Il Papa: l'Italia sia orgogliosa della presenza della Chiesa
"Essa non persegue privilegi né intende sostituirsi alle responsabilità delle istituzioni politiche; rispettosa della legittima laicità dello Stato, è attenta a sostenere i diritti fondamentali dell’uomo". Così Benedetto XVI si è espresso oggi durante una cerimonia in Santa Maria Maggiore a Roma, dove assieme ai vescovi italiana ha recitato il rosario e compiuto un atto di affidamento dell'Italia alla Madonna, in occasione dei 150 anni dell'unità del Paese.
"Questi vi sono anzitutto le istanze etiche e quindi l’apertura alla trascendenza, che costituiscono valori previi a qualsiasi giurisdizione statale, in quanto iscritti nella natura stessa della persona umana. In questa prospettiva, la Chiesa – forte di una riflessione collegiale e dell’esperienza diretta sul territorio – continua a offrire il proprio contributo alla costruzione del bene comune, richiamando ciascuno al dovere di promuovere e tutelare la vita umana in tutte le sue fasi e di sostenere fattivamente la famiglia; questa rimane, infatti, la prima realtà nella quale possono crescere persone libere e responsabili, formate a quei valori profondi che aprono alla fraternità e che consentono di affrontare anche le avversità della vita.
Papa e vescovi, questo pomeriggio in Santa Maria Maggiore a Roma, hanno recitato il rosario e compiuto un atto di affidamento dell'Italia alla Madonna, in occasione dei 150 anni dell'unità del Paese. "Fratelli e sorelle, - si legge nel sussidio della Conferenza episcopale italiana - in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, la Chiesa desidera affidare a Maria, che invochiamo con il titolo di Mater Unitatis, tutto il popolo italiano. In comunione con le altre comunità cristiane, celebreremo i misteri della luce".
Il rosario di questo pomeriggio segue la Messa per l'unità celebrata lo scorso 17 marzo in Santa Maria degli Angeli dal presidente dei vescovi italiani, Angelo Bagnasco.
© Avvenire, 26 maggio 2011