
Gran Bretagna. Genere, inchiesta choc tra i bimbi di 10 anni
Nel formulario, firmato dal Ministero della Sanità e distribuito in alcune scuole del regno, i bambini possono inoltre indicare quello che ritengono essere il loro «vero genere», con tre opzioni a disposizione: «Boy», «girl» oppure «other».
Ai genitori è stato spiegato che grazie alle risposte sul questionario il Sistema sanitario nazionale riuscirà a «capire meglio» la psiche dei bambini e a «capire come meglio dare a sostegno a quei ragazzi che hanno difficoltà a capire la loro identità», ma l’iniziativa è stata criticata fortemente da molte famiglie e diversi deputati. E denunciata pubblicamente ieri dal quotidiano Daily Telegraph secondo il quale si tratterebbe in realtà di «un sondaggio sulla transessualità». Non è infatti chiaro, scriveva il giornale di Londra, se e in che termini gli scolari saranno avvicinati sulla base delle loro risposte e per molti genitori questo tipo di approccio sarebbe «intrusivo» e «dannoso» perché potrebbe creare confusione a un’età che è già molto delicata.
«Mia figlia era assolutamente sconvolta – racconta Lyndsey Simpson di Leyland – quando la settimana scorsa ha portato a casa il questionario» dalla scuola elementare nel Lancashire che frequenta e che fa capo alla Chiesa d’Inghilterra. «Non voglio che qualcuno faccia venire il dubbio a mia figlia che potrebbe non essere felice con il genere sessuale in cui è nata» e ha sottolineato che il preside della scuola non era stato messo al corrente delle domande sul genere sessuale contenute nel questionario della Sanità e che una volta venutone a conoscenza «è stato molto comprensivo ma ormai era troppo tardi».
Anche per il deputato conservatore Tim Loughton le domande contenute nel formulario sarebbero «profondamente preoccupanti». Quella è «un’età molto delicata – ha spiegato il parlamentare – in cui i bambini sono messi di fronte a molte sfide e dover confrontarsi con il loro genere sessuale potrebbe essere molto destabilizzante». La notizia, relativa al discusso questionario, arriva solo pochi giorni dopo quella che in diversi asili e scuole primarie del Regno Unito ai bambini (anche di tre anni) vengono letti libri che incoraggiano a interrogarsi sul proprio genere sessuale. Tra le domande ci sono per esempio: «È davvero importante se Tiny sia un bambino o una bambina?». E ancora: «È giusto che sia permesso a Tiny di giocare a pallone e vestirsi da fatina?».