Messico, festa di popolo per il Papa
La grande «festa di popolo» della Messa celebrata nel Parco del bicentenario di León ha concluso l’intensa visita in Messico di Benedetto XVI, che oggi pomeriggio si recherà a Cuba per un altro storico incontro, dopo quello di Giovanni Paolo II nel 1998. Nell’omelia, il Pontefice ha proposto una riflessione su Gesù e sulla Madonna che ha toccato profondamente il cuore delle centinaia di migliaia di fedeli presenti.
Riferendosi al monumento a Cristo re che sovrasta il capoluogo del Guanajuato, papa Ratzinger ha sottolineato che «le corone che lo accompagnano, una da sovrano e un'altra di spine, indicano che la sua regalità non è come molti la intesero e la intendono. Il suo regno non consiste nel potere dei suoi eserciti per sottomettere gli altri con la forza o la violenza. Si fonda su un potere più grande, che conquista i cuori: l'amore di Dio che egli ha portato al mondo col suo sacrificio».
Quindi si è soffermato sulla devozione mariana che caratterizza il popolo messicano: «I nostri occhi si dirigono spiritualmente fino al colle del Tepeyac, al luogo dove la Madre di Dio, sotto il titolo di “sempre vergine santa Maria di Guadalupe”, è onorata con fervore da secoli, quale segno di riconciliazione e della infinita bontà di Dio per il mondo». E ha lanciato un appello a non dimenticare «che la vera devozione alla Vergine Maria ci avvicina sempre a Gesù».
In un tempo nel quale «tante famiglie si ritrovano divise e costrette all’emigrazione, molte soffrono a causa della povertà, della corruzione, della violenza domestica, del narcotraffico, della crisi di valori o della criminalità», il Papa ha invitato a rivolgersi a Maria «alla ricerca di conforto, vigore e speranza. È la Madre del vero Dio, che invita a rimanere con la fede e la carità sotto la sua ombra, per superare così ogni male e instaurare una società più giusta e solidale».
Nell’incontro con i cardinali e i vescovi latinoamericani, Benedetto XVI ha infine espresso la sua vicinanza e gratitudine per come affrontano nelle loro diocesi le molteplici sfide e difficoltà. Ha quindi indicato quale strada maestra nell’ormai prossimo Anno della fede la finalità di «condurre gli uomini a Cristo, la cui grazia permetterà loro di lasciare le catene del peccato e di avanzare verso la libertà autentica e responsabile. In questo – ha concluso – un aiuto è dato dalla Missione continentale, che sta già raccogliendo tanti frutti di rinnovamento ecclesiale nella Chiesa dell'America Latina e dei Caraibi».
© Famiglia Cristiana, 26 marzo 2012