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Il Papa: «Non c'è peccatore senza futuro»

La catechesi di Francesco in piazza San Pietro, davanti a 30mila persone, dedicata alla misericordia di Dio

«Non c'è santo senza passato, né peccatore senza futuro»; il Papa ha usato questo detto per sintetizzare il cuore della sua catechesi di oggi in Piazza San Pietro. «È bello questo, questo è quello che fa Gesù: basta rispondere all'invito con il cuore umile e sincero, la Chiesa non è una comunità di perfetti ma di discepoli in cammino che seguono il Signore perché si riconoscono peccatori e bisognosi del suo perdono".

"La vita cristiana - ha aggiunto - è scuola di umiltà che ci apre alla grazia, tale comportamento non è compreso da chi ha la presunzione di credersi giusto e credersi migliore degli altri: superbia e orgoglio non permettono di riconoscersi bisognosi di salvezza e impediscono di vedere il volto di misericordia di Dio, sono un muro che impediscono il rapporto con Dio".

"Tutti siamo invitati alla mensa del Signore. Parola e Eucarisitia, sono i farmaci con cui il medico divino ci salva. Gesù - ha ricordato - non aveva paura di dialogare con i peccatori, e mangiava con pubblicani e prostitute. La sua parola penetra in noi e come un bisturi opera in profondità, a volte questa azion è dolorosa perchè incide in profondità sull'ipocrisia, smaschera le false scusanti, mette a nudo verità nascoste. Ma sempre incoraggia. L'Eucaristia è un ricostituente prezioso: ci nutre. E come un potentissimo rimedio che ci risana".

"Non i sani hanno bisogno del medico ma i malati", ha ricordato in proposito il Papa citando il Vangelo per poi commentare: "Nessun peccatore va escluso, perchè il potere risanante di Dio non conosce infermità che non possano essere curate. "Questo ci deve dare fiducia", ha spiegato il Papa riproponendo di fatto il centro della recente Esortazione Apostolica 'Amoris laetitia".

"Senza un cuore pentito ogni azione religiosa è inefficace, Gesù - ha continuato il Papa - applica questa frase profetica anche alle relazioni umane: i sono farisei molto religiosi nella forma ma non vogliono condividere la tavola" con i peccatori, "non riconoscevano la possibilità di un ravvedimento e di una guarigione, non mettevano al primo posto la misericordia, pur essendo custodi della legge dimostravano di non conoscere il cuore di Dio". "È come se - ha spiegato Bergoglio - come se ti regalassero un pacchetto, dentro e c'è un dono e tu invece di andare a cercare il dono guardi soltanto la carta nel quale è incartato, soltanto le apparenze e le forme, e non il nocciolo della grazia, del dono che viene dato".

30mila in piazza
Papa Francesco ha compiuto un lungo giro in jeep tra i settori di piazza San Pietro gremiti di fedeli. Raggiunto il sagrato ha poi salito in fretta i gradoni per raggiungere la sua sede, salutando uno ad uno gli speaker linguistici che traducono i suoi interventi e gli trasmettono i saluti dei gruppi di fedeli. Sono presenti circa 30 mila persone mentre ne erano previste 22 mila.

© Avvenire, 13 aprile 2016

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