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In preghiera davanti alla Sindone per debellare il Covid

Appuntamento il 3 aprile. L'annuncio di monsignor Cesare Nosiglia. La liturgia nel Duomo, alle 17 di Sabato Santo, trasmessa in diretta Tv e web. L'anno scorso, un evento analogo raggiunse un pubblico potenziale di un miliardo di persone. Un milione e mezzo furono le visualizzazioni su YouTube, da tutto il mondo; 800.000 i contatti sui canali social

famcristionline_20210303130414380_19ca8da3e21028ba77600b944c9b2f5a_2898743.jpgSabato Santo la Sindone torna a svelarsi agli occhi del mondo, come segno di preghiera e di speranza, più forte della pandemia. Il 3 aprile, alle ore 17, ci sarà una speciale liturgia davanti al Telo, trasmessa in diretta su Tv 2000 e diffusa in tutto il mondo, grazie alla collaborazione del Centro Televisivo Vaticano. Inoltre ci sarà una diretta sui canali social. Non un’assoluta novità, ma una scelta in continuità con l’anno scorso, quando, sempre alla vigilia di Pasqua, il Duomo di Torino accolse un’analoga liturgia davanti alla Sindone, seguita dai fedeli attraverso tv, computer e smartphone. Erano i primi mesi di emergenza Covid-19 e milioni di fedeli in lockdown, chiusi nelle proprie case, scelsero questo inedito strumento di preghiera e contemplazione. La liturgia raggiunse un pubblico potenziale di un miliardo di persone. Un milione e mezzo furono le visualizzazioni su YouTube, da tutto il mondo, 800.000 i contatti sui canali social.

Ma «la preghiera di fronte alla Sindone in questo 2021 non è una semplice ripetizione di quella celebrata nel 2020» ha precisato monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, presentano l’appuntamento con un messaggio trasmesso in streaming. «Lo scorso anno ci trovavamo in una situazione di emergenza completamente sconosciuta; oggi siamo più consapevoli delle difficoltà da affrontare e degli impegni che possiamo prendere. Soprattutto, abbiamo capito che la prima nostra forza si trova nel continuare con coraggio la vita e aiutare quanti si trovano in difficoltà e necessità».

20200411ostensionesindoneduomo-torino-5362_2898756.jpgNel 2010 papa Benedetto XVI, in visita a Torino, definì la Sindone “icona del Sabato Santo”. E (anche al di là dell’affascinante dibattito scientifico intorno al lenzuolo) la misteriosa immagine che vi è impressa «testimonia dolore e morte ma anche – e con quanta maggiore forza! – risurrezione e vita eterna che apre alla carità, alla fratellanza di ogni persona» ha sottolineato il presule. La scelta di mons. Nosiglia – che è anche custode pontificio della sindone – conferma una tendenza ormai delineata da anni. Se in passato le ostensioni erano momenti molto rari, oggi, anche grazie alle nuove tecnologie, si sono affermate nuove modalità per avvicinarsi al lino.

L’ultimo decennio è stato costellato di appuntamenti: non solo la grande ostensione pubblica del 2015 in occasione del bicentenario salesiano (vi partecipò anche papa Francesco), ma due contemplazioni “a distanza” (nel 2013 e nel 2020, cui ora si aggiunge quella della prossima Pasqua) e, nel 2018, una speciale opportunità di contemplazione riservata ai giovani del Sinodo Mondiale, che si preparavano per incontrare il Papa a Roma. Qualcosa di analogo avrebbe dovuto verificarsi a inizio 2021, durante il capodanno di Taizé programmato a Torino. Evento poi annullato a causa della pandemia. Ma - fa sapere l’Arcivescovo - «questo impegno è stato spostato ai giorni dopo il Natale 2021; l'ostensione straordinaria della Sindone era la proposta della Chiesa torinese a tutti i giovani. E speriamo vivamente di poterla celebrare. Perché il cammino avviato con la Comunità di Taizé si è rivelato l'occasione di approfondire non solo la nostra capacità di accoglienza ma, prima di tutto, il senso del nostro essere “fratelli”». 

© www.famigliacristiana.it, mercoledì 3 marzo 2021