e confortante gioia di evangelizzare, ad essere compagna del cammino di ogni uomo, 'fontana del villaggio' alla quale tutti possono attingere l'acqua fresca del Vangelo. Il rinnovamento voluto dal Concilio Ecumenico Vaticano II - osserva - ha aperto la strada, ed è una gioia speciale che la canonizzazione di Papa Roncalli avvenga assieme a quella del beato Giovanni Paolo II, che tale rinnovamento ha portato avanti nel suo lungo pontificato".

Nella lettera il Pontefice si dice "certo che anche la società civile potrà sempre trovare ispirazione dalla vita del Papa bergamasco e dall'ambiente che lo ha generato, ricercando modalità nuove ed adatte ai tempi per edificare una convivenza basata sui valori perenni della fraternità e della solidarietà". "Vi chiedo di pregare per me - conclude Papa Francesco - mentre assicuro il mio ricordo e la preghiera per tutti voi, in particolare per i sofferenti, per gli ammalati - ricordando l'Ospedale cittadino che avete voluto dedicare a Papa Giovanni - e per il Seminario diocesano, tanto caro al suo cuore". 

Il videomessaggio alla Tv polacca
"Sono felice di essere stato chiamato a proclamare la sua santità" e "sono grato a Giovanni Paolo II, come tutti i membri del Popolo di Dio, per il suo instancabile servizio, la sua guida spirituale, per aver introdotto la Chiesa nel terzo millennio della fede e per la sua straordinaria testimonianza di santità". Lo afferma papa Francesco in un videomessagio inviato ieri sera ai polacchi tramite la TVP e Radio polacca alla vigilia della Canonizzazione. Francesco definisce papa Wojtyla un "grande uomo e grande papa" e cita il suo predecessore papa Benedetto XVI che "ha notato giustamente, tre anni fa, nel giorno della beatificazione del suo Predecessore, che quello che Giovanni Paolo II chiedeva a tutti, cioè di non avere paura e di spalancare le porte a Cristo, egli stesso lo ha fatto per primo".

"Sappiamo tutti che, prima di percorrere le strade del mondo, Karol Wojtyla - ha detto il papa nel suo videomessaggio - è cresciuto al servizio di Cristo e della Chiesa nella sua patria, la Polonia. Lì si è formato il suo cuore, cuore che poi si è dilatato alla dimensione universale, prima partecipando al Concilio Vaticano II, e soprattutto dopo il 16 ottobre del 1978, perché in esso trovassero posto tutte le nazioni, le lingue e le culture. Giovanni Paolo II si è fatto tutto a tutti".

Francesco, quindi, ringrazia "il popolo polacco e la Chiesa in Polonia per il dono di Giovanni Paolo II. Tutti siamo stati arricchiti da questo dono. - afferma - Giovanni Paolo II continua ad ispirarci. Ci ispirano le sue parole, i suoi scritti, i suoi gesti, il suo stile di servizio. Ci ispira la sua sofferenza vissuta con speranza eroica. Ci ispira il suo totale affidarsi a Cristo, Redentore dell'uomo, e alla Madre di Dio".

Sempre rivolgendosi alla Chiesa polacca, il pontefice ricorda che durante la recente visita ad limina Apostolorum dei Vescovi polacchi, ha sottolineato come 'la Chiesa in Polonia continua ad avere grandi potenzialità di fede, di preghiera, di carità e di pratica cristiana. Ho messo anche in rilievo le sfide pastorali come la famiglia, i giovani, i poveri e le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata".

"Spero che la canonizzazione di Giovanni Paolo II, e anche di Giovanni XXIII, dia un nuovo impulso al quotidiano e perseverante lavoro della Chiesa nella vostra patria".
"Invito tutti - conclude Francesco - a vivere profondamente la canonizzazione del beato Giovanni Paolo II e del beato Giovanni XXIII".

© Avvenire, 25 aprile 2014

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