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La famiglia, primo seminario della vocazione

La famiglia non è un semplice aggregato socio-affettivo in balia dei sentimenti o strutturato su dei bisogni di reciproca necessità, ma è fondata sull’alleanza di vita e d’amore di due adulti che stabiliscono di vivere nel dono reciproco di sé e nel servizio alla crescita dell’altro, aprendosi alla vita dei figli.

famiglia_large.jpgLa famiglia, dunque, nasce da una relazione d’amore nuziale dove si fa l’esperienza di costruire un essere umano una caro declinandolo nel maschile e nel femminile.

La relazione nuziale è il primo cantiere/laboratorio educativo dove ciascun coniuge, donandosi, entra nel mistero dell’altro, lo accoglie, lo prende per mano, lo aiuta ad uscire fuori da sé (educere) e lo consegna a se stesso e alla sua libertà.

Nell’amore autentico, la relazione dei due sposi diviene capace di creare, nella comunione, un essere solo: l’amore unitivo e creativo di quell’essere nuovo che è il “noi” coniugale.

Nella relazione d’amore, ciascun coniuge si pone come la parola di Dio che continua la creazione dell’altro nella sua identità, originalità e irripetibilità.

Dio, per mezzo della parola-coniuge e mediante l’amore, vuole creare l’uomo come essere uni-duale perché si attualizzi il suo essere ad immagine e somiglianza di Dio

La coppia, che si lascia plasmare da Cristo sposo dell’umanità e che si lascia plasmare dal suo Spirito, è chiamata a diventare testimone dell’opera educativa della Parola che agisce, oggi, mediante lo Spirito, nel vissuto di carne dell’uomo: un amore educato, rigenerato e santificato. Il frutto di questa presenza è l’esperienza di un’umanità che vive la sua relazione come danza nuziale dove si respirano i profumi e gli odori del giardino del cantico dei Cantici.

La seconda fecondità della coppia è generare ogni figlio come icona della propria storia d’amore. Nella crescita dell’amore coniugale, infatti, c’è la vocazione a dilatare l’amore nella generazione di un “terzo”.

Nella relazione i coniugi si donano e si accolgono nello stile del servizio reciproco ed è in questo dono che nasce il desiderio di incarnare l’amore, cioè di dare forma personale all’amore che ha già dato a loro la forma di una caro.

L’amore è sempre unitivo, generativo e procreativo e la relazione è sempre educativa all’interno della coppia e della famiglia; educa cioè al dono di sé, alla comunione, al servizio e alla cultura della “convivialità delle differenze” di genere, di età e di vocazione.

La famiglia è un cantiere permanente dove, nel dialogo e dell’ascolto, si interpretano i sogni di Dio su ciascuno, si impara a lasciarsi guardare e amare da Dio e dall’altro: è il laboratorio/cantiere della ricerca di senso e dei significati primari della vita.

Come dice il documento della CEI “Educare alla vita buona del Vangelo” al n°36: “Nell’orizzonte della comunità cristiana la famiglia resta la prima ed indispensabile comunità educante. Per i genitori l’educazione è un dovere essenziale perché connesso alla trasmissione della vita: originale e primario (…) insostituibile e inalienabile (…)”

La famiglia è, dunque, il crogiuolo dove si fa l’ermeneutica della vita, nel quotidiano e nel vissuto feriale, dove si impara ad ascoltare la voce della coscienza e di Dio e dove si impara anche a leggere l’alfabeto dell’uomo d’oggi.

L’amore di mamma e papà diventa, infatti, il soffio permanente, il parlare e l’agire di Cristo pastore e maestro che prende per mano e conduce al Padre ciascuno dei propri figli; li educa, cioè, alla scoperta di Dio, ad inserirsi nell’amore di Cristo che si offre al Padre e li educa al servizio gratuito e generoso ai fratelli.

La famiglia, che nella Chiesa è cellula viva, è nutrita dall’Eucaristia della Chiesa e si fa umanità sposa fedele amando e servendo Cristo nel suo corpo ecclesiale. In questo movimento d’amore verso il Padre in Cristo e verso l’umanità, i figli imparano, imitano e cercano la propria strada vocazionale.

La famiglia, per sua natura sacramentale, è la prima palestra, casa  e scuola della vocazione alla vita e al dono della vita.

 

Direttore dell’Ufficio Famiglia dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto
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