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Il Papa ai giovani della Youth 4 Climate: troviamo insieme soluzioni sagge per il pianeta

Videomessaggio di Francesco ai ragazzi riuniti a Milano in preparazione alla Cop26 di Glasgow. Bisogna promuovere una cultura della cura che vada oltre le soluzioni tecniche e politiche

È una “visione capace di mettere in crisi il mondo degli adulti”, quella dei giovani riuniti a Milano per il Youth 4 Climate, il seminario dedicato alla promozione di un’educazione sostenibile organizzato dall’Italia in vista della Cop26 di Glasgow, che il Papa ringrazia in un videomessaggio, in spagnolo,  direttamente rivolto a loro. Sogni, progetti di bene e preoccupazioni, tanto per le relazioni umane quanto per la cura dell’ambiente, che rivelano non solo una preparazione all’azione, ma anche una disponibilità “all’ascolto paziente, al dialogo costruttivo e alla comprensione reciproca”.

Risposte condivise al cambiamento storico

“Si dice che siete il futuro”, dice Francesco ai giovani, “ma in queste cose siete il presente, siete quelli che stanno costruendo oggi, nel presente, il futuro”.  L’incoraggiamento è a unire gli sforzi in un’ampia alleanza educativa “per formare generazioni salde nel bene, mature”, che superino le frammentazioni verso “un’umanità più fraterna”. Un obiettivo condiviso con il Patto educativo globale per i giovani e tra le generazioni promosso dal Papa nel settembre del 2019, che si propone di “dare risposte condivise al cambiamento storico che l’umanità sta sperimentando e che la pandemia ha reso ancora più evidente”. C’è bisogno, quindi, di una “cultura della cura” e del “condividere responsabile” e di “soluzioni che superino la povertà energetica e che pongano la cura dei beni comuni al centro delle politiche nazionali e internazionali”. Soluzioni “sagge” che favoriscano una produzione sostenibile, l’economia circolare e la messa in comune delle tecnologie adeguate.

Siamo tutti parte di un'armonia cosmica

“Le soluzioni tecniche e politiche”, ribadisce ancora il Papa, non sono infatti sufficienti “se non sono sostenute dalla responsabilità di ogni membro e da un processo educativo che favorisca un modello culturale di sviluppo e di sostenibilità incentrato sulla fraternità e sull’alleanza tra l’essere umano e l’ambiente”. “Ci dev’essere armonia tra le persone, uomini e donne, e l’ambiente”, conclude, “non siamo nemici, non siamo indifferenti. Facciamo parte di questa armonia cosmica”.

Michele Raviart – Città del Vaticano

© www.vaticannews.va, mercoledì 29 settembre 2021

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